OlliOlli: Switch Stance, il diario di un estroso skater

Molti titoli apprezzati del passato si sono rimboccati le maniche per stupire nuovamente sulle console di ultima generazione. Nintendo Switch acquista mese dopo mese una libreria sempre più vasta e popolata, ora grazie ai numerosi indie di qualità, ora grazie ad esclusive indiscutibili. A sbarcare nuovamente sul fronte dell’intrattenimento ludico è questa volta OlliOlli, un prodotto naturalmente scarno dalle pompose richieste di mercato, che punta a intrattenere con della sana politica old-school. Grazie a un modestissimo pacchetto acquistabile sulla console ibrida, intitolato OlliOlli: Switch Stance, gli sviluppatori Roll7 riprovano a sorprenderci con i sempreverdi trick a bordo dello skateboard, in ambientazioni moderne. Sebbene la saga si sia creata un cospicuo gruppo di appassionati su PlayStation 4, PlayStation 3, PS Vita, Xbox One, 3DS, Wii U, PC e Android, c’era da aspettarselo che facesse capolino sulla console nipponica, specialmente per la praticità che la contraddistingue. L’opera, che esula da qualsivoglia componente narrativa per la mera essenza competitiva, è rimasta a lungo nella mente degli utenti per la presenza di una difficoltà non proprio accessibile a tutti: caratteristica radicalmente legata a questo genere videoludico. In passato, OlliOlli e OlliOlli 2: Welcome to Olliwoord hanno raggiunto alti indici di apprezzamento da partire della critica videoludica e degli appassionati, avranno trovato sulla console ibrida Nintendo La possibilità di brillare ancora?

Non fatevi ingannare dall’intuitiva telecamera di gioco e la semplicità scenica che fanno da palcoscenico alla acrobazie: le sfide sono intelligentemente pungenti. La visione 2D side-scrolling è una scelta assai azzeccata, atta a focalizzare l’attenzione sul vero protagonista della scena: lo skateboard. Ciò è in parte dovuto alla completa stilizzazione del protagonista, una scelta volta all’immedesimazione del giocatore, ma anche per dare una chiava di lettura diversa. Scorrere da uno scenario a un altro è il mantra che si ripete per tutta l’esperienza ludica, mentre ci sbizzarriamo in esuberanti gesti atletici. Dopo aver preso confidenza con le meccaniche base di movimento, ci siamo buttati a capofitto nel colorato panorama urbano, che riflette la cultura pop moderna dalla quale è nata la passione per i vivaci mezzi a quattro ruote. L’esperienza ludica tuttavia non vizia il player, né tantomeno perdona gli errori effettuati: all’interno di OlliOlli si impara sbagliando, come se fossimo alla prese con le stesse tavole nella vita reale, anche se alla lunga può risultare frustrante. La creatività di esecuzione dei propri trick è spesso vincolante al percorso, che offre sporgenze e spazi dove sviluppare lunghe serie di combo. Sbattere la testa con i comandi di gioco non sarà affatto una cosa rara, ma c’è da dire che la serie premia la costanza e la perseveranza, basta non scoraggiarsi sin da subito!

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Una serie frizzante e nostalgica soffocata da un porting zoppicante.

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Sapersi destreggiare sopra lo skate è indubbiamente l’abilità più richiesta per superare i livelli, in particolare per sfoggiare il punteggio più alto possibile, assegnato dal numero di volteggi e trucchetti da strada più bizzarri. Il prodotto riesce pertanto ad avvolgere il giocatore in livelli sempre più profondi e intriganti, che si aprono a ventaglio offrendo dislivelli, che danno fiato a occasioni ove misurare le proprie capacità. Non sempre però i comandi base risultano essere incisivi tanto quanto vorremmo: un errore non da poco per un gameplay basato quasi interamente sugli input somministrati al nostro omino virtuale. Da un lato ciò può essere catalogato come un elemento di sfida in più, ma dall’altro raramente viene percepito come tale, infrangendo l’entusiasmo delle prime ore. La varietà non è, ahimè, un ingrediente ben dosato e trova modo di acquistare sapore in parte solo nel secondo capitolo. OlliOlli tuttavia non lascia l’utente allo sbaraglio: laddove pecca una serie di comandi pochi incisivi, spesso legnosi, il gioco offre comunque una linea teorica di base da dove attingere i trick più folli in assoluto. Questo catalogo prende il nome di “Il Libro dei Trick”, una sorta di catalogo che ci segnala tutte le mosse e combo da poter attuare sul campo. 

Dopo aver provato per ore sia la modalità casalinga che quella portatile di OlliOlli: Switch Stance su Nintendo Switch, abbiamo potuto decretare l’efficacia del porting. L’opera fa molta fatica a familiarizzare con la duttilità offerta dalla console, costringendo l’utente a preferire di gran lunga la modalità portatile. Non mancano le ore di puro godimento ludico, senza dubbio, anche se spesso interrotte dalla snervante difficoltà dei comandi, già difficili di base e ancor più deleteri a causa di un porting piuttosto stretto. Sebbene questi problemi lascino gravi lacune logistiche nella già macchinosa struttura di design, il titolo non è affatto pretenzioso e rimane orgogliosamente ancorato alle proprie origini. L’atmosfera e le musiche svolgono un ruolo fondamentale nel trasportare il player nel mondo di gioco, specialmente perché non ne annacquano il ritmo e ne rispettano il mood generale. Un lungo catalogo di trick e combo potenzialmente spettacolari donano longevità ai due capitoli, facendo emergere il pacchetto come una spesa ben ripagata, oltre che a una soddisfacente esperienza di pura sfida. 

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