In uscita il prossimo 20 giugno su Steam in early access, Houdini Redux è un titolo realizzato dal piccolo team di sviluppo italiano LifeLit Games, nato nel 2016 e composto dal Director Cristian Piatti e dal programmatore Alberto Arduini. Si tratta di un semplice typing party game in cui due giocatori si sfidano in una gara di riflessi e tempismo per avere la meglio sull’avversario. In realtà un titolo simile già era stato sviluppato dal team durante una Game Jam. Questo è infatti una versione migliorata di Houdini Classic, ricreata da zero con l’utilizzo di Unity. Recentemente lo abbiamo provato ed ecco dunque le nostre impressioni.
Le meccaniche di Houdini Redux sono molto intuitive e consistono nella veloce pressione dei tasti che appaiono a schermo. Compatibile sia con tastiera che con controller, il gioco ci mette nei panni di alcuni maghi famosi che si possono fronteggiare in più modalità di gioco. La più classica è il duello, in cui è possibile scegliere il nostro personaggio tra tre disponibili (sei all’uscita del gioco completo): Houdini, Cardini e Malini. Il primo è quello con il sistema di attacco più semplice, in quanto basterà premere i tasti nella giusta successione e arrivare infine a un ultima fase in cui è importante il tempismo. Cardini e Malini hanno invece una meccanica più particolare, in quanto il primo richiede al giocatore di formare una certa sequenza di lettere scartando quelle che non corrispondono, mentre Malini deve creare una combinazione simile a quella di una cassaforte. Nonostante siano state sviluppate buone idee da questo punto di vista, il tutto non riesce ancora a dare abbastanza varietà all’esperienza, che risulta quindi ripetitiva a lungo andare. I protagonisti inoltre non sono molto bilanciati, con Malini che possiede una meccanica più veloce e immediata rispetto agli altri due maghi.
Anche le modalità di gioco per ora non riescono a cambiare troppo quanto detto. Tra esse troviamo il torneo, che consente ad un maggior numero di utenti di sfidarsi in compagnia, la modalità “Madness”, la quale però non differisce sufficientemente da quella standard, e infine il multiplayer online, che purtroppo non abbiamo avuto l’occasione di testare con mano. Peccato inoltre per l’assenza di una parte single player, che se fosse aggiunta potrebbe accontentare un maggior numero di giocatori. Parlando invece della parte più tecnica, dobbiamo dire che la pixel art utilizzata ci è sembrata non troppo pulita e priva di una vera e propria identità. Stesso dicasi per il comparto sonoro, con una musica non molto adatta al contesto di gioco e piuttosto ripetitiva.
Capendo benissimo le difficoltà che ci possono essere per un team giovane e inesperto, nonché l’assenza di un vero e proprio budget, c’è comunque da dire che Houdini Redux risulta ancora un po’ troppo grezzo per essere già venduto sul mercato: le potenzialità per essere un party game divertente le ha, ma ora come ora l’esperienza non intrattiene i player per molto tempo. Speriamo dunque che in una futura uscita ufficiale gli sviluppatori riescano ad approfondire maggiormente il gioco.