Le avventure spaziali sono sempre state il desiderio di molti appassionati di saghe come Star Wars o Star Trek, motivo per cui tantissime software house hanno tentato di riprodurre le emozioni che quei film ci regalavano, ma in chiave videoludica. Un esempio immediato è No Man’s Sky, o il più recente Starlink: Battle for Atlas o Starfield di Bethesda, di cui ancora sappiamo poco e nulla. Tuttavia, questa volta tocca alla casa indie ROCKFISH Games proporre il suo universo con Everspace. Noi abbiamo potuto mettere le mani sulla Stellar Edition per Nintendo Switch e siamo finalmente pronti a darvi il nostro verdetto.
Ci troviamo davanti un roguelike nel vero senso della parola: le morti ci faranno ripartire dal primo settore, mentre questi ultimi vengono generati proceduralmente. La progressione avviene in questo modo, passando da un’area all’altra, con queste che divengono sempre più ardue, fino a giungere al completamento la mappa. L’utente viene chiamato a sopravvivere quanto più a lungo possibile per accumulare risorse, materiali e armi, per poi gettarsi in un portale verso il prossimo livello. Gli oggetti acquisiti tra una partita e l’altra, assieme ai soldi, servono proprio a potenziare in modo permanente il nostro velivolo, migliorandone velocità, capacità, reattività e molto più. Oltretutto, è presente una buona varietà di navi, che si differenziano in tutte le caratteristiche immaginabili, come accelerazione, slot per le armi o la resistenza ai danni. Insomma, la quantità di contenuti è sicuramente un elemento di cui non possiamo lamentarci e che, considerando che i power-up sono rilegati al singolo mezzo, estende considerevolmente la longevità complessiva. Senza dimenticare che la Stellar Edition comprende il DLC “Encounters”, che include una nuova navicella, missioni e potenziamenti.
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Sulla macchina ibrida della Grande N le cose non sono andate come ci saremmo aspettati.
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Le aspettative riguardo il comparto visivo erano altissime: Everspace venne rilasciato prima su PC e Xbox One, poi su PlayStation 4, e sapere che stava per giungere una riedizione per Nintendo Switch ci ha fatto gridare quasi al miracolo. Questo perché il titolo offre sulle piattaforme sopracitate una qualità grafica elevatissima, capace di immergere ancor di più l’utente come se fosse davvero nella cabina di una nave spaziale. Tuttavia, sulla macchina ibrida della Grande N le cose non sono andate come ci saremmo aspettati. Le texture sono di bassa qualità, il frame rate lascia moltissimo a desiderare e la grafica ci riporta con i piedi a terra. L’unico aspetto che non ha subito un pesante ridimensionamento sono gli effetti luminosi che, sebbene vengano visualizzati meglio sulle altre console, riescono comunque a sembrare veritiere anche su Switch. Sono tutti difetti che, a nostro avviso, potevano essere tranquillamente evitati in quanto ad oggi l’Unreal Engine supporta senza alcun problema l’ammiraglia di Nintendo, anche se con alcune ovvie limitazioni. Parliamo di una risoluzione di 720p sia in modalità portatile che TV, e lo stesso vale per frame al secondo, bloccati sui 30 fps. Un ulteriore aspetto che ci ha lasciati perplessi è la mancanza di una colonna sonora al pari con il contesto, o quantomeno che possa rendere appassionati gli scontri a fuoco. Immaginiamo le guerre di Star Wars in cui gli X-Wing volavano attorno la Morte Nera e sparavano gli incrociatori dell’Impero: quanto sarebbe stato fantastico rivivere un’esperienza simile anche in Everspace?
L’esplorazione è di certo un elemento di cui non possiamo fare a meno in Everspace. Volando tra meteoriti e relitti spaziali troveremo componenti, casse da cui ottenere armi e oggetti, ma anche sparare ad alcune rocce ci farà raccogliere determinati materiali. Siamo dell’opinione che il fattore esplorativo poteva essere ampliato ulteriormente per rendere meno monotono il gameplay. Il sistema di combattimento, però, funziona molto bene: sia noi che gli avversari avremo uno scudo, ricaricabile dopo un certo tempo, e una barra della vita. Le armi a nostra disposizione hanno sempre effetti e costi di utilizzo diversi, in quanto c’è un indicatore d’uso che si scarica quando faremo fuoco troppo a lungo. Quest’ultimo è sfruttato anche per il turbo, il ché richiede sicuramente più attenzione da parte dell’utente ma al contempo lo penalizza, in quanto se esaurito non potremo né fuggire né attaccare.
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Tenere premuta la levetta sinistra per coprire rapidamente lunghe distanze con i Joy-Con di Nintendo è qualcosa che odiamo.
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I comandi su Nintendo Switch sono ciò che più ci ha fatto imprecare contro questa versione. Sebbene siano presenti diversi schemi, che differiscono principalmente nella spinta, nel movimento verticale e nella visuale, non è possibile personalizzare il layout dei tasti, cosa che avremmo sfruttato per cambiare il pulsante del turbo. Tenere premuta la levetta sinistra per coprire rapidamente lunghe distanze con i Joy-Con di Nintendo è qualcosa che odiamo, in quanto gli stick sono piccoli e la pressione prolungata di essi è a dir poco scomoda.
Everspace su Nintendo Switch è un titolo che aspettavamo sin dal suo annuncio e di conseguenza le aspettative erano molto alte. Tuttavia, la scarsa qualità grafica e i comandi terribilmente scomodi, se non si gioca con il Pro Controller, ci riportano a terra. Peraltro, si rischia di abbandonare il titolo dopo appena poche partite: la ripetitività in termini di gameplay e la scarsa varietà di ambienti per singola mappa rende tutto poco appetibile per coloro che non sono proprio amanti del genere. Non possiamo parlare di un’opera mal riuscita, però, in quanto si Everspace riesce a prendere con successo i dogmi dei rogue-like e a interpretarli in chiave fantascientifica proprio come ci saremmo aspettati.
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