Recensione Energy Cycle Edge

Se siete amanti dei puzzle game e non siete affetti da daltonismo, allora Energy Cycle Edge sarà sicuramente all’altezza delle vostre aspettative. Uscito il 5 dicembre scorso, è il secondo esperimento targato “Sometimes You”, che vi permetterà di spremere le meningi con l’ausilio di meccaniche di gioco tanto semplici quanto efficaci. Se avete assaporato al primo capitolo della serie, non sarete di certo spaesati nel suo seguito, date le macro caratteristiche rimaste pressoché identiche. Per tutti gli altri che invece hanno intenzione di saltare la fila d’attesa, arrivando immediatamente al sodo, ecco a voi un assaggio della nostra esperienza.


Partiamo dallo scopo del titolo: similmente al concetto del cubo di Rubik, il giocatore dovrà andare a modificare il colore di una moltitudine di sfere, così da renderle tutte dello stesso colore. Per fare ciò, avremo a disposizione un cursore da posizionare a nostro piacimento sulla griglia, per alterare la cromatura (a rotazione tra verde blu e rosso) della sfera selezionata, insieme a tutte quelle che si trovano sulla stessa riga nei suoi punti cardinali. Esistono diversi livelli di difficoltà che aumentano la quantità di griglie presenti. Ognuna di esse interagisce con le altre, quindi diventa fondamentale stare attenti ad ogni modifica effettuata, in quanto andrà ad alterare lo scenario. 

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Le ottime tracce audio aiutano ad immergersi nel processo risolutivo di questi ardui enigmi.

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Una delle più grandi pecche del titolo però rimane l’assenza totale di un tutorial, ciò infatti rende la curva d’apprendimento troppo ripida e frustrante in alcuni casi, specialmente quando la difficoltà esplode esponenzialmente già dal secondo livello. Sarà difatti facile essere sopraffatti dalla quantità di sfere e di griglie, sentendo progressivamente la necessità di abbandonare la sessione in corso. Inoltre, si sente decisamente la mancanza di effetti sonori, che rendono la navigazione abbastanza noiosa durante le fasi di gameplay. Per fortuna vengono alla riscossa delle ottime tracce audio, che aiutano ad immergersi nel processo risolutivo di questi ardui enigmi. La grafica è anch’essa molto basilare, ma svolge gradevolmente il suo dovere, essendo inoltre priva di elementi superflui che andrebbero a distrarre l’utente.

L’interfaccia semplice risulta essere comunque efficace.

In conclusione è necessario ribadire che questo titolo presenta delle sfide davvero ardue e che come tale andrebbe considerato una vera e propria sfida. Tramite essa si crea uno stimolo che supera la frustrazione e consente alla persona che ha il controller in mano di impegnarsi, per raggiungere la risoluzione del problema. L’aspetto ludico viene meno per lasciare spazio ad un rompicapo virtuale degno di nota. La difficoltà crescente è destinata ad impegnare sempre più tempo al giocatore, che dovrà impegnarsi maggiormente ogni volta che affronterà una nuova griglia. Il completamento dei vari puzzle diventa man mano sempre più soddisfacente, creando la necessità di proseguire per stabilire un limite oltre il quale la difficoltà sia insormontabile. La presenza di trofei, almeno sulla versione per PlayStation 4, allunga drasticamente la durata di vita di Energy Cycle Edge, sempre a patto che l’utente sia un cacciatore di obbiettivi accanito.

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