Ci sono poche sensazioni inebrianti tanto quanto l’affrontare gigantesche creature, impugnando un’arma più grande del normale. È proprio questo il fattore che ha portato alla nascita della saga di God Eater: un frenetico action RPG in puro stile anime. La serie è stata positivamente accolta in Giappone, per poi successivamente compiere il balzo verso l’Occidente. Sono passati poco più di tre anni da Resurrection, il remake del primo capitolo, ma la battaglia non è ancora vinta. È arrivato il momento per i Divoratori di Dei di scendere di nuovo in campo per affrontare gli Aragami e l’incombente minaccia delle Tempeste di Cenere. Mentre tutti i precedenti titoli sono frutto del lavoro di Shift, lo sviluppo di God Eater 3 è stato affidato interamente a Marvelous First Studio, data l’intenzione di Bandai Namco di creare un’opera che si distinguesse dai predecessori. Infatti, per la prima volta, viene abbandonato il focus della portabilità per concentrarsi sulla console casalinga PlayStation 4 e sui sistemi Microsoft Windows. God Eater 3 sarà disponibile su entrambi a partire dall’8 febbraio 2019. Cosa ci attende nelle desolate terre del futuro, infestate da misteriose e crudeli bestie che mettono a rischio la sopravvivenza della razza umana? Scopriamolo insieme.

Intorno all’anno 2050, delle sconosciute entità chiamate Oracle Cells, in grado di divorare facilmente ogni forma di vita, invadono il pianeta. Incapaci di affrontarle, gli umani vengono travolti e portati sull’orlo dell’estinzione. A dominare il mondo ora sono gli Aragami, nome dato alle bestie nate dagli agglomerati dei nuovi organismi. Non tutto è perduto, però: Fenrir, un’industria farmaceutica, riesce a sfruttare le Oracle Cells per creare i God Arc, possenti armi in grado di contrastare l’avanzata dei mostri. Coloro in grado di utilizzarle vengono chiamati God Eater, Divoratori di Dei, costretti ad indossare dei bracciali che aumentano esponenzialmente le proprie capacità fisiche. È così che il protagonista ottiene le straordinarie abilità che potrà poi scatenare contro gli avversari. La sua storia inizia nell’anno 2071, all’interno della cella dove risiede insieme ai suoi pochi compagni e amici. Qui apprendiamo che il nostro scopo è portare a termine diverse missioni di gruppo, il cui obiettivo è l’abbattimento di uno o più Aragami specifici. Tra una caccia e l’altra, possiamo modificare equipaggiamento e abilità di tutta la squadra, oltre che godere di una semplice trama che svolge la funzione di introdurre e spiegare i vari scenari. La maggior parte delle volte sarà necessario parlare con certi NPC per poter avanzare nel gioco, mentre il resto è totalmente opzionale.

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Le battaglie di questo terzo capitolo si svolgono ad alta velocità, tra scatti fulminei, balzi chilometrici e rapidi assalti.

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Passiamo ora a parlare del vero fulcro di God Eater 3: le missioni. Veniamo letteralmente “lanciati” in zone abitate da bestie, con una preda specifica da trovare e abbattere. Le mappe non offrono molto a parte nemici e oggetti, ma ciascuna macro area ha uno stile unico e semplice, che fa da sfondo ad epici scontri e ogni tanto regala un po’ di stupore. Il primo compito è individuare l’obiettivo: spesso sarà già presente sul luogo, ma altre volte andrà attirato sconfiggendo degli Aragami minori. Una volta localizzato, inizia il vero scontro. Le battaglie di questo terzo capitolo si svolgono ad alta velocità, tra scatti fulminei, balzi chilometrici e rapidi assalti. I mostri si alternano tra una fase normale e una di collera, dove diventano molto più aggressivi e pericolosi. Ciascuna creatura presenta inoltre dei punti deboli sul corpo, che possono essere rotti per immobilizzarla temporaneamente e abbassare le sue difese. Dopo aver subito un certo numero di danni, gli Aragami proveranno anche a scappare per curarsi, e sarà necessario inseguirli velocemente e finirli prima che ci riescano. Per riuscire ad abbatterli, il giocatore possiede un intero arsenale di mosse e attacchi, utile in molteplici situazioni. Imparare tutti i comandi e il tempismo con cui usarli è la chiave per una caccia di successo. Inoltre, i Divoratori di Dei fanno onore al proprio nome grazie alla loro principale capacità: possono divorare gli avversari. Ciascun morso inflitto con successo fa entrare il God Eater in modalità Burst, potenziando i propri attacchi e sbloccando nuove mosse. Si tratta di una manovra lenta e rischiosa su cui si basa la propria forza, e saperla attivare al momento giusto richiede abilità. Il risultato della combinazione di queste meccaniche è un fluido sistema di combattimento ad alto rischio che premia egregiamente le proprie abilità, regalando molta soddisfazione ogni volta che si sente l’Aragami cedere sotto i propri colpi.

