Polemiche, tanto velenose quanto stucchevoli, sono fioccate da più parti riguardo l’orientamento sessuale di Kung Jin, new entry del cast di Mortal Kombat X. In base a quanto emerso da una particolare sequenza della rispettiva modalità Storia, il pittoresco guerriero Shaolin parrebbe difatti nutrire quello che alcuni continuano a definire come un “interesse proibito” per individui del proprio sesso. Rintracciabile nelle parole con cui Raiden tranquillizza il giovane circa l’assoluto disinteresse che i monaci del Tempio nutrirebbero nei confronti della sua “diversità”, l’effettivo significato della sfumatura è stato confermato su Twitter da Dominic Cianciolo, Cinematic Director dei Netherrealm Studios, trasformandosi subito dopo nell’ oggetto della consueta crociata “benpensante”.
Le critiche più aspre sono arrivate, in tal senso, dalle associazioni genitoriali statunitensi, i cui esponenti avrebbero ribadito che la promozione di stili di vita contrari ai “valori morali della comunità” costituisca un pessimo esempio per i giovani. Se credete che questi ultimi abbiano unanimemente reagito in modo opposto, fareste tuttavia meglio a ricredervi: sin dal momento in cui il caso è diventato di pubblico dominio, il forum ufficiale di Mortal Kombat X e le web page di molti eminenti siti specializzati, hanno registrato interventi non esattamente pacifici nei confronti dell’iniziativa.
Per una volta, e questo è un dato francamente disorientante, Mortal Kombat non è finito dunque nel mirino dei moralisti per la crudezza dei suoi contenuti, il che ci porta a trarre conclusioni forse ancor più amare: evidentemente, ad oggi, esistono ancora persone disposte a ritenere che l’espressione della propria identità sessuale costituisca un pericolo per la società. Persino peggio della tanto temuta ultraviolenza virtuale. Persino quando si tratta di un semplice personaggio fittizio.