Dopo i campi da gioco diย Blood Bowl e le tenebrose segrete dei due Styx, Cyanide ci porta nella misteriosa isola diย Darkwater con il suoย Call of Cthulhu: l’obiettivo principale รจ trasmettere nel titolo la follia dei racconti di Lovecraft. Con un’ossatura di background ispirata a giochi da tavolo role playing comeย The Call of Cthulhu oย Arkham Horror, l’opera ha in ereditร una storia di sviluppo abbastanza travagliata. Era il 2014 quandoย Focus Home Interactive lo annunciรฒ in lavorazione presso gli studiย Frogwares, i developer della serie diย Sherlock Holmes, e nelย 2016 la responsabilitร arrivรฒ in casa Cyanide. Sarร riuscito lo studio francese a gestire i tentacoli del Grande Antico?
Partiamo con una premessa importante: le aspettative, su un gioco, pesano. Come fossero lenti messe a filtro del titolo, tutti i desideri con cui abbiamo atteso un gioco lo deformano, facendoci perdere in parte il senso della misura e rendendo la soggettivitร l’unico ago della bilancia. La fanbase del grande dio tentacoluto รจ una community esigente, da troppi anni costretta a una dieta obbligata: era il 2005 quandoย Call of Cthulhu- Dark Corners of the Earth portรฒ sul mercato un titolo specificatamente dedicato, e non “solo” ammiccante, alla narrativa dello scrittore di Providence, senza soddisfare neanche troppo il palato raffinato di chi tra quelle pagine c’era cresciuto. La responsabilitร cheย Call of Cthulhu si porta appresso รจ quindi opprimente: due persone diverse, messe di fronte al titolo, una con cittadinanza onoraria aย R’lyeh, l’altra neofita della serie, vivranno due esperienze d’approccio probabilmente opposte. E sono proprio le aspettative, in questo caso, a definire le sensazioni di gioco di ognuno dei essi. La valutazione finale, mai come in questo caso, dipenderร esclusivamente da voi: non unicamente nel gusto, ma sopratutto dalla vostra formazione personale.
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Dopo un’introduzione in pieno stile Lovecraft, con il classico investigatore privato che passa da un caso di infedeltร coniugale a salvare il mondo da entitร extra-dimensionali, eccoci a indagare su uno strano incendio.
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Cyanide sembra essere a conoscenza di ciรฒ e sceglie una strada generalista per soddisfare qualsiasi tipo d’utente si approcci al titolo: dopo un’introduzione in pieno stile Lovecraft, con il classico investigatore privato che passa da un caso di infedeltร coniugale a salvare il mondo da entitร extra-dimensionali, eccoci a indagare su uno strano incendio in un’isola al largo dell’Oceano Atlantico.ย Prezzato a metร strada tra un indie costoso e un tripla, ci troviamo di fronte un pacchetto completo: componenti RPG, fasi investigative, stealth e action sono la giustifica del prezzo. O almeno, vorrebbero esserlo. Da subito, infatti, il titolo si mostra come un’esperienza role playing basato su sette abilitร uniche: le skill saranno potenziabili nel corso dell’avventura, attraverso collezionabili trovati lungo i livelli di gioco o spendendo i punti esperienza ottenibili superando determinati checkpoint. Ma la sensazione che di RPG ci sia ben poco, viene subito a galla. Fin troppo guidato, abbiamo provato tutte le biforcazioni narrative e i finali possibili: dire che i cambiamenti siano minimi, o comunque senza un’enfasi significativa, sarebbe comunque essere molto diplomatici. Tra colpi di scena ridotti al minimo e un’ambientazione generale buona, sรฌ, ma che al palato sa di occasione mancata, il tutto lascia l’idea che al team di sviluppo sia venuta meno la voglia di osare.
