The Game Awards 2016 e l’imbarazzo della VR

Una delle cerimonie più attese per il medium interattivo si è concluso, lasciando tutti noi appassionati con l’amaro in bocca. Le maniere con cui sono state trattate sia la realtà virtuale, sia la realtà aumentata non ha eguali tra le premiazioni del The Game Awards. Ce ne sarebbero di cose da dire prima di parlare di ciò che è successo, ma torniamo indietro nel tempo, anche per dare un senso al passo falso che, forse, è stato compiuto senza troppa malizia. Dopotutto parliamo di una cerimonia che partì, con un altro nome, più di un decennio fa. Gli Spike Video Game Awards furono una costante di quel periodo storico e, soprattutto, riuscirono a formare un’organizzazione che, in maniera simile, poteva avvicinarsi al premio Oscar. L’abbandono dalla rete televisiva dello show, però, creò presto un vuoto. Infine, da quella mancanza nacque il The Game Awards, annunciato da Geoff Keighley, noto giornalista del settore videoludico. In due anni interi di cerimonie, però, non si era mai vista la premiazione dedicata a un titolo per la VR. In questa particolare situazione, cos’è andato storto?

Rez Infinite è riuscito a scansare titoli del calibro di EVE: Valkyrie e Batman: Arkham VR.
Rez Infinite è riuscito a scansare titoli del calibro di EVE: Valkyrie e Batman: Arkham VR.

Partiamo innanzitutto dalle opere premiate: Rez Infinite è stato scelto dai giocatori per vincere il premio come miglior titolo per la VR, battendo gemme rinomate e seguite come Batman: Arkham VR, EVE: Valkyrie, Job Simulator e Thumper. Allo stesso modo, Pokémon GO è arrivato a ottenere due riconoscimenti piuttosto importanti: uno legato al miglior titolo per mobile e l’altro dedicato esclusivamente alla miglior opera per la realtà aumentata. That Dragon, Cancer, invece, ha vinto l’ambito premio del Games For Impact. Insomma, parliamo pur sempre di tre opere che sono riuscite a ottenere un forte riconoscimento durante la cerimonia, ma che, purtroppo, non si sono fatte sentire dal pubblico. Difatti, sia Rez Infinite che Pokémon GO hanno ottenuto il loro premio ancor prima che iniziasse la cerimonia del The Game Awards, lasciando un vuoto per chi si aspettava quantomeno una parola in più durante la diretta dell’evento. La mancanza di filmati e di video sul canale ufficiale della premiazione, poi, testimoniano la negligenza di Geoff Keighley di evidenziare l’importanza di certe tecnologie, che sono nate a livello commerciale proprio durante quest’anno.

La vittoria di Pokémon GO è stata pressoché certa, solidificando la realtà aumentata come uno strumento efficace e multimediale.
La vittoria di Pokémon GO è stata pressoché certa, solidificando la realtà aumentata come uno strumento efficace e multimediale.

Alla fine dei conti, parliamo di una sconfitta per la realtà virtuale e per la realtà aumentata, ma anche una delusione per tutti noi e, soprattutto, per chi ha creduto fin dall’inizio alla crescita di queste tecnologie. Da questo punto di vista, l’organizzazione non ha alcuna scusante. Il The Game Awards si è riempito di spettacoli e discussioni esterne alla semplice premiazione, per cui la mancanza di tempo non potrebbe rivelarsi una giustificazione sensata alla noncuranza di due medium che, in un modo o in un altro, stanno già cambiando le nostre vite, anche al di fuori dell’intrattenimento fornito dal medium interattivo. Parliamo pur sempre del primo caso di premiazione per la VR e l’AR, per cui ci sarà sempre il tempo di rimediare questo ingenuo errore, ma il supporto di una figura come Geoff Keighley e di una cerimonia popolare a livello mondiale sarebbe servito a dare nuova luce ed energia a due tecnologie che, nelle scorse settimane, si sono trovate a fronteggiare statistiche e oppositori. Non ci resta che sperare il meglio per il futuro del The Game Awards, guardando alla prossima edizione come una possibilità per concentrarsi anche sulle prossime frontiere del videogioco e del suo futuro come medium interattivo.

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