Il Nintendo Direct andato in onda qualche giorno fa ha visto annunci molto interessanti per i possessori della console ibrida della casa di Kyoto, tra i quali spiccano sicuramente il remake di The Legend of Zelda: Link’s Awakening, Super Mario Maker 2 e il nuovo progetto di Platinum Games, Astral Chain. Il titolo che però darà il via al flusso di uscite di first party su Switch nel 2019 è Yoshi’s Crafted World, su cui potremmo mettere le mani dal prossimo 29 marzo. Nintendo ci ha però voluto dare un assaggio di quella sarà l’opera completa, rilasciando una demo utile per capirne le meccaniche di gioco, ma che lascia ancora qualche dubbio su alcuni elementi.
La demo permette di provare solamente un livello del gioco, il quale però ci mostra le sue varie particolarità. La novità più importante di questo Yoshi è senza dubbio la possibilità di colpire una buona quantità di elementi dello scenario. Ciò sarà utile sia per rivelare dei percorsi celati che per raccogliere monete o altro presente sui fondali. Abbiamo trovato questa meccanica particolarmente originale e funzionale al gameplay caratteristico della serie. Sono tante infatti le idee che ne possono derivare e siamo abbastanza certi che gli sviluppatori abbiano dato sfogo a tutta la loro fantasia riguardo questo aspetto, visto come ci ha abituati Nintendo anche in Wolly World per Wii U. Guardando i trailer si può notare inoltre molta varietà in termini di situazioni di gioco, motivo per cui non ci si dovrebbe preoccupare troppo riguardo questo aspetto, anche se ovviamente è necessario attendere il gioco completo per confermarlo. Per fare in modo che tutto questo sia ben implementato c’è stato bisogno di quella che è un’altra novità per la serie platform, ovvero lo spostamento libero del mirino. Nelle precedenti iterazioni, il dinosauro verde lanciava le sue uova servendosi di un mirino automatico; in Crafted World, data la presenza di profondità all’interno dei livelli, saremo invece noi a muovere liberamente il puntatore.
Proprio la profondità è un altro degli aspetti importanti dell’opera. Come già si faceva, anche se in un’ottica differente in Yoshi’s Story per Nintendo 64, in questo nuovo capitolo è possibile muoversi anche in verticale, cosa che dà al platform una struttura 2.5D. Non c’è più quindi quella linearità appartenente agli altri episodi, ma anzi sono presenti delle vere e proprie “aree” da esplorare. Nel livello disponibile nella demo, ad esempio, per raccogliere le tre parti del treno che ci avrebbe condotto alla fine dello stage è necessario esplorare una piccola area rettangolare e interagire con gli oggetti dello scenario. Le due caratteristiche fino ad ora analizzate si adattano benissimo tra loro e sono in grado di creare le situazioni di gioco più disparate. Resta semplicemente da scoprire se Nintendo e Good-Feel le abbiano sfruttate a dovere. Altra parte fondamentale della serie Yoshi sono poi i collezionabili. Se si può dire che i suoi titoli non godano di una difficoltà esagerata per quanto concerne l’arrivo alla destinazione finale, lo stesso non si può affermare riguardo questi elementi. Essi sono la vera sfida proposta al giocatore e la maggiore fonte di soddisfazione. In Crafted World abbiamo diversi obiettivi secondari: la ricerca di venti monete rosse, la raccolta di una quantità variabile (o almeno pensiamo lo sia) di monete normali, l’arrivo al traguardo con l’indicatore di vita pieno e ovviamente le immancabili margherite. Gli sviluppatori hanno però pensato bene di introdurre degli incarichi speciali, per i quali dovremo ripetere uno specifico livello alla ricerca di qualcosa, come ad esempio di cinque mucche presenti sul fondale. Primo dubbio che ci assale è se queste “missioni” possano diventare ripetitive o magari perdere di originalità. Non sappiamo infatti se prevedranno solo il colpire determinati elementi dello scenario o se sapranno proporre circostanze maggiormente variegate. Staremo a vedere.
Un altro dubbio interessa l’ultima particolarità del platform che ancora non abbiamo esaminato: il cambiamento di prospettiva. Arrivati al traguardo il gioco ci permetterà di percorrere il livello al contrario e di esplorarlo quindi da un altro punto di vista. In questa fase partirà un timer e saremo chiamati ad acchiappare i Poochy che si nascondono all’interno dello stage. Saranno però tutte caratterizzate da questo nascondino le sezioni di gioco al contrario? O anche in questo caso Good-Feel avrà cercato di diversificare per rendere il tutto più interessante? Queste sono le incertezze che sovvengono in questo caso, e purtroppo la prova di un solo scenario non permette di dare giudizi effettivi sull’elemento di gioco citato. Sappiamo però dai vari video gameplay che sono presenti, all’interno dei percorsi, delle nuvolette volanti a forma di orologio che, una volta colpite, ruotano lo stage per qualche secondo mostrandoci fondale opposto e permettendoci di scovare qualche segreto. Insomma anche questa meccanica risulta molto originale e sarà curioso vedere come sarà effettivamente sfruttata.
Dal lato artistico gli Yoshi ci hanno sempre abituato più che bene: basti pensare all’immortale Yoshi’s Island allo stile lanoso di Woolly World. Per fortuna, anche il nuovo titolo sembra non deludere le aspettative, proponendo uno stile assolutamente delizioso basato su un mondo fatto di cartone. La cura sembra maniacale anche per i più piccoli dettagli dello scenario, e inoltre tutto ciò si adatta alla perfezione alla natura del gioco e alle meccaniche che abbiamo illustrato poc’anzi. I fondali hanno però un effetto sfocato un po’ troppo marcato, che speriamo appaia alleggerito nella versione finale del gioco.
Yoshi’s Crafted World ci ha piacevolmente divertito durante la prova del breve livello proposto nella demo. Grazie alle tante novità che introduce nella serie, il titolo ha le potenzialità per diventarne uno dei migliori esponenti. Rimane qualche dubbio su alcuni elementi di gioco e sulla varietà che possono offrire, ma le idee sicuramente non mancano e, se sfruttate bene, possono dar vita a un’avventura veramente coi fiocchi. Non resta che attendere il prossimo 29 marzo per scoprire cosa l’opera ci riserverà.
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