Sappiamo quante discussioni si sono basate sulle opinioni di Palmer Luckey e quanto la sua presenza sia arrivata, nel corso diย forti dibattiti, a lenire in maniera decisa un nome ormai basilareย come quello di Oculus VR. Tra il boicottaggio e il chiacchiericcio, perรฒ, la maggior parte degli appassionati ha presto ignorato una parte fondamentale della compagnia, composta da nomi rilevanti come quelli di John Carmack, Brendan Iribe, Nate Mitchell, Michael Antonov, Jack McCauley e Michael Abrash.ย ร proprio per questo motivo che Palmer Luckey ha infine deciso di non partecipare piรน all’Oculus Connect 3. Invece di portare in campo un’icona relativamente scomoda ai fini dell’evento, l’azienda ha decisoย di dare piรน spazio a talenti come quelli di Michael Abrash, che ha voluto esplorareย ilย futuro di uno dei medium piรน promettenti di sempre.ย Sappiamo che, una volta salito sul palco, Abrash ha voluto prevedere i progressi della VR nei prossimi 5 anni, e fin qui non si puรฒ che sperare nelle sue capacitร deduttive, no?
Fortunatamente,ย abbiamo diverse riprove che valorizzano la bontร delle sue affermazioni passate, presenti e, probabilmente, future. Nel filmato sovrastante possiamo trovare l’intervento di Michael al primo Oculus Connect, risalente all’ormai lontano 2014. Tra i tanti pensieri che sono stati formulati, Abrash รจ arrivato anche a soffermarsi sull’importanza che la qualitร visiva avrebbe avuto all’interno della VR:
Il motivo per cui la grafica dovrร migliorare velocemente รจ dovuta dal fatto che la VR occupa maggiormente il sistema percettivo rispetto ad un normale monitor. Posizionamenti accurati, un campo visivo vasto e la stereoscopia forniscono delle informazioni piรน dense al sistema percettivo, che risponde in maniera decisa quando la VR รจ fatta bene e si lamenta in maniera altrettanto forte quando la realizzazione generale vacilla.
Un’affermazione generale, certo, ma che si sarebbe poi rivelata veritiera dalle stesse azioniย di case produttriciย come NVIDIA e AMD, le qualiย rilasciarono, nel giro di qualche mese, la formidabile GTX GeForce 1080 e l’economica Radeon RX 480. In ogni caso, le riflessioni di Michael Abrash fanno sempre pensare alla maturazione che la realtร virtuale ha raggiunto nel giro di due anni, e a quello che potrร diventare, forse, in futuro. Voi che ne pensate? Come sempre, let us know!
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