Anche se il capitolo originale non ha avuto il successo che meritava, causato per lo più dal ritardo dell’uscita sul mercato e da una scarsa qualità di doppiaggio, il franchise di casa SEGA è riuscita alla fine a conquistare milioni di giocatori, grazie alla propria storia, e alle meccaniche che ha saputo offrire. Yakuza Kiwami 2 è il remake del secondo episodio della serie, e come fu per il primo, riprende fedelmente la trama e le meccaniche del suo predecessore, introducendo anche elementi nuovi. Intrighi, misteri da svelare, e combattimenti all’ultimo pugno saranno all’ordine del giorno, tutto per scongiurare un conflitto tra il Kansai e il Kanto, riassunto in sedici avvincenti capitoli.

Il gioco riparte esattamente dalla fine del primo Yakuza: dopo lo scontro con il suo miglior amico “Nishiki“, e la perdita del suo amore Yumi Sawamura, Kazuma Kiryu pensava di poter condurre finalmente una vita tranquilla insieme a Haruka, figlia di Yumi, ma le cose, si sa, raramente vanno come previsto. A fargli visita arriva un vecchio amico nonché capofamiglia del clan Tojo, Yukio Terada, che lo invita a tornare sui suoi passi per aiutare la famiglia con una questione molto delicata: il pericolo di una lotta tra gang tra le fazioni dell’est e dell’ovest del Giappone, con relativo spargimento di sangue da ambo le parti. Temendo che la faida possa degenerare, fino a divenire completamente fuori controllo, Kazuma dovrà viaggiare fin nel Kansai per incontrare i capi dell’Omi Alliance, il gruppo rivale, e stipulare così un accordo di pace. Ma come ci sono persone che vogliono una tregua, altre vogliono che il conflitto perduri. Ryuji Goda, secondo capofamiglia del Go-Ryu Clan di Osaka, rientra in quest’ultima fascia, e fin da subito ci farà capire i suoi intenti, accompagnandoci e affrontandoci per gran parte dell’ avventura. Scoprire chi si nasconde veramente dietro queste macchinazioni e fermare la guerra imminente saranno il nostro obiettivo primario per concludere l’opera.

Ci si potrebbe benissimo perdere tra le vie, ammirando il meticoloso lavoro che è stato fatto per costruire questi scenari.

Yakuza Kiwami 2 riesce a far risaltare in maniera ottimale le vecchie località già visitate dal suo precursore grazie al Dragon Engine, motore grafico usato in Yakuza 6. Le aree che esploreremo saranno Kamurocho a Tokyo e Sotenbori a Osaka, mete realmente esistenti ma conosciute come Kabukicho e Dotonbori. Le città prendono vita grazie agli NPC che la popolano e ai rumori di sottofondo che non ci abbandonano mai e che ci immergono sempre più nella tipica realtà giapponese. Anche se è presente un ciclo notte/giorno che aumenta maggiormente l’immedesimazione, la vera bellezza la si può notare soprattutto nelle ore notturne, quando le città si illuminano per i neon dei bar e ristoranti e le luci si riflettono nelle pozzanghere o nei fiumi. Ci si potrebbe benissimo perdere tra le vie, ammirando il meticoloso lavoro che è stato fatto per costruire questi scenari. Grazie anche a un frame rate bloccato a 30 fotogrammi al secondo, l’esplorazione risulta molto fluida, non essendoci caricamenti che limitano le investigazioni.

Se si vuole, è possibile passare da una visuale in terza a prima persona, così da potersi calare maggiormente nei panni del protagonista e respirare più intensamente le atmosfere di quei luoghi. Per rendere il tutto più realistico, sono state migliorate anche le animazioni che si verificano quando ci scontriamo per sbaglio con qualcuno. Spostarsi a piedi, o a bordo di un taxi, per raggiungere il luogo desiderato potrà sembrare noioso o ripetitivo, eppure il contesto nel quale viene vissuto non stanca mai. L’aspetto narrativo, unito a filmati studiati per risultare spettacolari, garantisce una combinazione vincente che rapisce il giocatore. Il gameplay è stato realizzato per essere dinamico e interattivo, potendo usare gran parte degli oggetti che ci circondano per ferire i nostri nemici o eseguire determinate mosse speciali.

Altra prerogativa interessante sono gli attacchi caricati, molto utili per buttare giù i nemici più duri.

