Recensione Warhammer: Vermintide II, torna la furia creativa di Fatshark

L’immenso traguardo raggiunto su Steam non ha rallentato ascesa di Warhammer: Vermintide II e, dopo diversi mesi dal rilascio ufficiale, il titolo sviluppato da Fatshark vede ora la luce su PlayStation 4. Sin dal primo capitolo, la serie si è guadagnata nella community l’encomio di migliore opera cooperativa sulla piazza, e anche questa volta le aspettative sono state ampiamente raggiunte. Le premesse sono rimaste le stesse, ma la cura nel dettaglio e nella continuità sono state maggiormente studiate, evitando le grossolane lacune tecniche dell’antenato. Scesi nei meandri più oscuri dell’universo fantasy, faremo ben presto la conoscenza dell’ultimo bagliore di eroismo rimasto in circolazione. Scappati dalla gabbia che ci teneva prigionieri, la nostra missione, dettata dal volere di una voce misteriosa, ci riunirà con gli altri bizzarri carcerati, anch’essi intenti a lottare per il loro destino. Ognuno di loro è un eroe con caratteristiche uniche, impetuoso e senza alcun timore: i nemici potranno solo cadere come mosche sotto i nostri colpi.

Riuniti gli erranti guerrieri, eccoci curiosare in una torre colma di sfide di ogni genere e difficoltà: una sorta di quartier generale. Al suo interno avremo una miriade di scelte, che ci permetteranno di gustare in singolo o cooperativo le missioni più ardue della trama e non. Oltre ai vari atti della storia principale, sono presenti numerose sfide che richiedono sforzi assai maggiori, ma che offrono un bottino di gran lunga più soddisfacente. Affrontare gli incarichi da solo o in compagnia di altri non garantisce un gruzzolo più abbondante, ma assicura puro intrattenimento, tranne quando l’host abbandona la partita. La cooperazione è tutto e nessuno deve rimanere indietro, dato che per la maggior parte degli scontri sarete in netta minoranza e, cosa più drammatica, verrete accerchiati e braccati da ogni dove. Scegliere con cura il tragitto da percorrere, preclude sempre il bisogno di rimanere uniti, in particolar modo quando si tratta di razziare i più ambiti tesori. Terminate le sessioni online saremo sempre ricondotti alla nostra accogliente lobby, nella quale potremo aprire tutti i forzieri ottenuti in combattimento, compresa una mutevole cesta, che si potenzierà in base agli obbiettivi raggiunti.

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La stupenda struttura architettonica riprodotta nei vari scenari rende Warhammer: Vermintide II uno dei titoli più carismatici per level design.

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La stupenda struttura architettonica riprodotta nei vari scenari rende Warhammer: Vermintide II uno dei titoli più carismatici per level design. La cura nei dettagli emana una profonda passione: ogni anfratto, corridoio, caverna e oscuro rimasuglio di civiltà trasuda il fascino più ricercato per gli amanti del genere. Diciamoci la verità: scorrazzare per gli impenetrabili cunicoli di un remoto regno lontano, armati magie dirompenti e tanta sana violenza, non può che scaldare il cuore. Sfoggiare le proprie arti belliche su orde di fastidiosi Skaven, antichi orchi sanguinari e oscuri paladini senz’anima, è sicuramente un bel modo per passare le festività. I nemici escono da ogni angusto pertugio della mappa: dai soffitti, fino ai più oscuri abissi terreni. Spesso la loro apparizione è annunciata da un verticale utilizzo dei brani musicali introdotti: l’esponenziale crescendo del volume e lo sposalizio di più strumenti insieme, rende perfettamente l’idea della tipologia di pericolo che ci attende. Le eroiche imprese che avremo l’onore di intraprendere saranno una vera delizia per occhi e anche per le orecchie: l’atmosfera in questo titolo è avvolgente e magnetica, come un delizioso flauto incantatore.

Il dirompente sistema di combattimento è puro godimento ludico.

Dopo aver assaggiato tutte le superbe pietanze che offre il comparto sfida di Warhammer: Vermintide II, abbiamo fatto il punto della situazione, anche se con non poche difficoltà. Il confronto più lampante risale ovviamente alla cura degli acciacchi evidenti presenti nel primo capitolo. Ora i personaggi giocabili sono più stratificati e carichi di personalità, sciogliendo la fredda critica che puntava il dito sulla banalità nel moveset di ognuno. La vasta gamma di equipaggiamenti presenti offre una radicata articolazione in termini di personalizzazione, spingendo di buon grado a non fossilizzarsi su un’arma in particolare. La malleabilità con la quale si può sviluppare il proprio eroe è impeccabile, e mai prima d’ora vi entusiasmerà brandire oggetti a voi sconosciuti. Provate ogni protagonista prima di scegliere il vostro preferito, poiché il variegato stile di combattimento sarà sicuramente in grado di saziare anche l’avventuriero più esigente.

L’opera ci ha intrattenuto per molto tempo e spesso è stato difficile staccarsi dal suo fascino inebriante, e noi ci siamo difatti soffermati sulle macro categorie cardine del titolo, ma non prima di aver ripassato tutto il menù di Fatshark. L’efficiente sistema di combattimento, semplice e intuitivo, regala ore e ore di brutale divertimento: con una sublime attenzione agli scontri in campo aperto. Non manca il ruggente impatto cinematografico dell’opera, capace di farvi esultare davanti all’impresa più banale, viziandovi con impeccabili giochi di telecamera. L’unico appunto che ci teniamo a far notare a gran voce è l’assenza di un matchmaking esemplare e impeccabile: spesso ci siamo ritrovati in missioni già in corso d’opera o catapultati in situazioni già vissute in passato. Tolta questa sbavatura, siamo al cospetto di uno dei titoli cooperativi più coinvolgenti  mai approdati nel mondo videoludico, e l’aspetto single player risulta difatti quasi interamente eclissato, e di gran lunga tedioso, se paragonato al comparto online. Questo non è affatto un male, e anzi, Warhammer: Vermintide II diverte e affascina, in particolar modo per quanto concerne il lato artistico, in un tumulto adrenalinico. Non di meno la semplicità, sbocciata grazie alla solida immediatezza che cattura l’utente, offre una possibilità a coloro che non conoscono il brand, ma vorrebbero immergersi in folli imprese eroiche.

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