Prima ancora di entrare nel vivo della nostra recensione, vi diciamo subito che ci troviamo davanti a un titolo sviluppato sotto la supervisione di Jon Shafer, ovvero il Lead Designer di Civilization V, che torna a proporre al pubblico un’opera parallela intitolata At The Gates, di Conifer Games, studio fondato da lui stesso e di cui รจ il CEO. Il tutto รจ nato dall’idea del developer di lanciare una campagna di foundrasing su Kickstarter, facendo appello ai fan della saga, a cui avrebbe donato un capitolo alternativo e originale. La proposta รจ stata ben accolta, ricevendo piรน di 100.000$ da oltre 3000 donatori. Il risultato รจ un gioco gestionale con elementi roguelike che, ricalcando la celeberrima struttura della serie piรน canonica, prova a distanziarsi offrendo novitร di gameplay e di organizzazione, che analizzeremo a breve. Prima di immergerci perรฒ, รจ doveroso farsi un’idea direttamente dal video trailer dedicato.
Possiamo dunque capire fin da subito, che saremo chiamati a gestire dei clan di barbari per cercare di conquistare l’Europa prima che lo faccia l’Impero Romano o gli altri popoli. Dovremo quindi riuscire a creare un sistema economico e bellico in grado di sostenere la nostra civiltร , andando a fiorire nelle arti o a coprirci di gloria tramite sanguinose battaglie a turni. Starร sempre a noi decidere come i nostri sottoposti dovranno essere impiegati, rispettando i loro desideri e provando a sedare ogni rischio di conflitto interno. Ci aspettano dunque scelte, strategie, imprevisti e quant’altro in un mondo che non ci offrirร alcuna pietร .
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Ci potremo accorgere della possibilitร di selezionare una civiltร di partenza, che in quest’opera sono rappresentate dalle diverse tribรน barbariche dell’Antica Roma.ย
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Cominciando la nostra prima partita, ci potremo accorgere della possibilitร di selezionare una civiltร di partenza, che in quest’opera sono rappresentate dalle diverse tribรน barbariche dell’Antica Roma. Dovremo obbligatoriamente scegliere i Goti, con la possibilitร di sbloccare altri popoli incontrandoli e sconfiggendoli, come per esempio Unni e i Vandali. Ogni popolazione avrร ovviamente diversi bonus e pregi rispetto alle altre, cosรฌ da favorire la diversitร degli stili di gioco adottabili. Veniamo dunque catapultati all’interno di At The Gates con un accampamento a nostra disposizione. Per gli appassionati sarร facile riconoscere l’organizzazione esagonale della mappa, che presenterร delle celle variegate che conterranno ambienti, mentre risorse e nemici sono oscurati dalla nebbia di guerra in caso di visione diretta assente. Ad accoglierci ci saranno diversi menu a tendina, che fungeranno da tutorial: essenziali per comprendere le prime meccaniche. Come perรฒ accade per questo genere, non sempre ciรฒ sarร sufficiente a garantire una perfetta comprensione di tutto quello che c’รจ da fare, e sarร talvolta necessario improvvisare e provare per contro proprio.
Le risorse principali ed essenziali saranno due, l’oro e il cibo, che verranno generati dalle nostre produzioni e consumati dalle nostre attivitร e unitร . Dovremo stare attenti a gestire questi numeri, in quanto se negativi andranno a porre pesanti malus sulla nostra civiltร , consapevoli che in periodi come l’inverno le caselle di cibo non potranno venir usate. Informandoci tramite le finestre, andremo a scoprire in che modo occuparci del nostro accampamento, che a differenza di altri capitoli potrร essere spostato all’interno della mappa anche dopo svariate produzioni. Starร a noi capire quale punto risulterร piรน vantaggioso, consci che il titolo ammette la possibilitร di spawnare sia in luoghi fertili e ricchi, sia in lande desolate povere di tutto. Questo elemento di fortuna/sfortuna va ad alimentare il concetto di “roguelike“, che renderร ogni nostra run variegata, anche grazie all’inserimento di eventi imprevisti e di IA particolari. Sempre con i menu sarร possibile organizzare le nostre unitร e attivitร in toto, aiutati da dei pop-up che appariranno di lato nel caso ci fosse qualche particolaritร degna di nota. La gestione del proprio villaggio, che diventerร successivamente un impero, รจ ovviamente una parte fondamentale per un gestionale.
