Si è appena tenuto alla 23a edizione di Cartoons on the Bay il panel dal titolo La scrittura creativa cross-mediale: Fumetti – Tv – Cinema e Video Game che ha visto la partecipazione del disegnatore e regista Jeff Warmester, del regista cinematografico Marino Guarnieri e dalla scrittrice Rhianna Pratchett, un nome molto caro agli appassionati di videogiochi: a lei dobbiamo la storia di opere come Overlord, Mirror’s Edge e del reboot di Tomb Raider.
Il panel si è concentrato sulle sfide richieste a chi lavora alle storie di grandi brand, declinate su diverse espressioni transmediali. La Pratchett, interrogata sulla sfida del cosiddetto “world building”, ossia la creazione e costruzione di mondi per opere immaginarie, ha raccontato quali sono secondo lei i pilastri della creazione di storie.
“Bisogna cercare la verità nei temi dei personaggi del gioco, sebbene in un settore come quello dei videogiochi ci sia poco spazio per la storia”. La Pratchett ricorda infatti come, su 12 ore circa di gioco, il reboot di Tomb Raider offriva solo un’ora di dialoghi e cutscene.
“La sfida consiste nel mantenere il personaggio fedele a se stesso, e accompagnarlo nel suo viaggio”. La Pratchett ha anche raccontato di come il viaggio per la maturità di Lara Croft sia stato molto emotivo, e composto di molte fasi, come il cambio del finale, virato verso una svolta ancora più tragica di quanto fosse stato in origine. Per esempio, per ragioni di gameplay, fu necessario uccidere un personaggio e questo ebbe delle precise ricadute anche a livello di sceneggiatura. Questa è, del resto, la principale sfida insita nel creare la storia di un videogioco, ossia adattare un contenuto testuale a un contesto non lineare.
Dato il focus del festival sulla transmedialità, non poteva mancare anche una considerazione su questo aspetto della narrazione. “Diversi media richiedono diversi approcci, e bisogna riuscire a mantenere i personaggi interessanti per i diversi media, concentrandosi sulle caratteristiche specifiche di quest’ultimi”.
