Il mondo Marvel, nonostante sia accompagnato da alcune figure femminili di rilievo come ad esempio Vedova Nera, Pepper Potts e Scarlet, non ha mai goduto una vera e propria protagonista di spessore, visto che all’interno delle pellicole il ruolo delle prime รจ sempre stato piuttosto marginale. Basti pensare al fatto che nessun lungometraggio incluso nel mondo cinematografico della Casa delle Idee รจ interamente incentrato sui personaggi che ho citato qui sopra. E come colmare questa lacuna che, considerando il momento storico in cui viviamo, doveva essere riempita il prima possibile, anche alla luce del film concorrenteย Wonder Woman targatoย DC? La soluzione รจ stata quella di portare un volto inedito all’interno del MCU che sapesse incarnare quei valori dimenticati. Ecco spiegato l’arrivo di Captain Marvel, nuovo cinecomic in uscita il 6 marzo nelle sale italiane, che introduce una delle figure fumettistiche piรน importanti e potenti mai create. Anche se all’apparenza la manovra commerciale sembra semplice nella sua attuazione, bisogna considerare che non รจ mai facile costruire unโeroina da zero e inserirla in un contesto per la maggior parte maschile. Vediamo nella recensione se l’energica donna รจ stata valorizzata a sufficienza o se si รจ caduti nella trappola della stereotipizzazione.
Il lungometraggio, che vede sullo sfondo l’importante guerra tra due razze aliene, i Kree e gli Skrull, a livello di sceneggiatura non segue i tradizionali canoni di una narrazione lineare, ma, essendo diviso principalmente in tre macrosequenze, quest’ultime interagiscono anche non cronologicamente. Nei primi minuti l’effetto รจ piuttosto caotico e confusionario agli occhi del pubblico, ma andando avanti nella trama si comprende come tutto sia destinato ad essere svelato, con il giusto ritmo e nei momenti piรน propizi. La scelta coraggiosa di spezzare in maniera cosรฌ evidente le sequenze e attribuirgli questo particolare incastro temporale รจ quindi da apprezzare, visto che il risultato รจ molto efficace e originale allo stesso tempo. Il supporto al racconto, fornito dalla regia di Anna Boden e Ryan Fleck, รจ di ottimo accompagnamento, regalando sequenze dinamiche ed esplosive, forse non sempre incisive nella gestione su schermo dei combattimenti, che comunque sono ben integrati all’interno della pellicola. A proposito delle battaglie, si nota una scelta dei filmaker piuttosto atipica per un cinecomic: i momenti d’azione veri e propri, infatti, non saranno moltissimi, in quanto sono presenti in misura maggiore delle situazioni piรน riflessive e dialogate, atte a sviluppare non solo la storia, ma anche a caratterizzare i personaggi e la relazione che intercorre fra di loro.
Il suo compagno sullo schermo sarร uno strepitoso Nick Fury, che negli anni 90′ era ancora un agente semplice all’interno dello S.H.I.E.L.D., macchia comica e dissacrante, ma anche estremamente brillante nelle sue intuizioni.
Concentrandoci sulle figure presenti, saranno principalmente quattro quelle che hanno ricevuto un trattamento piรน curato e preciso: vediamoli insieme nel dettaglio. La protagonista, Carol Danvers (interpretata da una frizzante e talentuosa Brie Larson), avrร un percorso molto interessante all’interno della vicenda, trasformandosi interamente dall’inizio alla fine del film. La sua evoluzione non riguarderร solamente i poteri veri e propri, ma anche un cambiamento estremo nella psicologia e nel carattere, che saranno temprati e messi alla prova piรน volte nel corso della narrazione. L’aspetto piรน importante che la riguarda รจ la sua fragilitร nei primi minuti di girato che, mano a mano che il lungometraggio va avanti, si trasformerร in vigore e resistenza fuori dal comune. Il suo compagno sullo schermo sarร uno strepitoso Nick Fury (un Samuel L. Jackson in stato di grazia), che negli anni 90′ era ancora un agente semplice all’interno dello S.H.I.E.L.D., macchia comica e dissacrante, ma anche estremamente brillante nelle sue intuizioni. Un lavoro davvero certosino รจ stato fatto sulla sua personalitร , che ha caratteristiche comuni con la sua versione piรน matura, tra le quali una spiccata dote per il comando e l’autorevolezza, ma anche un temperamento piรน tranquillo e rilassato, piรน associabile alla parte giovanile della sua esistenza. Saranno inoltre svelati alcuni retroscena riguardanti il suo passato e degli elementi di vitale importanza per lo sviluppo del Marvel Cinematic Universe, starร a voi scoprire a cosa mi riferisco.
