La VR costa troppo per essere davvero appetibile al pubblico di massa, è un dato di fatto. E’ certamente una questione di tempo, tutti conosciamo lo spietato ciclo di vita dell’hardware, e mano a mano che le nuove generazioni, sempre più potenti ed efficienti, sostituiscono quelle vecchie, queste ultime hanno un’inevitabile abbassamento di costo. Ma le aziende non possono stare ferme ad aspettare che ciò accada, anche perchè spesso non è sufficiente per raggiungere il proprio scopo, ovvero vendere un prodotto di qualità ad un prezzo accattivante. E’ per questo che Valve è continuamente a lavoro sotto questo aspetto, ed è interessante venire a conoscenza degli aggiustamenti e soluzioni che si stanno adottando. E’ importante tenere a mente che di tutto l’hardware che compone un HTC Vive, una singola Base Station è probabilmente il pezzo più costoso, raggiungendo, da solo, i $134.
Potrebbe essere un buon punto da cui partire, anche perchè insieme il valore arriva a $268. Durante lo Steam Dev Days, gli sviluppatori hanno esposto alcune delle loro idee. Ogni Base Station è fornito di due piccoli motori su cui vengono montati i sensori laser, e sono loro permettono a quest’ultimi di spazzare l’area 60 volte al secondo, e uno si occupa dell’asse X, l’altro dell’asse Y. Tale sistema, ovviamente, è composto da una moltitudine di altri pezzi che lavorano insieme. L’ingegnere Ben Jackson ha sottolineato che è possibile ottenere le informazioni dei due assi senza dover montare i due sensori su altrettanti motori, ma bensì uno solo, che muoverà i sensori secondo un pattern a forma di V. Quale modo migliore, afferma lui, per rendere la Base Station più leggera, silenziosa, economica ed efficiente se non rimuovere metà dei suoi componenti? Secondo Reid Wender della Triad Semiconductor, il ragionamento ha perfettamente senso, e sono questi tipi di cambiamenti che permetteranno un rapido abbattimento dei costi di tale tecnologia.
Dimezzare l’hardware necessario rappresenta un cambiamento impattante, che ha conseguenze importanti, quali una calibrazione più semplice, più prestante e anche più semplice da realizzare. Parallelamente, è stato mostrato anche il chip che Triad Semiconductor sta creando apposta per il visore di Steam, che aiuterà ulteriormente a migliorare l’efficienza del sistema e, cosa che ci piace ancor di più, abbassare i costi. La buona notizia, è che il nuovo sistema, fornito semplicemente di queste due tecnologie, potrebbe arrivare a costare circa $600 e forse anche meno, ma prendetele come rozze speculazioni. In ogni caso, ci preme molto sapere è: queste nuove Base Station, quando saranno ultimate e pronte ad essere vendute, saranno subito acquistabili e compatibili con l’attuale visore, oppure aspetteranno direttamente la nuova generazione?