Un po’ tutti abbiamo confuso Valiant Hearts: The Great War per un gioco indie, per via del suo spirito in netta controtendenza con il resto della game industry. Ma si trattava, a tutti gli effetti, di un tripla AAA. Sarà per questo che Yoan Fanise, creatore del gioco, ha deciso di fare il grande passo e diventare indipendente. “Perché non diventare davvero indie dopo che mi hanno chiamato “falso indie” durante i miei due anni su Valiant Heart?”. Fanise ha paragonato l’esperienza di dirigere Valiant Hearts a “tenere aperto un camion di gastronomia nel parcheggio di un grande ristorante, ossia Ubisoft”.
Non stupisce quindi la sua mossa, che l’ha visto abbandonare Ubisoft per aprire il suo studio personale. Si chiamerà Digixart, avrà sede a Montpellier e vedrà come co-fondatore Anne-Laure Fanise. La coppia ha quindi radunato un po’ di sviluppatori e un ufficio a Montepellier, in Francia. Scherzosamente, Fanise commenta: “È come se mi fossi costruito il mio camion chiosco, invece di noleggiarlo”.
Fanise ha commentato in un’intervista a Gamasutra il motivo dietro la sua scelta. Ecco le sue parole:
Le cose si sono evolute molto in fretta dopo la vincita del BAFTA. La scelta era impegnativa, tra scegliere se unirmi a uno dei migliori studi al mondo lontano da qui, oppure rimanere a Montpellier e creare un nuovo studio da zero.
L’autore di Valiant Hearts ha anche raccontato l’attuale composizione di Digixart il cui nome, spiega, deriva dal numero romano X, in riferimento a un premio ricevuto chiamato “decima arte”.
Abbiamo aperto Digixart con 6 sviluppatori e alcuni dipendenti e cresceremo di pari passo con la produzione del nostro primo gioco. Siamo un mix di persone senior dall’industry e giovani programmatori talentuosi; la loro conoscenza di un grande engine come Unity è oro puro. Alcuni ex-colleghi di Ubisoft vogliono unirsi a me in quest’avventura ma non ho il budget per averli tutti… ancora.
Ma quali vantaggi riceverà un veterano di Ubisoft diventando indipendente? Risponde così Fanise:
Prima di tutto, la libertà creativa che permette; ci sono così tante idee che voglio provare, idee che il mercato potrebbe non vedere come “trendy”. Alcune con significati più profondi, esperienze commoventi, e su un sacco di temi che non sono ancora stati trattati nei videogiochi.
Non è ancora chiaro quale sarà il progetto a cui si dedicherà Fanise con Digixart, ma potremmo assistere all’ascesa di un nuovo autore di videogiochi. Il suo Valiant Hearts, del resto, era davvero emozionante, ed è molto probabile che la prossima opera di Fanise ricalchi la stessa filosofia, ossia trattare temi delicati e usare gameplay alternativi non basati necessariamente sull’azione frenetica. E voi, siete curiosi di vedere quale sarà il prossimo gioco di Fanise?