Nell’era videoludica moderna esistono titoli tripla A e gli indie games. Poi, e soltanto poi, vi è una terza categoria di fortunati eletti che grazie alla bontà delle loro capacità riescono a creare un indie che genera altri indie. E’ questo il caso del popolare Papers, please, titolo del 2013 ad opera di Lucas Pope, ex sviluppatore di Naughty Dog che ha deciso di lasciare il famoso studio per dedicarsi a titoli indipendenti. Il gioco, divenuto un vero e proprio cult acclamato da critica e pubblico, ci mette nei panni di un ispettore di frontiera addetto al controllo immigrazione nel fittizio Paese di Arstotzka.
Ora immaginate le stesse premesse, ma portate più in alto. Ancora più in alto. Ancora di più, fino al cielo e, in realtà , anche oltre. Ciò che stiamo descrivendo è For the Love Of God, una produzione amatoriale e che fa chiaramente il verso al gioco di Pope.
Immaginate di essere un’anima intenta a godersi il meritato (e eterno) riposo, quando improvvisamente Dio vi rivela di avere altri piani per voi.  Da queste premesse parte For the Love Of God, titolo che ci vedrà intenti a giudicare le anime che si presentano alle porte del paradiso. L’unico metro di valutazione saranno i dieci comandamenti, sempre a nostra disposizione qualora avessimo saltato qualche lezione a catechismo e non fossimo proprio ferrati in materia religiosa.
Quello del custode delle porte del Paradiso non è però un compito facile, perché qualora dovessimo sbagliare nel giudicare i defunti finendo, ad esempio, per mandare un’anima pia all’Inferno, Dio potrebbe prima alterarsi, per poi passare a misure “più drastiche. In tempi di crisi nessun dipendente ha il posto assicurato, nemmeno in Paradiso.
Il gioco è stato creato da un gruppo di studenti  durante una jam nell’arco di 24 ore e può essere  scaricato gratuitamente visitando il seguente sito.