Watch Dogs Legion, presentato alla conferenza di Ubisoft all’E3 2019, è un videogioco action-adventure in arrivo il 6 marzo 2020 per PC, PlayStation 4, Xbox One e Google Stadia. È il terzo capitolo della serie, all’interno del quale ritroviamo elementi classici dei precedenti titoli uniti ad un innovativo sistema di reclutamento e selezione dei personaggi giocabili. Il primo Watch Dogs, lanciato nel 2014, è stato accolto da recensioni miste e lodato per il gameplay pieno di sorprese tanto quanto criticato per alcuni suoi problemi. Questi ultimi sono stati parzialmente risolti nel sequel Watch Dogs 2 che, per quanto all’avanguardia sotto certi aspetti rispetto al predecessore, ancora non è risultato essere un prodotto perfetto. Tocca ora a Legion farsi carico delle aspettative dei fan e fornire ai giocatori un’esperienza dinamica che faccia leva sulle caratteristiche più apprezzate e intriganti della serie. Scopriamo quindi, in questa anteprima, cosa ci ha trasmesso la presentazione del nuovo titolo di Ubisoft Toronto.
Ci troviamo in una versione romanzata di Londra, sotto il controllo di un nuovo Stato autoritario in cui la libertà delle persone è oppressa da un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS. All’interno della popolazione nasce una ribellione sotto forma del gruppo di hacker DedSec, un insieme di volontari che combattono in segreto per riportare la pace nella capitale inglese. Ci vengono subito mostrare delle sequenze di gameplay in cui controlliamo Ian Robshaw, un infiltrator impegnato nella ricerca di un nuovo membro da reclutare. Dopo un acceso combattimento e un inseguimento stradale, in maniera quasi inaspettata, Ian soccombe al fuoco nemico e sopra al suo profilo appare la scritta “Permadeath”. È proprio così che ci viene introdotta la caratteristica chiave che rende Watch Dogs Legion diverso dai precedenti capitoli: non si controlla un solo personaggio ma un’intera armata di hacker, in cui la morte di un individuo è permanente. Sembra che sarà possibile reclutare una quantità di civili impressionante, da cuochi a poliziotti passando per uomini d’affari e giovani studenti. Ciascun personaggio potrà essere assoldato in DedSec una volta conclusa la sua quest personale e diventerà immediatamente giocabile, con interazioni e abilità uniche. All’apparenza siamo di fronte ad una struttura ricca e aperta a molteplici stili di gioco unici, che potrebbe rendere il gameplay incredibilmente vasto e variegato ma che allo stesso tempo solleva alcune domande critiche. Quanti saranno effettivamente i personaggi reclutabili? Quanto saranno diversi gli uni dagli altri in termini di interazioni e gameplay? La risposta a questi quesiti sarà fondamentale nel determinare il vero potenziale di Watch Dogs Legion.
Altro elemento da tenere sott’occhio è la narrativa. Questo aspetto è stato uno dei più discussi all’interno della serie, a volte ritenuto memorabile e coinvolgente ma altre terribilmente scontato o incongruente. Dal primo al secondo capitolo abbiamo visto il focus della storia passare da un singolo individuo ad un gruppo di persone, e Watch Dogs Legion vuole mettere al centro degli eventi un intero esercito rivoluzionario. A giudicare dai gameplay e da quanto mostrato durante l’E3, gli eventi chiave della trama potranno essere vissuti attraverso gli occhi di ogni personaggio in base a colui il quale si sta controllando in quel determinato momento. C’è quindi il forte rischio che, per appoggiare questa caratteristica, la narrazione risulterà molto spersonalizzata. Il team di Ubisoft ha confermato la presenza di molteplici linee narrative e una buona differenziazione nelle interazioni in base a quale soldato è coinvolto negli avvenimenti, il che lascia ben sperare. Si presume che, all’interno della storia, ci sia una valorizzazione dell’intero gruppo piuttosto che un diretto focus sul singolo individuo, in modo da esaltare l’elemento chiave dell’esercito londinese nato in seno alla popolazione.
Ma come si differenziano i civili su un aspetto più tecnico di gameplay? Abbiamo tre grandi categorie: gli enforcer, specializzati nell’utilizzo di forza bruta e combattimento diretto, gli infiltrator, orientati verso l’azione stealth, e infine l’hacker, esperto di sistemi di sicurezza e in grado di manomettere i dispositivi elettronici. Inoltre, ciascun singolo individuo ha caratteristiche uniche rispetto agli altri, che bisognerà imparare a padroneggiare e sfruttare nelle situazioni giuste. Si potranno reclutare fino a 20 personaggi, e per ottenerne di nuovi, una volta riempiti tutti gli slot, sarà necessario attendere prima la morte di qualcuno. Watch Dogs Legion implementa infatti la meccanica del Permadeath, ovvero la scomparsa definitiva di un soldato qualora questi passi a miglior vita e l’impossibilità di riottenerlo indietro. Talvolta, i propri rivoluzionari potranno andare incontro anche a sorti diverse: c’è la possibilità di venire arrestati o di finire feriti in combattimento, che richiederanno rispettivamente un’operazione di evasione oppure una visita all’ospedale per riottenere indietro il personaggio. Inoltre, i diversi membri di DedSec potranno sviluppare delle relazioni interpersonali, sia positive che negative, costringendo talvolta a doversi inimicare qualcuno per salvare qualcun altro. Questi fattori aiutano l’immersività e costruiscono un ambiente verosimile e coinvolgente, mettendolo successivamente nelle mani del giocatore e lasciando a lui il compito di gestirlo al meglio.
Con queste premesse e ancora un lungo tempo a disposizione per rifinire i dettagli, Watch Dogs Legion parte con il piede giusto e cattura l’attenzione dei fan della serie grazie alle sue aggiunte innovative e al potenziale del vasto mondo urbano di Londra. Le fondamenta per un gioco di successo sono presenti, e toccherà al team di Ubisoft Toronto sfruttarle come trampolino di lancio per realizzare un’opera che saprà conquistare il pubblico. Allo stesso tempo, ci sono ancora degli aspetti delicati del titolo sui quali si potrebbero alzare molti dubbi, dalla varietà dei personaggi all’equilibrio tra gameplay e profondità della narrativa, ai quali avremo una risposta definitiva e completa solo in futuro.