Recensione Imperator Rome

Quando si tratta di Paradox Interactive, c’è sempre da aspettarsi un qualche titolo gestionale complesso di alto livello, e con Imperator Rome di certo i canoni sono stati rispettati. Pubblicata da poco, l’opera si presenta come un grand strategy game in cui andremo a cercare di espandere e proteggere una delle tantissime civiltà presenti nel quinto secolo. Per chi conosce la casa produttrice, sa bene cosa aspettarsi: una mappa enorme, tante opzioni di produzione, realismo storico e innumerevoli dettagli che se gestiti bene potrebbero fare -talvolta- la differenza tra la vittoria e la morte. Non aspettatevi una vita facile, il genere del gioco è ostico e difficile, soprattutto per i nuovi arrivati, che dovranno fare i conti con i problemi interni e con i vari paesi stranieri in cerca di espansione. Immergiamoci in questo mondo spietato con un primo sguardo al trailer di lancio.

 

Iniziando una nuova partita ci verrà caldamente consigliato di seguire il tutorial, così da cercare di ammorbidire il più possibile l’impatto con l’interfaccia che il titolo offre. Chi non è abituato a questo genere rischierà veramente di perdersi in mezzo alla valanga di informazioni e numeri che verranno presentati su schermo. Mappe colorate, finestre sopra e sotto, icone grandi e piccole renderanno l’interfaccia per l’utente assolutamente completa e dettagliata, ma al contempo ostica e difficile da interpretare. L’unica luce in questo caos sarà quella della guida, che ci offrirà però ben pochi consigli su come operare dando talvolta direttive senza fornire un reale motivo o spiegazione al giocatore. La parte introduttiva si compone infatti di una serie di obiettivi che si dovranno raggiungere governando su Roma, indicandoci generalmente dove cliccare per stabilizzare il nostro dominio, costruire unità e muovere guerre per conquistare la penisola italica. Sin dalla prima schermata avremo quantomeno modo di capire gli elementi a cui dovremo stare attenti, tra potere religioso, politico, economico, militare e quant’altro. Ci saranno infatti delle risorse che potranno essere prodotte e modificate da vari elementi a cui dovremo prestare particolare riguardo, dato che una carenza potrebbe provocare una serie di eventi che porteranno al disfacimento dei nostri sforzi.

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La complessità nell’apprendere è purtroppo un lato molto carente da tempo nei titoli di Paradox Interactive, che possono risultare molto astrusi: un pegno da pagare per raggiungere un livello di realismo indicibile.

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Data la complessità dell’opera, sarebbe estremamente lungo e prolisso elencarvi tutto ciò che presente su schermo, per chi è appassionato della serie però basti pensare ai livelli raggiunti in Europa Universalis 2 o Hearts of Iron 4 per farsi una idea. Sempre da queste due opere precedenti, i developer spiegano come le meccaniche legate alle interazioni tra personaggi siano prese dal primo citato, e la gestione su larga scala di risorse dal secondo. La complessità nell’apprendere è purtroppo un lato molto carente da tempo nei titoli di Paradox Interactive, che possono risultare molto astrusi: un pegno da pagare per raggiungere un livello di realismo indicibile. La possibilità di poter andare a trovare dettagli in merito ai pensieri e alla vita dello schiavo numero sette di un importante mercante del Qatar indica che tipo di accuratezza è stata raggiunta. La bellezza in tutto questo è che, nonostante le apparenze, questi dati saranno tutto fuorché puramente estetici e anzi, potranno esser sfruttati veramente se posti nelle giuste mani. Come si fa quindi, ad affrontare questo mare magnum? Semplicemente, con pazienza e dedizione: sbagliare è lecito ed essenziale per apprendere passo dopo passo le meccaniche del gioco. Servirà non poco tempo per farsi una idea su dove, quando e come agire in determinate situazioni, ma una volta appreso il ritmo e le modalità di svolgimento, la matassa andrà via via a sbrogliarsi sempre di più’.

Imperator Rome
Ogni singola cosa presente su questo schermo è un dato reale di una determinate meccanica del gioco. Sono tante, vero?

 

Superato il tutorial, potremo ora cominciare una reale partita dal 454 Ad Urbe Condita, potendo ora avere scelta su quale fazione controllare. Eh sì, la Res Publica gestita finora sarà un lusso, se paragonata a certi regni presenti nel mondo, che disporranno di risorse di partenza e territori ben diversi da quelli romani. Ciò porterà a potersi scegliere un angolo di terra da gestire ogni volta, ognuno con le sue priorità, il suo sistema e le sue caratteristiche speciali per diversificare ogni partita dall’altra. La scelta sarà veramente variegata, in quanto la mappa di gioco si estende dall’Europa mediterranea, sino alla penisola indiana, toccando svariati confini africani e del medio oriente. Inutile dire che questo rende Imperator Rome praticamente infinito, con elevanti spunti di rigiocabilità. Ovviamente dato il periodo in cui il titolo è ambientato, non aspettatevi di trovare nazioni unite e coese, anzi, riuscire a unificare il proprio popolo trovando la giusta armonia tra pugno di ferro e gentilezza sarà qualcosa di essenziale e affatto dato per scontato. Il realismo è infatti, diciamolo ancora una volta, il fondamento su cui tutto poggia. Ovviamente ci saranno partenze più facili di altre, ci verranno consigliate quelle fazioni aventi accesso ad alcuni pregi di natura politica, economica o religiosa come ne avevano ai tempi.

