Sono trascorsi quasi due anni dall’annuncio di Anthem, il nuovo action RPG di BioWare e Electronic Arts. Un titolo che nel corso del tempo è stato spesso accostato a Destiny, con il quale sicuramente condivide elementi come il multiplayer cooperativo o il tema sci-fi. Parliamo però di punti in comune che non gli impediscono di avere una propria identità, grazie soprattutto ad un concetto diverso di esplorazione. A distanza ormai di poco meno di un mese all’uscita del gioco, abbiamo avuto l’opportunità di addentrarci nel suo immenso mondo e di analizzarne così i vari aspetti.
Prima di immergerci nel vasto open world di Anthem la demo ci permette di girovagare per Fort Tarsis, cittadina che ha la funzione di Hub di gioco. Da qui è possibile accedere alle missioni e ai negozi, ma non solo. Grazie all’interazione con i personaggi secondari, all’interno della città si intreccia anche la stessa trama. Attraverso i dialoghi con gli NPC si apprendono infatti sia particolari sulle missioni (sbloccandone poi la relativa spedizione) che sulla lore dell’opera, contenuta anche nel Cortex, menu in cui sono riportate diverse informazioni. Tramite il classico sistema di scelta multipla potremo consigliare ai personaggi determinate azioni, influenzandoli e cambiando in tal modo il corso degli eventi. Si va così a creare un forte legame tra ciò che svolgiamo nell’hub e quello che accade durante le missioni. Altra cosa importante da fare a Fort Tarsis è cambiare o modificare il proprio strale. Presso la fucina possiamo infatti ritoccare la nostra armatura, scegliendo armi, granate, missili e altro da portare con sé, ma anche personalizzarla da un punto di vista estetico.
Andiamo però a parlare del succo del titolo. Ciò che colpisce fin da subito, o almeno una volta presa confidenza con i comandi, è la grande libertà di movimento e d’azione che si possiede. A beneficiarne sono sia l’esplorazione in sé che il combattimento, reso grandiosamente soddisfacente e frenetico. L’esperienza cambia poi anche in base allo strale scelto, essendo essi diversi anche da un punto di vista motorio. Un Intercettore, con la sua doppia schivata e il triplo salto, è infatti molto più maneggevole e divertente da utilizzare, da questo punto di vista, rispetto ad un Colosso, lento e privo di dash. Quest’ultimo, pur limitando il movimento, è dotato però di una difesa maggiore e di attacchi potentissimi, nonché di uno scudo con cui sferrare attacchi in carica e farsi spazio tra i nemici. La scelta migliore dipende quindi dalle esigenze del giocatore, anche se servirsi del Colosso spezza un po’ uno dei punti di forza del titolo, ovvero la fantastica frenesia e rapidità data dagli scontri. Utilizzare questi aggettivi è possibile grazie anche e soprattutto al sistema di volo, che permette differenti approcci e strategie o, nel caso le cose si mettessero male, una rapida fuga, nell’attesa di poter recuperare e tornare a uccidere qualche metamorfico. E nel farlo possiamo volargli incontro ed eseguire un attacco corpo a corpo, così poi da schivare, lanciare una granata per poi magari volare più lontano e infliggergli qualche colpo con il nostro fucile. La versatilità del tutto rende il gioco decisamente divertente, a patto di agire con un po’ di buon senso.
Il mondo di Anthem, incredibile per vastità e verticalità, contiene sia nemici che esseri innocui, nonché minerali e altro da poter raccogliere. Per quanto riguarda i primi, sono sembrati per ora abbastanza vari, considerando anche quelli più difficili da buttare giù. Per questi è fondamentale l’apporto di tutti i membri della squadra. La componente cooperativa è infatti molto forte ed è importante collaborare per facilitarsi il più possibile la vita, rianimando gli amici esausti o ad esempio, nel caso si fosse un Colosso, sfruttando la sua quantità di vita e il suo scudo per attirare i colpi avversari. Tale atteggiamento vale soprattutto contro i boss, i quali si possono trovare al termine di alcune missioni, come quelle Roccaforte. Oltre a queste, nella demo era possibile accedere agli incarichi principali oppure alla modalità gioco libero. Grazie a quest’ultima il giocatore può esplorare liberamente la mappa alla ricerca di piccoli compiti, loot, forzieri e altro, tutto in un universo condiviso con gli altri utenti. Per quanto riguarda le altre spedizioni, starà al titolo completo dimostrare la loro varietà e l’assenza di troppa ripetitività, dettagli che nella demo non sono analizzabili a causa del poco numero di missioni disponibili.
Nonostante qualche incertezza sulle animazioni facciali, comunque apprezzabili, Anthem mette qualità sia dal punto di vista tecnico che sonoro. Notevole è l’ambiente di gioco, così come i vari effetti grafici e sonori delle esplosioni, dei propulsori dello strale e dei suoi movimenti. Anche il livello di dettaglio è sembrato ottimo, soprattutto per quanto riguarda l’armatura.
In questa nostra prova Anthem ci ha lasciato sicuramente opinioni positive, sia per quanto riguarda il livello tecnico che il gameplay puro. Con un buon sistema di progressione e una storia accattivante, l’opera di BioWare potrebbe anche rubare la scena a titoli con una struttura simile. Rimangono ovviamente i dubbi sulla qualità della trama e soprattutto sulla varietà di situazioni e ambientazioni, i quali potranno essere smentiti solo il prossimo 22 febbraio, quando Anthem vedrà la luce su console e PC.
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