Nessuno sa cosa si cela dietro l’oggetto misterioso di Bloodborne, ed è bello così!

Ce lo aspettavamo, siamo sinceri. Gira che ti rigira per gli intricatissimi livelli di Bloodborne, qualcosa del genere doveva venir fuori. Qualcosa di misterioso, oscuro, che stuzzica e vuole stuzzicare la curiosità e l’inventiva di noi giocatori che, in balia dell’atmosfera ipnotica del titolo ci lasciamo andare alle ipotesi più disparate, le elucubrazioni più pungenti e in generale alla fantasia più sfrenata e… divertente.

E’ l’oggetto misterioso di Bloodborne, il nuovo “Pendente”, la firma di Hidetaka Miyazaki sulla sua opera.

Ormai molti di voi saranno già in possesso di tale oggetto ma nel caso siate ancora all’oscuro di tutto ciò, beh.. SPOILER ALERT!

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Se invece siete tra coloro che hanno già spolpato il titolo del momento, saprete già che stiamo parlando della Pietra di Yharnam, ricompensa per la vostra caparbietà impegnata nei Chalice Dungeons, i labirinti creati in maniera casuale, o meglio procedurale.

Andiamo con ordine. L’oggetto prende il nome da Yharnam appunto, regina dei dungeon dai quali tutto è partito, a cui la vecchia e la nuova città sono state dedicate, colei fonte di sangue. L’elemento cruciale per i cittadini e attorno al quale l’intero gioco ruota. Presente come boss finale dei dungeon è solo sconfiggendola che potremo ottenere l’importantissimo oggetto che, come spesso accade nei Souls, svela la sua importanza nella descrizione che porta. Corta, criptica e affascinante.

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Il problema, se vogliamo chiamarlo così, è il suo stesso utilizzo. Ce lo aspettavamo forse, ma lo stupore è stato grande lo stesso. A cosa serve la Pietra di Yharnam? Nessuno ancora lo sa. Nel gioco di sicuro. Al di fuori no, anzi.

La community si è mossa subito, non aspettava altro. C’è chi ha provato a dare la Pietra a qualsiasi personaggio incontrato nel gioco, chi ha provato a modificare le statistiche, chi ha provato a fare gestures di fronte agli altari tenendola in mano. Niente. I tentativi sono già innumerevoli, che siano sensati o meno, così come le teorie costruite su ciò che circonda la pietra, alcune davvero affascinanti e appassionanti, quasi a volersi porre come FanFiction diramata dalla trama originale.

Tutti ricordano cosa riuscì a scatenare in Dark Souls il famoso Pendente, il misterioso gioiello che fece impazzire i coriacei fan che provarono davvero di tutto con l’oggetto, salvo poi essere riportati con i piedi per terra dallo stesso Miyazaki, rivelando che non servisse davvero a nulla e facendo tirare anche qualche sospiro di sollievo. Ma nessuno rimase insoddisfatto, anche dopo la clamorosa dichiarazione.

Tuttavia è questo il potere che i titoli della serie Souls hanno sempre regalato a chi ha scelto di giocarli a fondo e perdersi nelle loro trame. Un’onda di interesse e passione che porta i giocatori a confrontarsi con il videogioco su più livelli, dando un’anima a tutti gli elementi che lo compongono, e ricercandone l’essenza. Li fa interagire tra di loro, li fa esprimere e pensare a come la lore di chi ha ideato e creato il media possa portarli in un mondo diverso, dove valutare con attenzione i particolari è necessario per avere una migliore comprensione di questa Opera Multimediale Interattiva. Come veri Conscious Gamer.