Talos (incarnato da un magnetico Ben Mendelsohn), l’antagonista principale, รจ ben approfondito in tutta la sua costruzione, apparendo trascinante ed affascinante fin dal primo momento che fa il suo ingresso nella trama. Non รจ il solito villain anonimo (e in riferimento a ciรฒ Marvel ne sa purtroppo qualcosa), ma un nemico solido e ben delineato, con degli obbiettivi precisi da realizzare e il giusto carisma (che non guasta mai). Il capo degli Skrull sarร inoltre il protagonista di un grandissimo plot twist che cambia notevolmente le carte in gioco all’interno dell’avventura e fidatevi che rimarrete stupiti da ciรฒ che vedrete. Chiude la breve panoramica il Colonnello Yon-Rogg di Jude Law, che affronta per la prima volta un cinecomic e ne esce promosso a pieno voti. Il suo ruolo, che puรฒ essere riassunto come un mentore per l’eroina spaziale, ha dei risvolti inaspettati che fanno cambiare la prospettiva degli eventi che sono avvenuti nel passato della potente donna e che si svolgono nel presente. L’unica sua pecca รจ che, nonostante il suo enorme potenziale, non viene sviluppato a pieno ed รจ sicuramente la figura piรน oscurata dall’imponente presenza scenica della protagonista.
Gli aspetti collegati alla figura della donna e alla sua emancipazione sono ben integrati all’interno del racconto e sono esposti con una sensibilitร davvero toccante, che non sfocia mai nella becera retorica o in goffa banalitร .
Passiamo ora a descrivere le tematiche che piรน emergono nel corso del lungometraggio e che lo rendono un prodotto di gran pregio. Gli aspetti collegati alla figura della donna e alla sua emancipazione sono ben integrati all’interno del racconto e sono esposti con una sensibilitร davvero toccante, che non sfocia mai nella becera retorica o in goffa banalitร . In particolar modo sono presenti delle scene che, nella loro semplicitร , riescono a racchiudere davvero tanto contenuto e significato, riuscendo a colpire in pieno gli animi dei fruitori. Un altro aspetto da non sottovalutareย รจ quello della diversitร e della libertร dellโindividuo, rappresentato nel conflitto tra i Kree e gli Skrull, che ben esplica il concetto. La guerra, infatti, spesso รจ sintomo non solo di oppressione, ma anche di ricerca dell’autonomia da parte di un popolo, disposto anche ad uccidere e a sporcarsi le mani, pur di riuscire nel proprio intento. Prima di giungere alla conclusione, รจ opportuno anche menzionare l’ambientazione prettamente anni 90′ dell’opera, dalle citazioni piรน o meno velate dell’epoca, alla colonna sonora del periodo e alle battute inerenti, che spesso giocano su alcune mode e costumi tipici del periodo di riferimento. Nel complesso, l’insieme di questi particolari funziona, costruendo un background che valorizza ulteriormente sia la sceneggiatura che le scene nella loro rappresentazione.
Captain Marvel รจ un ottimo assaggio di quello che sarร l’MCU del futuro. Oltre a fornire un ponte diretto con il nuovo lungometraggio dei Vendicatori, infatti, butta delle basi per la struttura dei prossimi lungometraggi supereroistici post Endgame. Qualche piccolo neo, come il mancato approfondimento di un personaggio particolare e lo sviluppo errato di alcune scene d’azione non permettono al lungometraggio di raggiungere un voto eccellente, ma comunque stiamo parlando di una pellicola che va ben oltre le aspettative. Se la Casa delle Idee รจ riuscita in una tale impresa, non immagino nemmeno lontanamente cosa รจ riuscita a ideare con il successivo (e tanto atteso) cinecomic in programma. Onestamente non vedo l’ora che arrivi il 24 aprile, per vedere sia la supereroina di nuovo in azione, ma anche per assaggiare la degna conclusione di un piano cinematografico studiato a puntino, che continua ad emozionare grandi e piccini.
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