Il mondo del retrogameing vivrà anche di dibattiti più o meno accesi riguardo ogni singola hit mai apparsa sul mercato dal lancio del Magnavox Odyssey, ma di fronte a titoli come Shadow of the Beast è veramente difficile rintracciare voci fuori dal coro. Chiunque abbia mai avuto il privilegio di gustarsi la prima, epica versione Amiga del titolo targato Psygnosis sarebbe difatti pronto ad annoverarlo tra i titoli che hanno fatto la storia del settore.
A rendere questa gemma del coding, un vero e proprio patrimonio da Unesco del Gaming non è tuttavia la sola gloria maturata in passato, ma anche e soprattutto l’attualità del suo gameplay: a ben 26 anni di distanza dal suo debutto, il gioco continua difatti a rullare come un tempo, senza mostrare particolari segni di invecchiamento neanche dal mero punto di vista grafico. Alla luce di questa considerazione, l’annuncio del remake in sviluppo nelle fucine di Sony Entertainment potrebbe sembrare francamente superfluo: perché mai bisognerebbe prendersi la briga di mettere mano ad un prodotto tanto blasonato, quando nessuno ha manifestato l’esigenza di rivederne concept e meccaniche?
La risposta al dilemma risiede nelle premesse avanzate dai responsabili del progetto, secondo i quali l’iniziativa non è soltanto necessaria, ma addirittura doverosa perché la somma Bestia merita una celebrazione che possa diffonderne il culto anche tra i più giovani, senza restare confinata nell’immaginario di chi ha la possibilità (o la voglia) di andarsi a giocare il classico del 1989. Per irretire un pubblico odierno che potrebbe mal tollerare i vecchi pixel del tempo che fu non basterà tuttavia rispolverare il codice originale o impupazzarlo con qualche blur-effect di bassa lega: meglio una rielaborazione totale del suo concept che sappia sfruttare ogni eventuale vantaggio offerto dalla tecnologia contemporanea.
A giudicare dalle immagini pervenute, ma anche dal gustoso video di presentazione che vi proponiamo, il novello Shadow of the Beast ci appare dunque come un’action in “dueddì e mezzo” di nuova generazione, in cui animazioni fluide come acqua, scenari da graphic novel ed elegante effettistica annessa la faranno da padrone. Onde enfatizzare l’oscura anima del progetto, tonalità cupe e caldi fiotti di sangue ad imbrattare i contorni di un panorama straordinariamente evocativo, dietro le cui forme si celano evidenti paralleli col dipinto che grande Roger Dean realizzò per la copertina del suo prestigioso antenato.
Se sarà vera gloria o ennesimo riassuntino à la mode lo scopriremo ben presto grazie all’esclusiva mediazione della PS4. Nel frattempo, suggeriamo ai neofiti di dare uno sguardo alle origini del mito immortalate nel video sovrastante…
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