Le potenzialità della mixed reality sono praticamente sconfinate, al pari e forse anche più, in alcuni campi, della realtà virtuale. Microsoft è stata capace di farci sognare e volare con la mente con appena due video dimostrativi del suo HoloLens, un dispositivo dalle caratteristiche incredibili ma forse non ancora pronto per gli utenti consumer, a dimostrazione del fatto che, probabilmente, per sviluppare un tale segmento di mercato bisogna partire dal basso. La pensa così Zappar, una piccola startup britannica, che ha lanciato su Kickstarter il suo ZapBox, un progetto che si propone di realizzare l’equivalente in MR del Google Cardboard, quindi un dispositivo che costi 30 dollari, cento volte meno di HoloLens. La campagna, lanciata la scorsa settimana con l’obiettivo di raggiungere un cap di 30mila dollari, sta andando oltre ogni previsione: con ancora 19 giorni rimasti, l’obiettivo è già stato raggiunto. Il concept sul quale ZapBox si basa è replicare le funzioni più basilari di HoloLens, ad un costo irrisorio, ovvero, sostanzialmente, proiettare ologrammi su ogni tipo di superficie.
Il dispositivo è ancora un prototipo, ma il suo principio di funzionamento è piuttosto semplice: basta inquadrare con la fotocamera del proprio smartphone dei piccoli dischetti, che Zappar definisce pointcodes, di colore bianco e nero, i quali permettono il funzionamento dell’intero sistema. In seguito, è possibile interagire in diversi modi con gli ologrammi da essi proiettati impugnando un piccolo bastoncino, definibile come un vero e proprio controller. In questo modo si può ottenere una scansione in tempo reale dell’utente in rapporto agli oggetti, reali e generati dal software stesso, che riesce ad essere sorprendentemente precisa. Le demo in fase di test sono diverse: nella prima, ad esempio, è possibile spostarsi all’interno di un qualasiasi ambiente, purché ristretto e ben delineato, con il software che riesce a memorizzare la posizione di ogni oggetto, reale o virtuale, presente nella stanza; la seconda è molto più interattiva, e prevede anche l’utilizzo del controller per interagire con diversi ologrammi. Il prototipo al quale Zappar sta lavorando, insomma, sembra funzionare in maniera piuttosto convincente, anche considerato il prezzo budget al quale si spera di venderlo. Le possibili applicazioni pratiche di ZapBox sono ancora tutte da scoprire, ma la curiosità attorno al progetto è davvero tantissima.
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