Recensione RIOT: Civil Unrest

Ci รจ voluto un anno di accesso anticipato, ma il nostro simulatore di rivolte รจ qui: nonostante si tratti di un videogioco, il Game Director Leonard Menchiari, che ha attirato a sรฉ molte polemiche, puรฒ vedere il suo lavoro pubblicato. Ma senza soffermarci su dibattiti come quello della violenza che questi maledetti “pixel anarchici” insegnano ai giovani da piรน di sessant’anni, andiamo a scoprire insieme come un orgoglio italiano comeย RIOT: Civil Unrest si presenta ai videogiocatori.


Il menรน di gioco ci viene subito presentato in maniera brusca: un art design grezzo, duro, con le modalitร  di gioco scritte su un foglio rubato da un centro sociale, scritte ingiuriose e un cellulare rotto che trasmette le notizie del giorno. RIOT รจ un titolo che fa della sua estetica il significato, con un reparto artistico studiato nei minimi dettagli: basti pensare alla creazione procedurale dei personaggi a schermo, con masse di migliaia di persone e nessuna mai identica all’altra. Solo il sangue che esce non cambia. Quello รจ sempre lo stesso.

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Si potrร  giocare dalla parte dei rivoltosi o delle forze dell’ordine, vivendo entrambi i lati della lotta.

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La possibilitร  di assistere a tumulti e rivolte con una mentalitร  gestionale, nel pratico e nello psicologico, รจ il cardine del titolo, lasciando scegliere al giocatore su quale delle tre feature principali buttarsi: Global, Campagna e Versus. Mentre la prima ci consentirร  di affrontare una dopo l’altra le rivolte piรน sanguinose del panorama mondiale, con difficoltร  sempre crescente, la modalitร  Campagna ci spinge invece in mezzo agli eventi chiave della Primavera Araba, a fianco degli Indignados in Spagna, dei No TAV italiani o dei cittadini greci di Keratea. E se i posti sul divano sono tutti occupati, ecco che Versus ci permette di connettere fino a quattro controller contemporaneamente, per vivere la rivoluzione tutti insieme. Ogni modalitร  potrร  essere affrontata dalla parte dei rivoltosi o delle forze dell’ordine, assaporando tutto lo stress che entrambe le fazioni possono provare in piazza.

Tentativi di sgombero a Chiomonte: vivere l’attualitร  italiana in prima persona รจ di un certo effetto.

L’obiettivo del gioco portare a termine ogni scenario, vivi e con l’opinione pubblica dalla nostra parte, evitando feriti e uccisioni varie, limitando i danni materiali al minimo. Particolare da non prendere assolutamente sotto gamba, soprattutto visto l’equipaggiamento estremamente scarno, al quale dovremo provvedere con i pochi punti a nostra disposizione nelle fasi iniziali di ogni scontro. Scegliere tra una granata fumogena e una molotov potrebbe determinare la vittoria della nostra fazione,ย e il primo insegnamento di RIOT รจ proprio questo: se nel 2019 ci troviamo ancora a dividerci in gruppi che si fanno la guerra fra loro, abbiamo sbagliato qualcosa.

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RIOT non รจ un RTS. O almeno รจ un RTS abbastanza atipico.

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Torniamo ai motivi per cui il gioco ha fatto tanto parlare di sรฉ negli scorsi mesi: apologia di violenza e primo titolo strategico gestionale a tema rivolte. Fa sorridere pensare che in realtร , se ci giocassero, entrambe le correnti di pensiero rimarrebbero a bocca asciutta.ย RIOT: Civil Unrest non promuove la violenza e non รจ un RTS. O almeno รจ un RTS abbastanza atipico. Il suo vero obiettivo รจ quello di mostrare senza censure tutta la brutalitร , la follia singola e collettiva, la sociologia e la psicologia di massa del nostro tempo. Il gioco, che ci dovremmo sentire in colpa a chiamare “gioco”, รจ di una impassibilitร  cinica e fredda che mette in mostra in egual misura la rabbia e il dolore che chiunque, a prescindere se da questa o quella parte degli scudi anti-sommossa, prova durante lo scontro.

