Google Stadia tra sogno e realtà: è la piattaforma gaming definitiva?

Il mondo della game industry è cambiato per sempre. La lenta ascesa della digitalizzazione e l’assoluto dominio delle piattaforme streaming ha monopolizzato il mercato degli ultimi anni. Sarà difficile fare marcia indietro e va bene così in fondo, ma chi ha osato il grande passo più degli altri? La curiosità dietro l’annuncio della nuova console Google aveva aperto a dubbi e perplessità il mondo videoludico, ma ora la Game Developers Conference 2019 ha sciolto ogni mistero. Un silenzio mediatico assordante precede l’ingresso sul palco Sundar Pichai: CEO del colosso digitale e ora pioniero di una delle pagine di storia più calde del mercato. Sono bastati pochi minuti per lasciare tutti gli spettatori a bocca aperta: Google Stadia è ora realtà. Presentata come l’ultima fase di un processo di streaming rivoluzionario, testata sui server americani per mesi in sessioni controllate nel famoso Project Stream, la piattaforma racchiude un poetico sogno moderno. La filosofia di Google appare ben chiara sin da subito: offrire un ecosistema comune che possa connettere tutti gli appassionati sotto lo stesso tetto digitale.

Ma come è possibile rendere fruibile una piattaforma così vasta a tutti? In questi mesi di sviluppo e testing il colosso digitale ha plasmato una solida ossatura di server remoti, atti a gestire una massiccia mole d’utenti, ma non solo. La porta per l’universo digitale sarà Chrome e da lì si potrà gestire una piattaforma abbastanza potente da supportare l’accesso a chiunque, tramite il proprio account Google. Multipiattaforma e streaming sono tra i vocaboli più ricercati nel panorama gaming oggigiorno, ormai il futuro dell’intrattenimento va inevitabilmente in questa direzione ed è un bene assistere a una presa di posizione così convita da parte di una delle potenze economiche più influenti del mondo. Già Netflix ha tastato il terreno più volte verso il futuro dell’intrattenimento e, proprio come Google, presenta i connotati più richiesti dall’utenza. L’obiettivo comune è ormai tangibile e resiede nel rendere il gaming, o meglio l’intrattenimento in generale, alla portata di tutti, dalla TV fino al mobile. La digitalizzazione è e rimarrà un terreno traballante per la game industry attuale, soprattutto se a rimetterci sono catene importanti come GameStop per l’Italia, ma in una visione più ampia anche tutto il mercato fisico mondiale.

Con il coraggioso progetto Google Stadia si aprirà un forte dibattito dal quale ne scaturirà lo scisma nella game industry: ora gli altri colossi del settore dovranno adeguarsi per non rimanere nell’ombra e bisognerà osare qualcosa di più. L’utenza dall’altra parte non potrà da subito digerire in cambiamento così drastico, in particolar modo in quei paesi in cui la connessione non ha raggiunto eccellenti livelli di copertura e segnale da garantire un servizio ottimale. Ostacoli non da poco dunque, che comunque impongono delle risposte forti e risolute da chi ora sta facendo il bello e il cattivo tempo sul mercato. La scomoda posizione di Sony e Microsoft in questo momento non è affatto invidiabile. Pensate solo per un attimo ai numerosi servizi online che stanno garantendo le due società, come i recenti PlayStation Now e Xbox Game Pass, che ora subiranno il pesante confronto con una piattaforma digitale senza neanche limiti di catalogo. Un impero che crolla dunque? Non esattamente a parer nostro. Questo momento in particolare della game industry è riconducibile ad un processo di evoluzione ormai ben radicato e sotto gli occhi di tutti, ma che mai prima d’ora aveva raggiunto la sua ascesa. Su una cosa potete stare certi però: nessuno rimarrà a guardare Google Stadia inghiottire il mercato e ci si aspetta una mossa decisiva, magari nel corso di quest’anno e chissà, i protagonisti potrebbero essere proprio PlayStation 5 e Xbox Scarlett. Le promesse del colosso web sono eccezionali e molto al di là delle aspettative, che sia l’inizio di una nuova console war?

