Come abbiamo già detto nella recensione del primo episodio, Life is Strange 2 è la magica promessa di Dontnod di voler incastonare nella coscienza del giocatore un’emozione profonda. Quando abbiamo scoperto Roads, parte iniziale dell’avventura dei fratelli Diaz, ci siamo resi conto di come gli eventi avrebbero rappresentato per i due un’occasione di crescita e di comprensione reciproca. Con il rilascio del secondo episodio, Rules, a così tanti mesi di distanza dal precedente, ci siamo ritrovati in un contesto leggermente diverso da quello in cui eravamo rimasti. Scopriamo cosa si troveranno davanti i giovani “lupi” nella nostra recensione di Life is Strange 2 – Episodio 2: Rules.

Sean e Daniel sono ormai alla deriva: leggendo gli appunti sul diario del fratello maggiore scopriamo tutto quello che hanno passato dopo la fine del primo episodio. Si tratta di un perfetto stratagemma non solo per rispolverare i precedenti avvenimenti, ma anche per capire cosa è avvenuto subito dopo. I due si sono rifugiati in una casa abbandonata e stanno approfittando del loro tempo libero per sperimentare i poteri di Daniel. A causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute, però, Sean decide di spostarsi e di raggiungere i nonni, che non vedono da molti anni. I Diaz, così, ricominciano il cammino iniziato dopo il disastro che ha distrutto la loro famiglia. L’arco narrativo, ancora una volta, è quindi incentrato su un viaggio “on-the-road”, costantemente accompagnato da musiche perfette per il contesto, cupo e malinconico, e da inquadrature che mettono in risalto il comparto artistico che caratterizza da anni la serie. 

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Dontnod ha voluto strizzare l’occhio, mescolando alla perfezione il gameplay con la narrazione.

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Riguardo il gameplay, purtroppo c’è ben poco da dire. Infatti, non c’è una vera e propria novità che avvalora ulteriormente il secondo episodio, in quanto questo riprende completamente le meccaniche già viste. Tra queste abbiamo di nuovo la possibilità di dialogare a distanza mentre stiamo facendo altro o di disegnare sul nostro quaderno per ritrarre alcuni luoghi, che peraltro consentono di sbloccare simpatici accessori per la propria borsa. Tuttavia, c’è stata un’introduzione piuttosto interessante: possiamo chiedere a Daniel di usare i suoi poteri telecinetici in diverse occasioni. Ma è proprio qui che Dontnod ha voluto strizzare l’occhio, mescolando alla perfezione il gameplay con la narrazione. L’intero episodio prende il nome dalla tematica principale, ovvero le regole che Sean impone al fratello minore riguardo alle sue capacità. Il nostro protagonista dovrà stabilire in che modo Daniel dovrà sfruttare la telecinesi in base alle occasioni, cosa che si traduce in meccanica di gioco, in quanto alcuni eventi ci convincono a reagire con i poteri piuttosto che con mezzi tradizionali, che sarebbero meno emozionanti, veloci ed efficaci. Se nel precedente episodio scoprivamo che le nostre scelte avrebbero influenzato quelle del fratellino, adesso il modo in cui gli indicheremo come usare le sue capacità stabilirà la sua consapevolezza dei pericoli del mondo circostante.

La novità dell’uso indiretto della telecinesi è la sola e unica grande introduzione di questo episodio. Non mancheranno certamente colpi di scena e presenze che faranno felici i fan della serie, ma Rules non riesce purtroppo a tenerci incollati allo schermo come aveva fatto Roads quasi due mesi fa. Non c’è più quell’effetto sorpresa dovuto al ritorno della serie sotto nuove vesti ma, anzi, la trama ci mette del tempo a decollare, e nel momento in cui crediamo che sta per arrivare il meglio che può offrirci, quella si conclude, anche se con un forte colpo di scena. A questo punto non è difficile prevedere in che modo proseguiranno le avventure dei due Diaz, dato che i recenti eventi lasciano poco spazio all’immaginazione: sicuramente l’attenzione riguardo i poteri di Daniel si farà ancora più importante, così come le meccaniche ad esso legate. La grande incognita, tuttavia, rimane il modo in cui Dontnod tenterà di sorprendere nel prossimo episodio, da un punto di vista puramente legato al gameplay.

Ci farà piacere, invece, restare in attesa di scoprire quali ostacoli si troveranno ad affrontare e cosa aspetta Daniel e Sean una volta raggiunta la loro destinazione. La vera domanda, però, è se si poteva fare di più con questo episodio: forse sì. Si potevano aumentare gli eventi secondari, o magari introdurre qualche altro elemento di gameplay con il risultato di aumentare la longevità, per scoprire magari gli altri percorsi narrativi. Staremo a vedere come se la caverà Dontnod con il prossimo capitolo, ma fino ad allora restate connessi su VMAG.