Personalizzare le unitร , tenendo sempre conto dei punti totali spendibili per ogni sessione, รจ una parte fondamentale del titolo, oltre che una cosa bellissima.

Ed รจ proprio sulla componente umana che si basa tutta la struttura del titolo: preparatevi a personaggi che in piรน di un’occasione sembra facciano di testa propria, con le vostre strategie preparate al dettaglio rovinate dalla paura del momento o da un banale istinto di codardia. Basta fare un giro in rete per trovare piรน di un giudizio negativo dagli amanti del gestionale, con l’IA al centro delle polemiche, quando invece la lente d’ingrandimento di Menchiari ha volutamente spostato l’attenzione dall’intelligenza artificiale all’animo umano: per certi versi, se proprio volessimo fare i provocatori, RIOT si rifร  piรน ad un lavoro di David Cage che a un RTS. Il discrimine siamo noi umani, non la nostra strategia.

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Problemi per la versione PC, dove troviamo comandi scomodi e un’ottimizzazione carente

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Ora che abbiamo scoperto un po’ meglio la mentalitร  dietro al gioco, possiamo permetterci di scendere davvero nei meandri del titolo: organizzare un tumulto non รจ mai stato cosรฌ comodo. Disponibile per Nintendo Switch, PC, PlayStation 4 e Xbox One, RIOT dร  il meglio di sรฉ nelle versioni console, o almeno con controller alla mano, dove un gameplay rapido, imprevedibile e capace di dover richiedere il nostro intervento in qualsiasi momento trova la sua catarsi. Questione che perรฒ lascia con l’amaro in bocca l’utenza PC, dove, oltre agli scomodi comandi per tastiera, troviamo un’ottimizzazione che mostra il fianco a cali di framerate e legnositร  generali, oltre all’unico, grande, difetto del titolo, di cui vi parliamo nel prossimo paragrafo.

Auto della Polizia. Bruciarla o no? Ogni scelta andrร  attentamente ponderata, anche se il rischio che qualcuno decida per voi c’รจ sempre.

Se infattiย Menchiari lascia trasparire tutto il suo background lavorativo nell’ambiente cinematografico, riuscendo a essere regista di un setting che fa dell’assenza di regia la sua sostanza primordiale, il problema ultimo รจ proprio il confine tra esperienza e gameplay. Al centro di tutto c’รจ l’IA,ย studiata appositamente per essere facile preda di isterismi e moti propri:ย se da una parte si presta cosรฌ a veicolare il messaggio dietro il titolo, dall’altra causerร  noia e frustrazione una volta compreso l’insegnamento. Il rischio di giocare qualche ora e disinstallare il gioco, nonostante un bel sorriso stampato sul volto, รจ dietro l’angolo.

Al netto di una ripetitivitร  sul lungo termine, questione che puรฒ essere comunque rimandata grazie al ricco sistema di level editor,ย RIOT: Civil Unrest si presenta come una gradita esperienza da portare nella valigia dei bei ricordi. Una narrazione piรน approfondita e un’esplicita leva emozionale sono forse i punti chiave che gli avrebbero permesso di sfondare davvero nel panorama videoludico dell’anno e nei nostri cuori, anche se i risultati sono giร  ottimi cosรฌ. Menzione d’onore a Leonard Menchiari, che come pochi altri Game Director dell’ambiente รจ riuscito a grattare via la censura che spesso affligge l’arte del videogioco, che fa dell’interazione, e quindi dello scambio reciproco di idee, la sua struttura portante. Provatelo e fateci sapere: troppoย esperienza per essere chiamato gioco, troppo gioco per essere vissuto come esperienza. Ma il valore, alto, puro, c’รจ.

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