Ciò che ha lasciato gli spettatori senza parole è però la funzione Instant Access presentata durante la conferenza. Immaginate di guardare l’ultimissimo video trailer su YouTube del titolo che attendete di più e, a fine del filmato, scorgere un pulsante che vi invita a giocarlo in prima persona, voi che fareste? Vien da sé che parliamo di qualcosa che va ben oltre l’intrattenimento online al quale sia abituati e rivaluta completamente il ruolo delle demo giocabili ad esempio. Ora, invece di connettervi sulla console e scaricare la demo di turno, che ricordiamo richiederà del tempo per essere installata, basterà semplicemente rimanere sulla stessa piattaforma. Google Stadia si propone così come il mezzo primo ed ultimo di divulgazione di contenuti, oltre che di gaming. Quelli più nostalgici di voi si ricorderanno sicuramente la simpatica Wonka Visione: uno degli esperimenti più affascinanti apparsi all’interno della pellicola La fabbrica di cioccolato. Il concetto è molto simile e riprende lo stretto legame instaurato tra marketing e prodotto finale. L’evoluzione del medium ora raggiungere livelli simili a quelli citati nel film, offrendo un’azione attiva all’interno di una comunicazione passiva. Da qui il passo e breve per concepire non più il trailer di turno come un mero attrezzo di propaganda, ma l’anello di congiunzione tra spettatore e titolo.

Le altre caratteristiche emerse durante la conferenza non sono comunque da meno. Sebbene Google Stadia non sia una piattaforma hardware, ma di pura matrice digitale, avrà comunque una periferica ad essa dedicata. Si tratta infatti di un controller con caratteriste in gran parte simili agli altri competitor sul mercato, ma con un curioso pulsante integrato al suo interno. Premendo il tasto durante la sessione si potrà invocare dell’assistente digitale Google, che vi potrà aiutare a superare un ostacolo in-game o raccontare qualche dettaglio in più sul mondo di gioco. Un interessante punto di svolta nell’ambito delle guide online, che ora vanteranno un accesso semplice e immediato da parte dell’utente: dite addio alle disperate ricerche d’aiuto sul telefono mentre siete in pausa sulla console. La qualità visiva ella piattaforma è uno dei cavalli di battaglia sin da subito preponderanti durante la presentazione, dato che la qualità dal lancio è di 4K e 60 fps, mentre si futuro si raggiungeranno gli 8K con 120 fps: risoluzione da visori VR d’ultima generazione! Le macchine su cui saranno installate le opere che andremmo a provare, denominati Stadia GPU, garantiscono una potenza grafica di 10,7 TFLOP, quasi il doppio di quella sulle console attuali, e vanta di un processore x86 da 2,7 GHz con 16 GB di RAM. In molti hanno già dato la loro piena fiducia al progetto: i primi a salire su quel che sembra il carro dei “vincitori” sono il team di Ubisoft e quello di id Software, che ha già promesso DOOM Eternal disponibile al lancio della piattaforma online.

I dettagli sui prezzi tuttavia non sono ancora argomento di discussione e non vi è conferma sulla presenza di un abbonamento online, anche se comunque pensiamo che la spesa principale possa vertire in larga parte sugli accessori: un politica simile a quella adottata da Nintendo Switch. Siamo quindi davanti al prodotto finale dell’intrattenimento? No, ma pensiamo possa essere la miccia in grado di accendere una console war di proporzioni gigantesche e da questa nascerà il vero futuro dell’intrattenimento. Google Stadia è senza dubbio il passo coraggioso che ci si aspettava in un mondo che ormai è sempre più verso lo streaming e la digitalizzazione, ma solo un colosso del genere poteva sfidare i veterani del settore. Dalla rivoluzione di Google nascerà sicuramente qualcosa di molto più ambizioso e siamo sempre più esaltatati nel commentare tali esperimenti di mercato, perché è dal confronto che nascono le opere più memorabili. Le conseguenze saranno senza dubbio devastanti, specialmente per la parte fisica, ma intravediamo un altro ruolo per gli store nel futuro e manca comunque la tanto attesa mossa di PlayStation 5 e Xbox Scarlett: due prodotti che ora potrebbero soffrire d’ansia da prestazione. La concorrenza verrà spazzato via dal ciclone Google o ci sono altri progetti che attendono nell’ombra?