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Per poter costruire edifici o addestrare unità, serviranno soldi, questi ottenibili principalmente in due modi: tasse e commercio.

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A prescindere dal popolo scelto in partenza però inizieremo a fare i conti con le svariate problematiche che insorgono regnando su così larga scala. Prendendo ad esempio proprio Roma, per semplicità, dovremo pensare anzitutto a risolvere le problematiche interne, prima di pensare a quelle esterne. Il sistema di governo adottato permetterà coesione nell’impero, ma a seconda della tipologia ci saranno pro e contro di varia natura. Per poter costruire edifici o addestrare unità, serviranno soldi, questi ottenibili principalmente in due modi: tasse e commercio. Le prime verranno esatte automaticamente ogni mese, a patto che vi sia stabilità e che non vi siano fattori ostacolanti come corruzione o idee particolari. Il secondo invece andrà gestito a mano selezionando la città e province da gestire, così da vedere di quali merci abbia bisogno e quali invece possa liberarsene mettendosi in commercio con altre civiltà. Sempre negoziando potremo accedere a risorse altrimenti inottenibili nei nostri territori, come gli animali esotici, che ci permetteranno eventualmente di accedere ad elementi particolari. Al solito però, tutto questo non sarà facile, in quanto dovremo pianificare il viaggio degli scambi affinché le merci arrivino nelle zone più bisognose, evitando i surplus e gli sprechi. Avere una religione principale proclamata può aiutare a portare ordine, e invocare il favore degli Dei con offerte per avere benedizioni permetterà di avere quel quid in più negli ambiti in cui saremo carenti.

Ogni tassello colorato rappresenta un popolo indipendente con le proprie attività, costruzioni, esercito e governo…..e no, la mappa non è neanche completa, arrivando sino all’India.

Saremo spesso chiamati a compiere scelte, con eventi casuali che spazieranno in varie tipologie in base al contesto. Reagire a determinati stimoli porterà a conseguenze ben definite al momento della decisione. Ad aiutarci ci saranno i nostri governatori che potremo scegliere a mano per gestire terre per nostro conto: questi ci permetteranno di adagiarci su un letto di automatismi che permetteranno il dominio su larga scala di imperi altrimenti troppo grossi per essere umanamente controllati. Non faranno tutto il lavoro per noi e ci sarà il rischio di corruzione, di assassinio o di rivolta nei nostri confronti, ma saranno praticamente essenziali al gameplay e alla nostra sanità mentale. La diplomazia verso gli altri popoli e regnanti sarà gestita sempre da noi, ma influenzata anche dalle nostre leggi interne e dai personaggi con cui decideremo di contornarci. Le relazioni con capo tribù straniere, dinastie e generali stranieri sono ben adattate e inserite nel contesto, e in base a queste potremo pensare di fare alleanze, annessioni, scambi o guerre.

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Tutto ha una causa e un effetto, nulla è dato al caso e con la giusta strategia geopolitica si potranno reggere le redini del destino del mondo.

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Una volta resa stabile la situazione interna, verrà il momento di pensare non solo a sopravvivere ma anche ad espanderci e a migliorare durante il corso del tempo. Tecnologie, idee e politiche verranno sbloccate in base alle scelte fatte durante la partita, potendo potenzialmente favorire alcuni ambiti rispetto ad altri. Ogni impero sarà caratterizzato con il proprio albero delle “abilità” da poter acquistare con appositi punti, frammentando e diversificando ulteriormente le scelte strategiche. Scendendo in guerra, il realismo vedrà favorire le potenze belliche rispetto alle piccole città stato, che potranno venir conquistate con poco. Ma come la storia insegna, tiranneggiando troppo con i deboli, questi potranno coalizzarsi in una lega difensiva o addirittura cercare la protezione di imperi orientali capaci di tenerci testa. Generare troppa attenzione e rancore verso di noi ci porterà a farci tanti nemici potenti, e allora sì che si sentirà il bisogno di farsi anche degli alleati con la precedentemente discussa diplomazia. Tutto ha una causa e un effetto, nulla è dato al caso e con la giusta strategia geopolitica si potranno reggere le redini del destino del mondo. Negli scenari puramente bellici, conteranno tantissimo la quantità di truppe schierate, la qualità del loro equipaggiamento e del loro comandante e sopratutto, la tipologia dell’assembramento. Per fortuna qui possiamo trovare semplicità, in quanto il sistema di combattimento è del tipo carta-sasso-forbice, ove alcune unità hanno la meglio su altre.

Gli artwork rendono bene l’ambientazione proposta, aiutando il giocatore ad immergersi anche grazie a famose citazioni dei personaggi del passato e tracce musicali rilassanti.

 

Ad aiutare il giocatore a reggere i ritmi di gioco vi sono alcuni elementi tra cui l’importantissima pausa. Senza di essa, il tempo nel mondo scorrerà incessantemente, bruciando i mesi dei vari anni in pochi secondi facendo sviluppare le varie attività avanzate nei territori. Semplicemente cliccando l’apposito pulsante, si disporrà di tutto il tempo necessario per fare i vari accorgimenti in giro per il globo, leggendo descrizioni e ragionandoci sopra. Una gioia per gli occhi sono gli artwork dedicati ai tempi di caricamento e ai vari potenziamenti ottenibili, capaci di rendere subito l’idea del loro contenuto. A rilassare ulteriormente arrivano in nostro soccorso le tracce musicali, anch’esse in tema con l’ambientazione e assolutamente apprezzabili tra una decisione e l’altra.

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V006 Mensile