In Yakuza Kiwami 2 bulli, teppisti, e malviventi appariranno in continuazione sulla mappa per farci la pelle. Per difenderci avremo a disposizione un ampio repertorio di mosse, che migliorerà con l’avanzare della trama. Inoltre, una volta caricata la barra della Rabbia, potremo eseguire una finisher di grande impatto utilizzando muri, pali della luce, piccole insegne, e ovviamente tutte le armi che riusciremo a trovare. Quest’ultime potranno essere comprate dai negozi locali o “rubate” dai vari avversari che sconfiggeremo. Hanno un numero limitato di utilizzi, e alcune hanno un effetto secondario, come stordire, accecare o addirittura infiammare. Altra prerogativa interessante sono gli attacchi caricati, molto utili per buttare giù i nemici più duri. Purtroppo i tre stili di combattimento che erano presenti in Yakuza 0 e Kiwami sono stati cancellati, quindi si potrà lottare unicamente con una sola posizione, arricchita comunque da inedite azioni e cutscene scenografiche.

Ogni volta che usciremo vincitori da uno scontro verremo ricompensati con eventuali item drop ed esperienza. Questa è fondamentale per far ampliare a Kazuma il suo set di abilità da usare in battaglia. Di vitale importanza sono anche le attività che normalmente eviteremo: se nei precedenti capitoli il mangiare era visto come un semplice passatempo, in Yakuza Kiwami 2 non solo ci permetterà di recuperare vita ma ci aiuterà a elevare i valori di Forza, Salute, Difesa e Rabbia e sbloccare così le azioni sopra citate. Grazie a esse, non solo i combattimenti risulteranno più facili, ma otterremo anche abilità passive come il correre più a lungo senza stancarsi o semplicemente più denaro. Se si riuscirà poi ad abbinare i giusti alimenti, si avrà un bonus in punti da spendere come vorremo.

Ce ne sono alcune che catapulteranno Kazuma in situazioni pressocché inverosimili, ma comunque molto divertenti.

Yakuza Kiwami 2 possiede una campagna principale solida e ben strutturata, ma ciò che veramente trasporterà il giocatore a provare il titolo per ore e ore saranno le missioni secondarie. Esse infatti saranno presenti per tutta la durata della trama e si differenzieranno sia per durata, sia per modalità di completamento. Per alcune basteranno pochi secondi, come trovare un determinato oggetto o sconfiggere il farabutto di turno, altre invece richiederanno più tempo, come per la ricostruzione dell’orfanotrofio Sunflower, che si articola in più fasi. Ce ne sono alcune che catapulteranno Kazuma in situazioni pressoché inverosimili ma comunque molto divertenti: un esempio è quando si ritrova un club privato dove uomini adulti si vestono e si fanno coccolare come bebè, oppure quando diventa un modello per un servizio fotografico di un artista molto “particolare”. Oltre a essere piacevoli, questi incarichi ci frutteranno molti punti esperienza, utili per diventare più forti.

In Yakuza Kiwami 2 ci si può intrattenere anche con un’ampia gamma di mini-giochi: freccette, mahjong, biliardo, carte, golf, e molti altri aspettano solo di essere provati. Sono presenti anche i Club SEGA, dove rilassarsi con una partita a Virtua Fighter e Virtual-On, o tentare la sorte con uno dei tanti UFO Catcher. Se invece volete cimentarvi in qualcosa di un po’ più elevato potete provare a fare da manager nel cabaret club Four Shine, o piazzare gli incontri nell’arena del Purgatorio. Nel primo caso dovremo riuscire a far spendere quanto più possibile ai clienti, abbinandoli con una ragazza che ci sembrerà adatta per quel ruolo; nel secondo, bisognerà piazzare dei combattenti sulla mappa così da ostacolare gli incassi di un determinato gruppo.

È presente una mini-campagna che ci metterà nei panni di Goro Majima, il vecchio protagonista di Yakuza 0.

Per chi non ne avesse ancora abbastanza, in Yakuza Kiwami 2 è presente una mini-campagna che ci metterà nei panni di Goro Majima, il vecchio protagonista di Yakuza 0. La storia è molto breve e lineare, non permettendoci di iniziare quest secondarie, né di avanzare di livello, ma solo di trovare e sconfiggere i boss di turno. Armato del suo coltello, che risulta essere letale in ogni situazione, dovrà fare luce su una serie di complotti all’interno del clan Tojo, che lo porteranno a Osaka. A seconda di come lo si vuole giocare, questa storia non impiegherà comunque più di un paio ore per completare i suoi tre capitoli.