PlayStation VR sotto i ferri di iFixit

PlayStation VR ha avuto e continua ad avere un buon successo di pubblico e anche di critica, e sta riuscendo nell’impresa di far ricredere in molti sulla bontà della realtà virtuale. Quando si indossa il visore di Sony o qualsiasi altro headset per la realtà virtuale, però, quasi nessuno di noi sa cosa ci sia sotto le lenti, né sa spiegare con precisione l’esatto ciclo di funzionamento del dispositivo. A questo, ovviamente, ha posto rimedio iFixit, dimostrando ancora una volta che un nuovo hardware non può essere lanciato senza venire analizzato al microscopio. Per quanto riguarda la facilità di smontaggio, iFixit ha assegnato al visore un 8/10 in riparabilità, lo stesso punteggio di HTC Vive, un punto sopra Oculus Rift e uno sotto il secondo development kit di OSVR. Il PlayStation VR è complessivamente ben assemblato, denotando in particolare una certa cura per quanto riguarda l’ergonomia, superiore perfino ai concorrenti di fascia high-end su PC. Qualcosa in più poteva esser fatto in termini di qualità dei materiali, ma è anche grazie a questo aspetto che il visore si mantiene leggero e facile da smontare e riparare. I tecnici di iFixit sono riusciti anche a staccare le lenti dal loro alloggiamento, cosa che aveva causato più di un problema anche a Takamasa Araki, uno degli ingegneri di Sony responsabili del progetto del visore, che lo scorso mese era apparso in un video nel quale disassemblava il PlayStation VR. Le lenti hanno una forma piuttosto convenzionale, diversa da quelle montate nei visori su PC, ma questo tipo di costruzione le aiuterebbe ad evitare alcuni riflessi (i cosiddetti godrays) che talvolta si manifestano su Rift e Vive.


Ecco qui, nel dettaglio, ogni singolo componente di PlayStation VR.
Ecco qui, nel dettaglio, ogni singolo componente di PlayStation VR.

Il display OLED è realizzato da Samsung, come suggerisce il numero di produzione. Il pannello è un’unità mai vista prima su altri dispositivi: invece di montare una matrice PenTile o con subpixel a forma di diamante, come nei moderni smartphone della casa coreana, qui abbiamo a che fare con una specie di pattern esagonale. Se consideriamo che Sony, in comunicati risalenti agli scorsi mesi, aveva parlato piuttosto genericamente di uno schermo RGB, potrebbe trattarsi di un display a tecnologia mista. Ovviamente, è stata smontata anche l’unità di processamento esterna, che può contare su un SoC Marvell, in grado di elaborare senza problemi un video 4K, con una CPU ARM quad core; sembrerebbe, però, che questa potenza non venga sfruttata appieno dalla console. Come dimostra questo teardown, insomma, PlayStation VR è un visore costruito con grande attenzione ai dettagli e una cura insospettabile, soprattutto se osservato dall’esterno. La qualità non eccelsa di alcuni materiali, comprensibile vista la sua fascia di prezzo e la tecnologia ancor giovane che monta al suo interno, gli consente se non altro di rimanere relativamente leggero e comodo quando indossato, cosa che anche noi possiamo confermare, dopo le lunghe sessioni di gioco in queste settimane. Insomma, a quasi un mese dal lancio possiamo dirlo: effettivamente, Sony ci aveva visto giusto.

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