Quello di Fallout è un franchise che negli anni è rimasto sempre strettamente legato ad una componente narrativa definita dalle scelte del giocatore e dal forte elemento single player. Quando l’ultimo capitolo della serie venne rivelato durante la conferenza di Bethesda dell’E3 2018, Todd Howard non si sarebbe di certo aspettato una reazione tanto negativa da buona parte dei fan più “puristi”. La loro paura, infatti, è che l’introduzione del multiplayer possa rovinare l’anima di Fallout rischiando, secondo alcuni, di snaturare il brand. Noi abbiamo potuto provare Fallout 76 durante il periodo di B.E.T.A. su Xbox One e siamo finalmente pronti a parlarvene.
Siamo in West Virginia, prima di ogni evento accaduto finora nella serie. Questa è l’ambientazione più vicina alla Grande Guerra che ha segnato per sempre il suolo americano di Fallout, quindi l’anno si aggira attorno al 2102. Ci svegliamo all’interno del Vault 76 e ci troviamo subito davanti l’enorme personalizzazione facciale del nostro personaggio, adesso gestita da un cursore che si muove sul viso del sopravvissuto. Inutile dire che la creazione dell’avatar è ancora una volta incredibilmente varia e che dà all’utente gli strumenti per realizzare qualsiasi tipo di volto. Subito dopo aver stabilito chi impersoneremo, saremo pronti ad uscire dall’uovo qual è il vault e ad avventurarci nel mondo apocalittico che siamo abituati a vedere. A prima vista, il trovarsi davanti molti giocatori potrebbe sembrare uno strano paradosso, in una regione dove la devastazione atomica ha eliminato quasi ogni forma di vita: se ricordiamo che il nostro obiettivo è ricostruire la società, allora la sovrappopolazione assume un valore completamente diverso, giustificando le tante persone che troviamo correre in giro.
La qualità visiva ha fatto certamente degli enormi passi in avanti rispetto quanto visto in Fallout 4: i filtri e i colori ben definiti riescono a regalare panorami mozzafiato in quasi ogni momento. Peccato per i bug che attanagliano costantemente la visualizzazione delle ombre, smorzando subito lo stupore generale. La narrazione avviene tramite dei messaggi vocali che riceviamo sul pip-boy, che raccontano con un ottimo doppiaggio in italiano le vicende principali, ma anche gli eventi secondari, perfetti per approfondire la trama. Tuttavia il sistema di gestione delle missioni è spesso confuso e non definisce con chiarezza le diverse tipologie di quest.
Fallout 76 vuole essere un titolo molto improntato sulla componente multiplayer: la grandissima area del West Virginia è condivisa online con altri utenti e il rapporto con essi non sarà di certo fondamentale per sopravvivere, ma velocizzerà considerevolmente il progresso nel gioco. Potremo reclutare o scambiare oggetti di ogni tipo, prendere parte a sfide a tempo o anche lottare assieme, assaltare forti nemici e tanto altro. Per comunicare abbiamo degli emote che fungono anche da messaggi rapidi, visibili a grandi distanze grazie a simpatiche animazioni del Vault Boy. Per quanto riguarda l’assegnazione dei punti S.P.E.C.I.A.L., ovvero Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, e Luck, troviamo delle carte che verranno assegnate ad ogni caratteristica, che daranno al nostro sopravvissuto dei bonus di diverso tipo. Inoltre, non potremo scegliere di modellare le nostre specifiche come vogliamo, quando diamo punti ad un certo valore, quindi dovremo stare attenti nel decidere quale qualità va migliorata.
Il sistema C.A.M.P. è indubbiamente una delle più grandi novità di Fallout 76. Permette di modellare la nostra base sulla mappa di gioco e di costruire strutture, dispositivi di sicurezza, strumenti e molto altro. La complessità e le tantissime possibilità creative ci ha lasciato non poco sorpresi: pavimenti, tetti, porte, pareti, scale, mobili, strumenti e tavoli da lavoro sono solo degli esempi per far capire che avremo spesso l’imbarazzo nella scelta del cosa posizionare e dove. Costruire la base assieme i nostri compagni, poi, non è soltanto divertente, ma velocizza la crescita dell’intera struttura, in quanto necessiteremo di un’ingente quantità di materiali per produrre il nostro quartier generale nella sua interezza.
In conclusione, Fallout 76 propone a tutti, sia fan di vecchia data che nuovi utenti, un’esperienza multiplayer che non snatura quella da giocatore singolo, ma anzi ne accentua i valori e ne semplifica la progressione grazie specialmente all’aiuto di altri sopravvissuti. Bethesda ci ha avvisato che ci sarebbero stati problemi e difatti non sono mancati bug e glitch di diverso tipo, nonché un framerate alquanto altalenante, che sembra faticare anche nel mantenere costanti i 30 fps. Del resto, siamo convinti che Fallout 76 riescarcompletamente nell’intento sia di rinnovare il franchise che di regalare un gameplay perfettamente equilibrato tra la classica avventura tipica dei Fallout e l’inedita introduzione del multiplayer. I fan più legati al concetto originale della saga di certo non si troveranno davanti un capitolo che ricorderà Fallout 2 o Fallout: New Vegas, ma considerando che Fallout 76 è uno spin-off vero e proprio, non possiamo definirlo come un titolo mal riuscito o addirittura come la rovina dell’anima del franchise, ma come un’opera che punta su ben altro, dal comparto multigiocatore solido e molto valido. Speriamo che Bethesda riuscirà a risolvere tutti i problemi tecnici che attanagliano il gioco prima del lancio, fissato al 14 novembre 2018, visto che Fallout 76 ha tutte le carte in regola per regalare tantissime ore di divertimento, esplorazione e combattimenti unendo per la prima volta la community nella West Virginia post-apocalittica.