Dettagli sull’esperienza VR di Rise of the Tomb Raider

Rise of the Tomb Raider, sequel del reboot dedicato all’archeologa più famosa del mondo videoludico, è arrivato nel 2015 come esclusiva temporanea, per PC, Xbox One e Xbox 360. Successivamente, l’11 ottobre 2016 arriverà su PlayStation 4, per festeggiare i 20 anni della saga, in un’edizione completa di tutti i DLC e di una modalità inedita dedicata al PlayStation VR, chiamata Blood Ties, dove avremo la possibilità di esplorare il Maniero Croft, facendo un viaggio nel passato della storia di Lara: suo zio infatti cercherà di strappargli via l’eredità e lei, per provare la sua legittimità, dovrà esplorare misteri di famiglia racchiusi in quelle quattro mura. Questa esperienza, totalmente diversa dal gioco, si baserà principalmente sull’esplorazione.

I comandi per muoverci all’interno dell’inedito capitolo saranno di due tipi: in Free Mode avremo la possibilità di usare degli schemi di controllo abbastanza standard, mentre in Comfort Mode potremo teletrasportarci nella zona che vogliamo, evitando problemi di motion sickness per i più sensibili. Il gioco utilizzerà soltanto il DualShock 4, ma, grazie al sistema di tracking legato alle luci, potremo comunque avere controlli giroscopici nel gioco, puntando grazie al pad gli oggetti che vogliamo muovere. La libreria PS VR continua incessantemente ad arricchirsi di piccole modalità dedicate in ogni singolo gioco: basterà questo e il resto dei titoli di lancio per poter far diventare PlayStation VR una periferica per la realtà virtuale valida e ben funzionante?

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