Assassin’s Creed III Remastered Recensione

Assassin’s Creed III รจ stato l’ultimo capitolo di quella che possiamo definire la prima fase della saga di Ubisoft, prima di prendere una direzione diversa con Black Flag. Uscito originariamente nel 2012, su PC, PlayStation 3 e Xbox 360, doveva fare inevitabilmente i conti con quelli che erano i limiti che queste piattaforme potevano offrire sette anni fa. In un’epoca in cui vengono ripresi i titoli dal passato, e dopo aver dato vita alle avventure di Ezio Auditore su console next-gen, Ubisoft ha deciso di portare su PlayStation 4 e Xbox One anche il terzo capitolo, completo di tutti i DLC e dello spin-off Assassin’s Creed III: Liberation, originariamente uscito su PlayStation Vita.

Assassin’s Creed III Remastered รจ ambientato in America: dopo averci fatto girare l’Italia (e l’Europa) con Ezio Auditore, ci spostiamo nel Nuovo Continente, dove vestiremo i panni di Connor Kenway, un ragazzo nativo che dovrร  combattere contro l’Ordine dei Templari e non solo, perchรฉ le vicende personali renderanno il prodotto molto interessante dal punto di vista della trama. Come di consueto, nel corso dell’avventura incontreremo personaggi realmente esistiti e rivivremo eventi che hanno segnato la storia americana del ‘700, proprio nel periodo della Guerra d’Indipendenza. Non ci dilunghiamo troppo sulla sceneggiatura, che giร  potreste conoscere, ma i colpi di scena sono assicurati. Parallelamente alle vicende del XVIII secolo avremo la possibilitร  di evitare la fine del mondo impersonando Desmond nei giorni nostri: in quel periodo, oltretutto, eravamo in ansia perย  la profezia dei Maya che prevedeva che il 21 dicembre 2012 ci sarebbe stata l’Apocalisse.

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Ci sono piccoli cambiamenti che rendono Assassin’s Creed III un prodotto leggermente diverso.

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Il gioco รจ sostanzialmente lo stesso, tranne per quel che riguarda l’aspetto grafico, decisamente migliorato e riadattato a quelle che sono le piattaforme moderne: nel trailer a inizio articolo potete vedere quali sono stati i cambiamenti effettivi. Non si tratta perรฒ dello stesso gioco di sette anni fa, perchรฉ ci sono piccole modifiche che rendono Assassin’s Creed III un prodotto leggermente diverso rispetto a quello che ci ricordavamo. Si รจ agito un po’ sulla meccanica del crafting, che permette di costruire altre armi, oltre al tomahawk, dopo aver trovato i progetti e aver raccolto i materiali: successivamente bisognerร  parlare con un artigiano che abbia le capacitร  di assemblare l’oggetto che ci serve. C’รจ stato anche un piccolo restyling dell’interfaccia, riadattata anche per daltonici, con la possibilitร  di sapere in che direzione stanno guardando i nemici o, nel caso di fuga, scoprire quali sono i nascondigli in cui intrufolarci. Nonostante siano delle aggiunte che rendono un po’ piรน moderno il titolo, la base resta comunque un prodotto del 2012, e si vede.

Quello che piรน stranisce รจ lo stile di gioco, legato al passato: non che sia difficile padroneggiare nuovamente queste meccaniche dopo Origins e Odyssey, ma abbiamo un po’ perso l’abitudine di nasconderci e attaccare al momento giusto. La componente stealth, che si era leggermente persa negli anni, stavolta torna prepotentemente al centro del gameplay: oltre alla grafica e all’interfaccia, anche qui ci sono stati degli aggiornamentiย . Non parliamo di qualcosa di complicato, ma semplicemente bisogna riprenderci la mano e accettare il fatto che, se espressamente specificato negli obiettivi, appena veniamo notati la missione fallisce. In nostro supporto ci sarร  di nuovo l’Occhio dell’Aquila, che ci permetterร  di capire nemici e alleati, distinguibili in base ai colori, e qualche piccola aggiunta: potremo nasconderci nei cespugli e fischiare per attirare i malcapitati, uccidendoli silenziosamente con la lama celata (di default), anche piรน di uno alla volta. Per il resto, queste modifiche semplificano ulteriormente un titolo giร  facile di suo: raramente รจ capitato di aver fallito le missioni perchรฉ siamo stati uccisi, ma il piรน delle volte non abbiamo portato a termine il nostro incarico perchรฉ sono state allertate le guardie.

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ย I tasti di Assassin’s Creed III Remastered sono rimasti strettamente legati al passato.

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Un altro elemento notevolmente cambiato nel corso degli anni รจ il combat system: con Origins e Odyssey abbiamo padroneggiato schivate, capriole e l’uso dei tasto dorsali per attacchi leggeri e pesanti, mentre i tasti di Assassin’s Creed III Remastered sono rimasti strettamente legati al passato: avrei apprezzato la possibilitร  di scegliere se usare i vecchi comandi o quelli nuovi. Allo stesso modo รจ rimasto un po’ antiquato lo stile di combattimento: basta tenere premuto un tasto e pariamo tutti i colpi, ma se lo facciamo col giusto tempismo abbiamo anche l’opportunitร  di contrattaccare. L’unico elemento che puรฒ mettere in difficoltร  il giocatore sono i plotoni che ci sparano in gruppo, ma in ogni caso รจ abbastanza semplice uscirne vivi. Legati al combattimento spesso ci sono gli obiettivi secondari: per completare la missione c’รจ un traguardo da raggiungere, ma se seguiamo le direttive che ci vengono dati allora la nostra sincronizzazione aumenta. A volte puรฒ essere sparare a un certo numeri di nemici, altre magari viene richiesto di portare a termine il lavoro entro un certo limite di tempo.

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