Tra una missione e l’altra, possiamo cambiare il nostro equipaggiamento e le abilità in dotazione. Oltre al proprio aspetto e abbigliamento, tipici di un gioco di ruolo come si deve, la quantità di elementi personalizzabili è stupendamente enorme. I fan dell’aspetto tecnico di questi videogiochi saranno sicuramente entusiasti dell’elevato numero di modifiche applicabili. Ci sono otto classi di armi, ciascuna con decine di modelli diversi, alle quali possiamo equipaggiare fino a tre tecniche, ognuna di esse migliorabile con un effetto e potremo scegliere tra un’arma da fuoco, uno scudo, un effetto di risonanza, un’unità di controllo e un grilletto acceleratore. Insomma, ci sono infiniti modi di costruire il proprio personaggio. Le statistiche e i bonus di ciascuno di questi potenziamenti sono espressi chiaramente, permettendo di elaborare fino ai minimi dettagli la build, la cui efficacia in combattimento si fa sentire. Ma non è sufficiente badare a sé stessi: dopotutto, le missioni vanno affrontate in squadra. È infatti possibile, se non fondamentale, preparare i propri compagni, per quanto la scelta ricada su pochi individui, ciascuno di loro ha fin da subito circa ottanta diverse abilità apprendibili, ed è possibile assegnarne fino a quattro per personaggio. La maggior parte, inoltre, può essere potenziata anche più volte, rimpinguando di gran lunga la varietà di gameplay espressa. God Eater 3 è un gioiello di personalizzazione, che ti permette di affrontare le sfide in tantissimi modi diversi, dai più aggressivi ai più strategici. Per coloro che non amano numeri e ottimizzazione, è possibile giocare tranquillamente a God Eater 3 senza passare troppo tempo a sfogliare centinaia di dati: impugnate la vostra lama preferita, equipaggiate le abilità che più vi soddisfano e siete pronti a partire. Anche senza il migliore degli equipaggiamenti, il talento resta la vostra migliore arma contro gli spietati nemici.

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Pratica e prontezza nei riflessi sono in grado di trasformare temibili predatori in delle facili prede.

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Le creature che si affrontano nelle terre avvolte dalla cenere sono ben differenziate tra di loro, ed è probabile che il primo scontro con una di loro sia piuttosto complicato. Pratica e prontezza nei riflessi sono in grado di trasformare temibili predatori in delle facili prede. Conoscere il proprio obiettivo rende le cacce molto più veloci e permette di completarle in appena qualche minuto. La vera novità del terzo capitolo della serie risiede negli Aragami cinerei, un nuovo tipo di avversari. Come i God Eater, sono in grado di divorare i nemici ed entrare in modalità Burst, che li rende decisamente spaventosi. Gli scontri contro questi mostri sono uno dei momenti più elettrizzanti del gioco. Purtroppo, soprattutto nelle missioni di grado più alto, la varietà delle creature inizia a diminuire, e ci si trova ad affrontare le stesse più e più volte. Per fortuna queste fasi durano poco prima dell’introduzione di un nuovo nemico, ma possono risultare noiose e ripetitive, soprattutto se si desidera avanzare velocemente. Per fortuna, il titolo dispone di una modalità multiplayer, che consente di affrontare le missioni insieme ai propri amici, oppure intraprendere le spedizioni Assalto. Queste cacce dedicate all’online consentono a 8 giocatori di collaborare e affrontare contemporaneamente un temibile boss, che dovrà essere sconfitto in un breve lasso di tempo.

In conclusione, God Eater 3 offre frenetici combattimenti che metteranno alla prova le vostre abilità, il vostro tempismo e la capacità di costruzione del personaggio. L’epicità degli scontri e la soddisfazione delle vittorie vi terranno incollati allo schermo desiderosi di nuovi avversari. Questo fluido e dinamico titolo risente però di un’occasionale, ma purtroppo presente, mancanza di varietà nei mostri e il lento avanzare della trama. Impersonare un Divoratore degli Dei richiede pazienza, ma ricompensa chi è determinato a diventare il migliore. Pronti a sfrecciare nella cenere e divorare qualunque creatura si piazzi sulla vostra strada?