PlayerUnknown’s Battleground mobile chiude in Cina

Brutte notizie per i fan orientali: Tencent ha chiuso il popolarissimo PlayerUnknown’s Battleground versione mobile in Cina. A portare all’ardua decisione vari motivi, tra cui spicca proprio l’origine della licenza di PUBG, della sudcoreana BlueHole: con l’intesirsi dei rapporti tra Cina e Corea del Sud, la scelta di Tencent pare quanto mai patriottica. Ed è sempre l’orgoglio nazionale a spingere Tencent verso Heping Jingying, alternativa a tema aereonautica cinese di PUBG, con il pregio, almeno per la compagnia, di non avere costosissime licenze da pagare a BlueHole. Se poi consideriamo anche che in Heping Jingying non si possono effettuare acquisti al di sotto dei 16 anni e che i personaggi del titolo non sanguinano se colpiti, ecco che anche le tematiche sociali ne escono tutelate: per il resto, i due titoli sono pressoché identici e Tencent ha già promesso che tutti i dati dei giocatori di PlayerUnknown’s Battleground mobile verranno trasferiti all’alternativa più nazionalistica. Politica e gaming, quindi: cosa ne pensate?