Un tempo, eravamo abituati al fatto che Square Enix sviluppasse da sola i suoi giochi, a differenza di quanto avviene in Occidente, dove un prodotto è il frutto dello sforzo congiunto di più studi diversi. Sembra, tuttavia, che per Final Fantasy XV la compagnia sia stata spinta ad adottare un nuovo modello di business, che ha visto dunque la partecipazione di più studi. La notizia non stupisce del tutto: dietro il gioco, almeno a giudicare dalla demo Episode Duscae, sembra esserci davvero uno sforzo di produzione monumentale.
È lo stesso director Hajime Tabata a rivelare al magazine giapponese Famitsu che Final Fantasy XV è stato realizzato con l’aiuto dello sviluppatore indipendente HexaDrive, che con Square Enix ha già lavorato su 3rd Birthday (seguito di Paradise Eve), prima di passare ai remake HD (come Okami, Wind Waker e lo stesso Type-0). HexaDrive sarebbe al lavoro su Final Fantasy XV da prima del trailer uscito nel 2013.
La collaborazione si espande anche a livello internazionale. Square Enix si sta avvalendo infatti anche dell’aiuto dello studio taiwanese XPEC. Square si è infatti resa conto che non avrebbe potuto creare un gioco HD basandosi sulle sue sole forze, come avveniva in passato, perciò ha assunto dei membri provenienti dal dipartimento tecnologico di XPEC, dal dipartimento CGI Visual Works e alcuni ingegneri.
Una simile scelta rappresenta una scelta atipica per un developer giapponese, e si avvicina ai metodi di sviluppo degli studi occidentali, che non di rado instaurano sinergie per portare a termine un gioco (basti pensare che Assassin’s Creed IV: Black Flag è stato realizzato da sette studi diversi). Forse, se altre compagnie giapponesi seguissero l’esempio di Square Enix, il settore del development giapponese potrebbe tornare a essere rilevante come un tempo.