Passiamo alla parte giocata vera e propria: cercando di accontentare tutti, il risultato รจ a tratti simile a un grande film per famiglie che punta tutto sรฉ stesso sull’approvazione del bambino come dell’adulto. La struttura investigativa, dalle ottime potenzialitร in un titolo del genere, si riduce a piรน o meno piccole aree esplorabili, da analizzare nel dettaglio per ottenere indizi da rinfacciare al mob di turno. A interrompere i momenti piรน cerebrali, la grande maledizione dei titoli a temaย Cthulhu: le fasi stealth. Assolutamente non necessarie, piaga del genere dai tempi di Conarium, il tentativo di spezzare il ritmo narrativo a favore di chi รจ alla ricerca di un approccio piรน action fanno apparire il titolo debole nei suoi propositi, perso nella ricerca di una propria identitร . A rendere definitiva questa sensazione, la fase finale diย Call of Cthulhu: diventa, infatti, un simil FPS, dove basterร premere R2 per eliminare i nemici a schermo. Assente un sistema di mira o di ricarica, completamente automatizzato, quest’unica fase shooting estranea definitivamente il giocatore, che si trova sbalzato da un titolo investigativo a quello che sembra piรน un rail shooter, perdendo per strada il terrore che la mitologia lovecraftiana potrebbe regalare.
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Call of Cthulhu mette la parola fine proprio quando tutto potrebbe diventare molto piรน interessante.
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A favore del titolo, feature interessanti sono comunque presenti: due fra tutte, ma sarebbe meglio dire le uniche. Ci riferiamo al sistema di “sanitร mentale” e a quello di ricostruzione degli eventi. Il primo prende a piene mani dai giochi da tavola a tema, influenzando il gameplay se il giocatore farร assistere il protagonista a scene estremamente violente o oscure: nipote non proprio prediletto della stessa modalitร che possiamo trovare in titoli come Eternal Darkness, la feature rimane comunque una piacevole aggiunta, soprattutto nell’end game. Con il sistema diย ricostruzione degli eventi, invece, Cyanide riesce a vendere meglio la fase investigativa, con un tocco mistico e grottesco durante fasi altrimenti fin troppo statiche. ร un peccato che due fattori cosรฌ ben ideati e incentrati su un gameplay a lungo termine debbano perรฒ essere sacrificati ad un tempo complessivo di gioco abbastanza risicato: con le sue sette ore di durata,ย Call of Cthulhu mette la parola fine proprio quando tutto potrebbe diventare molto piรน interessante.
A incorniciare il tutto, un comparto artistico abbastanza altalenante. Dopo un primo brusco impatto con modelli, texture e animazioni fuori tempo massimo, soprattutto considerati gli ambienti di gioco, pochi e piuttosto limitati, troviamo all’improvviso la vera bellezza: la colonna sonora di Call of Cthulhu รจ una meravigliosa discesa nella follia. Agli strumenti l’ottimo Markus Schmidt, giร protagonista del panorama videoludico lo scorso anno con la soundtrack di The Surge, le musiche del titolo riescono a trasmettere l’orrore nato nelle pagine di Lovecraft molto meglio del gioco stesso: viene quasi voglia di lasciare lo schermo acceso solo per posare il controller, prendere “Alle montagne della follia” dalla libreria e iniziare a leggere con un buon sottofondo. Encomiabile anche l’impegno artistico profuso nei collezionabili secondari, quali libri o estratti di lettere: la sceneggiatura degli intrecci marginali, per quanto limitata, riprende in grande stile il panorama horror di riferimento, regalando piรน di un’affascinante suggestione.
In conclusione: i Grandi Antichi, almeno per il momento, dovranno continuare il loro sonno millenario, in attesa di un titolo a tema Lovecraft veramente degno di nota.ย Call of Cthulhu non si spinge troppo in lร nell’esplorare i meandri dell’orrore piรน folle, navigando nelle acque ben piรน tranquille di una trama prevedibile e di un gameplay giร rodato. Un’atmosfera in parte riuscita, ma lontana anni luce da quella espressa in titoli comeย Sunless Sea o Darkest Dungeon, addirittura peggiore di giochi che a Lovecraft si rifanno solo implicitamente, uno fra tutti Alone in the Dark. Come giร detto, il giudizio finale dipende comunque in gran parte dal vostro approccio: se non vi aspettate troppo e siete alla ricerca di un titolo per affrontare un lungo e piovoso pomeriggio invernale,ย Call of Cthulhu potrebbe essere quello che fa per voi.
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