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Si potranno avere vantaggi o svantaggi in merito a certe azioni, a seconda del fatto se saremo in grado di soddisfare eventuali desideri e vizi dei nostri comandanti.
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Trattandosi di barbari, รจ semplice pensare a questi come una congrega di banditi locali, uniti dal desiderio di emergere vittoriosi in un ambiente ostile, ma non per questo la vita sarร facile. Inizieremo con tre tribรน sotto al nostro comando e, come potremo notare subito, ognuna di esse sarร rappresentata da un capo che disporrร di due tratti caratteriali molto importanti. In base a questi infatti si potranno avere vantaggi o svantaggi in merito a certe azioni, a seconda del fatto se saremo in grado di soddisfare eventuali desideri e vizi dei nostri comandanti. Bisognerร prestare attenzione dato che, nel caso di caratteri forti soppressi, questi inizieranno a far rivolta danneggiando il nostro regno. Questa meccanica, per quanto divertente, puรฒ portare veramente a scenari ingestibili in cui le rivolte sono praticamente obbligatorie.
Faremo meglio a prenderci cura dei nostri comandanti, in quanto saranno loro ad allenare i propri sottoposti per realizzare le varie unitร che potremo muovere tra le caselle. Parlando di queste, ce ne sono davvero tante, suddivise in sei categorie principali: onore, cultura, stoccaggio, agricoltura, metallurgia e artigianato. Sarร importante scegliere per tempo cosa fare e dove, dato che avendo molte decisioni da compiere non sempre faremo la cosa giusta, almeno per le prime partite. Sempre parlando di questa gestione, si potranno impiegare le nostre risorse per aumentare il livello di specializzazione o per generare prodotti minori vendibili in seguito al mercato. Viene da sรฉ quindi, che questa sezione risulta essere il fulcro su cui poggia il lato gestionale del titolo. Lentamente e a tentativi, diventeremo in grado di avere cacciatori, pescatori, guerrieri e quant’altro, iniziando a espandere i nostri confini cosรฌ da sfruttare le ricchezze del pianeta e venendo a conoscenza dei nostri vicini belligeranti.
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Non possiamo aspettarci di trionfare unicamente con la diplomazia, e presto o tardi la guerra arriverร .ย
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In un mondo come questo, non possiamo aspettarci di trionfare unicamente con la diplomazia, e presto o tardi la guerra arriverร . Sarร necessario sviluppare risorse in grado di genere e supportare unitร belliche in grandi numeri, dato che nelle fasi piรน avanzate delle partite potremo assistere a conflitti su larga scala che richiederanno veramente del tempo utile a formulare un piano d’azione. A seconda di cosa e quanto avremo a disposizione, si dovrร agire in un certo modo, magari attaccando frontalmente, oppure combattendo sulla difensiva creando fortini e perimetri difensivi. Vincere battaglie sarร molto importante per le nostre partite, perchรฉ non solo guadagneremo fama necessaria a gestire i clan, ma anche la possibilitร di ricominciare una partita con la civiltร sconfitta.
รย giusto sapere perรฒ che alcuni popoli inizieranno con molto piรน vantaggio di noi, e che quindi non saranno conquistabili facilmente fin da subito. E dopo tutte queste guerre, quale sarร l’obiettivo ultimo del nostro regno? Sorpassare l’Impero Romano, che si tratti di guerra o di meriti culturali, che aumenteranno il nostro punteggio. Parliamoci chiaro: non sarร facile sconfiggere la civiltร che nella storia canonica si รจ eretta come unica dominatrice dell’Europa antica, ma con la giusta pazienza e strategia si arriverร a emergere vittoriosi tra le sabbie del tempo.
Venendo quindi al succo del discorso, At The Gates prende gli elementi piรน classici del genere gestionale delle grandi civiltร ,ย e ne aggiunge di nuovi, inseriti a mano da un “big” del settore, ottenendo cosรฌ un prodotto molto curato. Vi sono certamente delle lacune, come l’assenza di qualche automatismo in grado di gestire l’impero nelle fasi piรน ampie della partita, ma si trattano di mancanze che comunque non compromettono l’esperienza di gioco.
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