Oltre al ritorno della rubrica 8mm, anche Pop-corn e serie tv, giunta al terzo anno di vita, rientra tra le pubblicazioni mensili di VMAG. Apriamo le danze con una serie decisamente sottovalutata: Hannibal. Uscita per la prima volta nel 2013 e cancellata nel 2015 (alla terza stagione), รจ incentrata sul personaggio del dottor Lecter, giร apparso in alcuni film, impersonato dal leggendario Anthony Hopkins. Lo showrunner e produttore esecutivo, Bryan Fuller, ricordato principalmente per Heroes e, piรน recentemente, per American Gods e Star Trek: Discovery, ha costruito un’opera che mescola avvenimenti di sua invenzione e fatti provenienti dai romanzi di Thomas Harris, creatore dello psichiatra cannibale.
Quello che ne consegue รจ che ogni arco narrativo ha un’identitร propria e particolare, perchรฉ basata su fonti diverse. Lo snodo principale della trama รจ il rapporto tra il profiler Will Graham e Lecter, che lavorano insieme per risolvere degli omicidi atipici, supervisionati dall’agente Jack Crawford, capo del dipartimento di scienze comportamentali dell’FBI. Inizialmente la relazione tra i due sarร molto fredda, complice un carattere schivo e introverso del giovane investigatore, che sarร stuzzicato dal medico in piรน di un occasione. Con il passare degli episodi, perรฒ, lo spettatore si accorge che il loro legame รจ accomunato da molte similitudini e, piano piano, la collaborazione lavorativa si trasformerร in qualcosa di piรน profondo e cupo. Basta citare il fatto che il disturbato detective ha una particolare dono che gli consente di immedesimarsi nell’omicida di turno, permettendogli di risolvere i casi piรน facilmente, e proprio questo lo avvicina molto ad Hannibal, in quanto, all’insaputa di tutti, รจ un serial killer.
Questa particolare dote, perรฒ, oltre ad avvicinare l’uomo al dottore, lo porterร progressivamente alla deriva psicologica e alla schizofrenia. Lecter, invece, con il passare del tempo, sarร combattuto tra il continuare questa interessante e stimolante relazione o abbandonarla del tutto, in quanto il profiler รจ comunque un tutore della legge, e quindi sua nemesi. Parlando degli aspetti prettamente tecnici, il lavoro che traspare della sceneggiatura รจ incredibile, e presenta situazioni sempre a cavallo tra un thriller e un horror, trasmettendo tensione continua ai fruitori. La fotografia si sposa benissimo con il copione, perchรฉ fortemente cupa e onirica, sempre funzionale alla vicenda. Mentre i fatti narrati, nonostante siano a tratti morbosi e ossessivi, sanno regalare molti colpi di scena e spingono lo spettatore in questo baratro di follia e genialitร .
Un rilevante punto di forza della serie รจ l’interpretazione dei protagonisti, ad opera di Hugh Dancy e Mads Mikkelsen. I due attori, infatti, danno uno spessore psicologico notevole ai personaggi interpretati, marcandone i tratti piรน folli e devianti,ย sottolineando l’ambiguitร del loro rapporto. Questo รจ sempre in bilico tra un’amicizia molto intima, quasi una storia d’amore perversa, e un odio viscerale, che porta in svariate occasioni a scontri sia fisici che mentali. Nonostante sia un prodotto con molte qualitร , quello che lo penalizza รจ la distanza che crea tra uno spettatore medio e le tematiche trattate. L’opera, che sviluppa le situazioni comuni in qualsiasi serie crime da una prospettiva diversa, cioรจ direttamente dal punto di vista dell’assassino, รจ considerabile di nicchia perchรฉ puรฒ risultare disturbante ed estrema.
La sua cancellazione รจ probabilmente imputabile a degli ascolti non sempre al vertice e aย una critica che non ha sempre compreso questo modo di rappresentare i fatti, visti in prima persona analizzando la psicologia dell’omicida e non freddamente, dagli occhi di un poliziotto o agenteย che legge la realtร attraverso la sua visione positiva. Questa tecnica narrativa รจ stata brillantemente testata in Mindhunter (disponibile su Netflix dal 13 ottobre 2017), anche se la presenza dei due agenti dell’FBI come protagonisti ha mitigato un po’ il fatto. Detto questo, dopo anni di smentite, sembra che la serie possa continuare con una quarta stagione perchรฉ un network ha deciso di acquisirne i diritti.
Il nuovo arco narrativo dovrebbe coprire i fatti contenuti ne Il silenzio degli innocenti, che ha giร visto la luce in versione filmica con Jonathan Demme (The Manchurian Candidate, Rachel sta per sposarsi) alla regia. Vedremo se prossimamente ci saranno conferme della notizia, ma per ora questo thriller รจ giร godibile senza nuovi fatti e situazioni, conย il rischio รจ che possa diventare banale o monotona come molti predecessori del piccolo schermo.