Dopo aver analizzato nel dettaglio prodotti come Paperino: Operazione Papero, Castlevania: Symphony of the Night e Super Metroid, è il momento di parlare di un altro lavoro dall’enorme valore storico e culturale. EarthBound, l’opera magna di Shigesato Itoi, ha ad oggi ispirato una moltitudine di titoli e sviluppatori, il cui caso più eclatante è proprio Toby Fox con il fantastico Undertale. Pochi sanno che il videogioco, rilasciato nel 1994 su Super Nintendo, fa parte di una vera e propria trilogia, che non è mai stata pubblicata al di fuori del paese del Sol Levante. EarthBound è conosciuto anche come Mother 2, con il primo capitolo giunto dalle nostre parti su Virtual Console per Nintendo Wii U con il nome di EarthBound Beginnings. Il terzo capitolo, Mother 3, non è mai giunto all’infuori del Giappone e ad oggi è uno dei titoli più richiesti dai fan di Nintendo. Ma scopriamo perché EarthBound è considerato come un vero e proprio capolavoro, nonché uno degli RPG migliori mai realizzati.
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EarthBound.
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Nella tranquilla cittadina di Onett un meteorite minaccia la serena quotidianità degli abitanti. Il giovane Ness si reca sul luogo dello schianto per indagare e incontra così un’ape proveniente dal futuro, chiamata Buzz Buzz. Questa spiegherà al nostro eroe che tra dieci anni un invasore alieno, il potente Giygas, conquisterà la Terra e che Ness è l’unico che può fermarlo. Per fare ciò dovrà formare un gruppo di quattro persone, recarsi in otto Santuari, sparsi per tutto il mondo e comporre una canzone con le “Otto melodie”. Comincia così un’avventura del tutto atipica, piena di battutine e personaggi sempre divertentissimi.
Quello che differenzia EarthBound dagli altri RPG dell’epoca, quali Final Fantasy e Dragon Quest, è proprio la sua tendenza nel fare tutto “diversamente”. Proprio quando i titoli di Square Enix tendono a mantenere saldi i dogmi del genere, rappresentando protagonisti eroici, nemici mostruosi come goblin, scheletri, draghi e stregoni, e magari ambientazioni prettamente medievali, la storia di Ness è tutt’altra cosa. Siamo trasportati in un mondo moderno e plausibile in cui gli eroi non sono cavalieri o maghi, bensì degli innocui bambini. Anche le armi a loro disposizione non sono spade, lance e asce, ma mazze da baseball, padelle e yo-yo. EarthBound rinnova il genere degli RPG rendendo ogni meccanica più divertente e immediata. Ad esempio, se in un Final Fantasy è facile fare incontri con nemici di gran lunga più deboli di noi, nel gioco di Shigesato Itoi le battaglie che vinceremmo al 100% non cominciano nemmeno, dandoci il successo a tavolino.
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Gli abitanti di Eagleland saranno sempre pronti a farvi scappare un sorriso.
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Ma EarthBound è anche un concentrato di situazioni volutamente senza senso, personaggi irriverenti e folli, nemici atipici e tanto, tantissimo divertimento. Dato che parliamo di un gioco di ruolo, è ovvio che è importantissimo parlare con gli NPC che ci troveremo davanti, e farlo non è mai stancante o ripetitivo, dato che ogni abitante di Eagleland mostrerà un carattere sempre differente e ci dirà cose tanto strane quanto divertenti. Lo humor è alla base di tutto, sia della narrazione che del gameplay stesso, cosa che ha fatto innamorare moltissimi giocatori negli anni ‘90. Un altro elemento che ha reso EarthBound uno dei più famosi titoli del Super Nintendo è la colonna sonora, i cui brani sono sempre differenziati l’uno dall’altro. Non solo, perché le musiche del gioco sono molto varie e diverse in base alla situazione e al luogo. Si sposano perfettamente con il contesto e non stancano mai perché sono sempre iconiche in modo particolare.
Importante far notare anche che man mano che la trama avanza, le tematiche trattate diventano sempre più cupe e malinconiche, arrivando anche a indurre quasi timore nel giocatore. Giygas è terribilmente inquietante e le fasi finali della storia sono a dir poco dolorose, dato che Ness si troverà a prendere una decisione agghiacciante e che lo porterà ad andare incontro a uno dei boss finali più inquietanti della storia del videogioco. Non faremo alcun tipo di spoiler, però, dato che dovrete assolutamente provare con mano questo titolo incredibile.
EarthBound, infatti, va giocato completamente in blind, ovvero senza conoscerne pressoché nulla. Questo perché il fattore sorpresa deve essere sempre presente, in modo tale da apprezzare i momenti non-sense che ci si porranno davanti, ma anche quelli più profondi e cupi. Parliamo di un’esperienza del tutto atipica, che ha fatto innamorare milioni di giocatori in tutto il mondo e che continua ancora oggi ad essere richiesto a gran voce da parte dei fan. Vedremo mai il ritorno della serie su Nintendo Switch? Giungerà mai Mother 3, alias EarthBound 2, anche dalle nostre parti? Solo il tempo, e la Grande N, ci dirà se le nostre speranze siano effettivamente plausibili. Se volete provare EarthBound, potete acquistarlo sul Nintendo eShop delle console della famiglia New Nintendo 3DS, oppure in Virtual Console su Wii U. Restate connessi su VMAG per non perdere alcun annuncio da parte di Nintendo.
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