COTB 2015: DreamWorks Animation SKG è lo Studio Internazionale dell’Anno

Fondata nel 1994 da Steven Spielberg, lo studio d’animazione DreamWorks Animation SKG ne ha fatta di strada, plasmando l’immaginario collettivo grazie alle sue storie. Con 31 film d’animazione all’attivo, il primo fu Z la formica nel 1998, DreamWorks è una delle realtà più prolifiche per quanto riguarda l’arte dei disegni animati, all’avanguardia per tecnica e storytelling.

L’ultimo riconoscimento per DreamWorks Animation arriva da Cartoons on the Bay, dove la compagnia ha vinto il Premio Pulcinella come Studio Internazionale dell’Anno. La compagnia era presente al festival, rappresentata da Shelley Page, Head of International Outreach, che ha partecipato a un incontro moderato dal giornalista Steven Ekstract.

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L’incontro è stata un’occasione per ricorrere i 20 anni di attività dello studio d’animazione, di cui la Page fa parte fin dall’apertura, avvenuta nel 1994, quando la casa era formata da uno staff di sole 15 persone. Da allora la crescita di DreamWorks è stata inarrestabile, complice un’inesauribile creatività, frutto anche di un’etica lavorativa molto rigorosa e a misura di dipendente: la Page ricorda infatti che DreamWorks è stato nominato dalla prestigiosa rivista business Fortune come una delle 100 aziende migliori in cui lavorare.

L’incontro è stato fortemente emozionante, perché al suo interno è stato proiettato uno speciale video che ripercorreva tutti i classici prodotti dalla compagnia. Tra questi ricordiamo il già citato Z la formica, Shrek, Madagascar, Kung Fu Panda, Dragon Trainer. La Page ne approfitta anche per svelare una curiosità su Shrek: lo sapevate che c’è voluto un anno di tempo per elaborare il suo aspetto definitivo? Con non poco divertimento da parte del pubblico, è stato mostrato uno dei primi bozzetti del personaggio, che era in effetti… molto diverso.

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Negli anni DreamWorks è cresciuta e maturata, spingendo oltre il loro limite le capacità espressive del medium animato. Con il gruppo fondato da Steven Spielberg, l’animazione ha evoluto il suo linguaggio, parlando tanto al pubblico dei più piccoli che degli adulti. Uno dei risultati più degni di nota è proprio la capacità di saper parlare a tutti, in maniera universale. Senza paura di ricorrere ai riferimenti alla cultura pop, al citazionismo e a un po’ di scorrettezza politica.

E il viaggio della compagnia è ben lungi dall’interrompersi. La compagnia ha da poco annunciato Kung Fu Panda 3: arriverà a gennaio 2016 negli Stati Uniti e racconterà le nuove avventure del tenero, ma temibile, panda Po.

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