È passato poco meno di un anno dall’ultima espansione, ma lo spazio da esplorare è ancora tanto: Kerbal Space Program arricchisce la propria offerta galattica con Breaking Ground, l’ultimo DLC del titolo. Ma tra rotori, servomotori, studi scientifici e nuovi elementi estetici, a brillare sono loro: le escursioni sulle superficie planetarie. E ora, preparatevi: nella nostra recensione non mancheranno paragoni con la scorsa espansione, Making History, o analisi sul rapporto Squad/Community: cosa ci avranno preparato i giovani ragazzi di Città del Messico a questo giro?

Il meglio di sé. Davvero. Potremmo dividere tutta l’offerta di Breaking Ground in due grosse porzioni: dinamiche di gioco e componenti meccaniche. Analizziamone una alla volta perché la carne al fuoco è davvero tanta, quindi preparate piatti e forchette, e avvicinatevi al grill: partiamo con le aggiunte di gameplay. Esplorare le superficie di pianeti senza vita, a pensarci bene, deve essere parecchio noioso alla lunga: e invece, Squad è riuscita a rendere divertente raccogliere sassi. Il DLC, infatti, permette non solo di atterrare sui pianeti sparsi per la nostra galassia, ma anche di costruire una decina di diverse piattaforme di studio sulle superficie dei corpi spaziali, ognuna con una diversa funzione. Muovendovi tra i crateri con le vostre costruzioni, potrete infatti studiare meteorologia, geologia o gascromatografia del pianeta. Le note più simpatiche, come l’osservatore Slime, donano in aggiunta quel tocco Kerbal al tutto, regalando un sorriso tra una navetta distrutta e una stazione persa nello spazio. Vi abbiamo già detto che passerete ore a far schiantare razzi su un pianeta solo per studiarne la sismografia? Beh, ora lo sapete.

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Le possibilità che riescono a dare le nuove parti robotiche saranno la vostra condanna definitiva a ore e ore passate davanti al PC

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Passiamo quindi all’altra grande aggiunta: le parti robotiche. Se vi divertivate già nelle vostre costruzioni, le possibilità che riescono a dare braccia automatizzate, pistoni rotanti e cerniere meccaniche saranno la vostra condanna definitiva a ore e ore passate davanti al PC. Se infatti muoversi sui pianeti, con questa espansione, diventa una priorità, le possibilità di guidare gigantesche costruzioni semoventi con tutte le nuove introduzioni che faranno scendere più di una lacrima per ogni eco di AT-AT che vi passerà per la testa. Purtroppo, il costo per tutta questa bellezza è alto, moltissimo, almeno per il momento: ogni elemento di Kerbal, lo sappiamo, deve essere testato in centinaia e centinaia di posizioni, circostanze, condizioni di vicinanza con altri elementi, prima di essere definito bug-free. A una settimana dal lancio ufficiale, non crediate che la situazione sia rosea. Non provate assolutamente mai a mettere per esempio due cerniere vicine. Abbiamo visto carrelli incastrarsi dentro motori fino a farli esplodere. Letteralmente. E le note agrodolci non sono nemmeno finite.

Per ultimo, infatti, ci siamo lasciati un discordo abbastanza spinoso: il rapporto qualità prezzo del DLC. E la questione va analizzata da due fronti: esperienza offerta e integrità etica. La prima, indubbia, non può essere obiettata più di tanto: per quanto rimanga una bella esperienza e con introduzioni niente male, Breaking Ground viene venduto allo stesso prezzo di lancio di Making History, quattro anni dopo il lancio del gioco originale, e con una proposta non tantissimo superiore rispetto alla penultima espansione. Per quanto riguarda l’integrità etica, invece, la discussione si sta già scatenando sui forum e sulle discussioni Steam: certo, abbiamo parti robotiche, esplorazione spaziale e studi scientifici, ma il pensiero viaggia veloce all’anno scorso, con le critiche al prezzo di lancio di Making History, considerato esagerato da buona parte della community per quella che era a tutta gli effetti più una mod che un’espansione. L’overprice della serie continua a colpire, magari più lievemente questa volta, ma la questione fa riflettere come ogni anno. La qualità del tutto, quella state certi, non rimane comunque intaccata.

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La componente più scientifica del titolo è gioia pura per ogni smanettone

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Ed eccoci quindi alle considerazioni finali! Che dire, Breaking Ground è tutto quello che un fan di Kerbal possa desiderare. La componente più scientifica dell’espansione è gioia pura per ogni smanettone mentre le parti robotiche da sole aggiungono un livello di difficoltà e di gameplay d’eccezione, riuscendo quasi a bilanciare l’assenza di quantità del DLC con un bel carico di qualità. Ma attenzione, il quasi rimane d’obbligo: troppi i bug, troppi i freeze e il nostro gameplay, durato una quarantina di ore (niente per un hardcore gamer di KSP, lo sappiamo bene), è volato via per il divertimento, si, ma ad un ritmo di un crash all’ora. Magari senza aver premuto il mai abbastanza in tempo il benedetto F5. Problemi che comunque Squad sta già risolvendo uno ad uno, quindi, non preoccupatevi troppo, soprattutto visto l’impegno che la Software House ha sempre messo nel supporto del gioco. Se riuscirete a passare sopra anche alla gestione economica della serie, ecco a voi un ottimo DLC.