Recensione 8-Bit Hordes

8-Bit Hordes è uno strategico in tempo reale, sequel di 8-Bit Armies, ed è uno dei tanti giochi progettati e poi dati alla luce dalla casa di sviluppo Petroglyph Games. Questo developer, nello specifico, fa parte del mercato videoludico dal 2006 e si è già cimentato nella produzione di titoli di svariate tipologie. Un esempio è Panzer General, card game ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma prima ancora troviamo ben due RTS a tema Star Wars e pubblicati da LucasArts, proseguendo incontriamo il MOBA di non molto successo Battle of Graxia e, avvicinandoci a tempi più recenti, possiamo constatare anche lo sviluppo e la pubblicazione di alcuni giochi da tavolo. Possiamo definirla come una semplice realtà aziendale, ma relativamente prolifica e poliedrica, pronta a lanciarsi in progetti variegati e a trascinare con se un pubblico di dimensioni modeste. Nonostante questo spaziare tra molti generi diversi, gli sviluppatori di Petroglyph Games sembrano essersi ispirati, per tematiche e contenuti, a molti dei classici del genere RTS, vere e proprie colonne come Warcraft e StarCraft; questo fatto si fa ancora più interessante se aggiungiamo che alcuni fondatori di Petroglyph, parecchio tempo prima della creazione della loro attuale azienda, hanno lavorato su alcuni episodi della serie indimenticabile dei Command & Conquer. L’influenza di queste fonti d’ispirazione si nota in molti dei loro giochi, compreso 8-Bit Hordes che abbiamo recensito per voi su PlayStation 4.

Come già detto in precedenza, 8-Bit Hordes è un gioco strategico in tempo reale ed è pensato per rispecchiare l’aspetto e il gameplay dei classici del genere RTS degli anni ’90. È dotato di una campagna singleplayer e una modalità multiplayer in cui i giocatori potranno affrontarsi l’uno contro l’altro oppure sfidare l’intelligenza artificiale in una modalità cooperativa. Nonostante il titolo fornisca la possibilità di scegliere tra 3 livelli di difficoltà, non è impegnativo completare gli obiettivi per agguantare la vittoria e ciò potrebbe portare l’utente ad adoperare un approccio semplicistico nell’affrontare i pericoli e gli ostacoli del mondo a sua disposizione. Una delle note dolenti del titolo, infatti, potrebbe essere la ripetitività delle azioni e delle strategie da applicare per sopraffare gli avversari. Un fattore che ad alcuni potrebbe far storcere il naso, ma che effettivamente rispecchia la volontà della casa di sviluppo di voler attrarre anche quella fetta di pubblico non particolarmente avvezza a questo genere di videoludico.

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Il gioco è ambientato in uno scenario fantasy generico che non rende giustizia alle fonti da cui gli sviluppatori hanno attinto.

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Proseguendo possiamo notare come la grafica presenti uno stile Voxel Art, con una marcata sfumatura di retrò ad 8 bit ed una presenza di blocchi che delineano delle forme gradevoli, colorate ed in tono con l’aria informale e casual che l’opera rappresenta. Nonostante le mappe siano rappresentate con temi differenti, dalle foreste incantate ai cimiteri infestati, il feedback che la rappresentazione visiva di gioco restituisce all’utente non è paragonabile ai titoli ai quali si ispira. Come già affermato, l’espressione grafica ed il concept sono molto simili al classico Warcraft, ma non trasmettono minimamente quel senso di coinvolgimento che caratterizzò l’opera di Blizzard. Il gioco è ambientato in uno scenario fantasy generico che, ripetiamo, non rende giustizia alle fonti da cui gli sviluppatori hanno attinto. La storia, talmente leggera da risultare quasi impercettibile, si limita a poche righe sotto forma di briefing pre-missione, che l’utente potrà consultare come descrizione del livello della storia che andrà ad affrontare. I protagonisti delle magre vicende di 8-Bit Hordes sono i Lightbringers ed i Deathsworn, dei quali, a parte il nome, non sapremo quasi nulla.

Al centro del nostro accampamento c’è il capanno

Passando in rassegna la parte strategica del gioco, che si snoda attraverso la costruzione e l’aggiornamento delle strutture a nostra disposizione, possiamo affermare che il fulcro delle fasi di edificazione è il Capanno, che dovrà essere espanso il più possibile in modo da poter sbloccare tutti gli edifici disponibili, grazie ai quali avremo accesso alle varie unità militari. Un’altra costruzione essenziale è la Fattoria che, oltre a fornire manutenzione alle truppe e slot aggiuntivi per il reclutamento di unità, consentirà anche di sviluppare la Caserma con cui produrremo le nostre milizie. Le risorse, invece, sono raccolte sfruttando dei carretti che estraggono oro dalle miniere vicine al Capanno principale oppure possono essere trovate all’interno dei vari livelli sotto forma di casse del tesoro. Nella versione del gioco per PlayStation 4, le unità e gli edifici si possono selezionare tramite un menù a ruota, al quale si potrà accedere servendosi dei tasti dorsali del controller. La feature più utile per l’edificazione delle strutture è l’Albero delle Costruzioni, un semplice schema ramificato in cui sono descritte le caratteristiche degli stabili presenti in game.

Il gioco si mostra come un timido omaggio ai classici franchise di fine ed inizio millennio. Risulta poco intrigante ed accompagnato, inoltre, da meccaniche già viste e fin troppo semplici per i fan del genere. La campagna non presenta una trama particolarmente intricata ed il susseguirsi degli eventi può sembrare ripetitivo, come se tutto si riducesse ad una semplice corsa agli armamenti, tattica che condurrà ad una vittoria quasi immediata. Un altro problema che abbiamo riscontrato è l’intelligenza artificiale che a volte spinge le nostre piccole truppe ad avventurarsi lungo percorsi sbagliati. Essenzialmente siamo di fronte ad una versione re-skinned di 8-Bit Armies ,ma con dei draghi, reclutabili in game come unità volanti, al posto dei carri armati. La più grande e meritata lode va concessa alla colonna sonora, il cui livello di coinvolgimento è direttamente proporzionale all’impalpabilità della trama. Il tema musicale principale è stato scritto dallo stesso autore che compose quello di Command & Conquer, Frank Klepacki. Per concludere, ricordiamo ai nostri lettori che 8-Bit Hordes è stato rilasciato, in versione digitale, il 12 agosto 2016. Il gioco si può riassumere nel concetto di un flashback nostalgico, che pecca di originalità, varietà e profondità che non stimolano l’utente a raggiungere la fine dell’opera, ma che riesce comunque ad essere divertente.

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