Game of Thrones 8: Recensione puntata 5 senza spoiler

Game of Thrones terminerà fra 1 settimana: ancora pochi giorni e ogni vicenda dovrà essere chiusa. Jon, Daenerys e Cersei nel bene o nel male, saranno al centro della trama: inutile negare che ciò che riguarda loro tre sarà decisivo per il futuro dei 7 regni. Dopo la grande battaglia della terza puntata, ricca di colpi di scena, l’episodio successivo è stato più tranquillo, regalando emozioni solamente nei minuti finali. Ciò significa che ci aspettano due appuntamenti che, per forza di cose, dovranno essere incredibilmente ricchi di contenuti. Vi ricordiamo che questa recensione non contiene spoiler, ma se non avete visto queste prime 4 puntate allora andate a leggere direttamente il paragrafo finale.

Una settimana fa abbiamo visto il Nord “riassestarsi” dopo lo scontro con gli Estranei: da una parte c’è Daenerys che ha ordinato subito l’attacco ad Approdo del Re, dall’altra Sansa che sperava di poter lasciare un po’ di riposo alle truppe, in modo da potersi presentare al cospetto di Cersei al massimo delle loro potenzialità, anche perché Immacolati e Dothraki erano in prima linea e sono coloro che hanno subito più perdite. Jon aveva giurato fedeltà assoluta a Daenerys, e dunque ordina senza batter ciglio alle truppe di seguire le direttive della Regina dei draghi. Al contempo la notizia che c’è un altro Targaryen vivo è arrivata anche alle sorelle Stark (bene), a Tyrion (insomma) e Varys (malissimo). Mentre le prime due non sappiamo come hanno reagito alla notizia, il Lannister e l’eunuco credono che il Re del Nord oltre ad avere il diritto di sedersi sul trono, ne abbia anche le competenze. Daenerys, d’altronde, si sta dimostrando fin troppo attaccata al potere, al punto da prendere decisioni scellerate: basti pensare ai Tarly giustiziati o il frettoloso attacco ad Approdo del Re. Parlando proprio di quest’ultima vicenda, Cersei si è portata decisamente in vantaggio con l’uccisione di Drogon, lasciando la Targaryen con un unico drago, vulnerabile agli arpioni lanciati da Euron. Ulteriore benzina sul fuoco è stata gettata dalla decapitazione di Missandei, che prima di morire urla “Dracarys”. Cosa succederà oggi? La preview della settimana scorsa lascia presagire che succederà qualcosa di sconvolgente, e alcune teorie dei fan indicano che altri draghi sarebbero pronti a unirsi alla battaglia.

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Daenerys riuscirà a fare la cosa giusta e a farsi amare dal popolo?

Nel paragrafo precedente avevo detto che era un male che Varys sapesse di Jon, e le prime scene indicano che i timori erano più che fondati. Daenerys è in preda a deliri di onnipotenza, si mostra sempre più instabile e inizia a dubitare addirittura dei suoi stessi alleati come non aveva mai fatto prima. Colei che doveva essere la liberatrice sta assumendo atteggiamenti tirannici con la scusa di “agire in nome della pietà per le future generazioni”, rendendola la perfetta erede del padre, il Re Folle. Neanche Tyrion si dimostra proprio leale nei confronti di Daenerys, ma esattamente come Varys lo fa perché ha a cuore il destino dei cittadini, e quindi escogita una strategia in cui tutti possano sopravvivere, compresa Cersei. Dopo tutte queste vicende “politiche”, si passa allo scontro vero e proprio, con i superstiti del Nord a vedersela con la Compagnia Dorata: sarà un massacro a senso unico. Per vie traverse agiranno anche Jaime e Arya, che eviteranno la battaglia e vedranno di risolvere la questione a modo loro. Quando tutto sembra essere finito, ecco che succede l’irreparabile. Lo scontro è terminato, e nel mentre vengono raccontate le storie dei singoli personaggi (qualcuno morirà). Nonostante tutto, però, non sappiamo ancora chi si siederà sul Trono di Spade: per quello, dovremo aspettare la settimana prossima. In compenso, possiamo dire con certezza chi possiamo escludere dai possibili eredi.

Daenerys agisce (e pensa) in maniera sconsiderata, diventando simile a Cersei e a suo padre. Qualcuno cercherà comunque di vedere del buono in lei, ma un po’ la morte dei “figli”, un po’ sapere che c’è un altro erede al trono, l’hanno resa incredibilmente nervosa, fredda e irascibile. La battaglia fra i due schieramenti è un po’ deludente: doveva essere più epica di quella contro gli Estranei, e invece, incredibilmente, tutto si riduce a un paio di cariche e basta. I draghi passano da essere un’arma decisamente potente, a diventare incredibilmente vulnerabili (come ha mostrato Euron), per poi tornare a essere l’asso nella manica. L’epilogo è un po’ semplicistico, e anche se moriranno un bel po’ di personaggi, non lo fanno in maniera memorabile, non tutti almeno. L’appuntamento con l’ultima puntata di Game of Thrones è fissato per la prossima settimana, quando avremo tutte le risposte e il cerchio, finalmente, si chiuderà.

 

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