I miracoli di cinquanta giorni di workout in VR

Da sempre, i videogiochi sono considerati un medium piuttosto sedentario. Si impugna un controller, ci si siede su un divano o su una sedia e si gioca, stando beatamente immobili e stravaccati per tutta la durata della sessione di gioco, muovendo tutt’al più le mani, o al massimo facendo a sportellate con gli amici invitati a casa, o alzandosi di scatto per imprecare contro il solito furbacchione appostato dietro un angolo in un FPS online. Noi videogiocatori, comunque, siamo in linea di massima condannati ad un’esistenza crudele: la nostra più grande passione non ci consente al contempo di mantenerci in forma, e quindi siamo costretti ogni tanto a mettere il naso fuori di casa per una passeggiata o una corsetta veloce. Non che qualcuno non abbia provato a sposare i videogiochi con l’esercizio fisico, anzi. La scorsa generazione di console ha visto Sony, Microsoft e Nintendo combattere una guerra anche su questo fronte con periferiche appositamente pensate per far muovere un po’ di più l’utente, che, pur avendo avuto alterne fortune, non sono riuscite a centrare appieno il loro obiettivo. Probabilmente il pubblico le riteneva ancora poco adatte allo scopo, o, più semplicemente, non sono riuscite a proporre un’esperienza di gioco all’altezza delle loro controparti tradizionali. L’avvento della realtà virtuale negli ultimi anni potrebbe scombinare le carte in tavola, e l’auspicio, da questo punto di vista, è che possa riuscire dove le tre grandi aziende hanno fallito. La vera sfida sta nel riuscire a convincere che vale la pena giocare in VR non soltanto per avere un’esperienza del tutto diversa e davvero tale, ma anche per beneficiare di effetti secondari che le precedenti periferiche non sono riuscite a far percepire in maniera accurata agli utenti.

Saranno queste le palestre del futuro?
Saranno queste le palestre del futuro?

A tale scopo è di fondamentale importanza riportare gli esempi positivi, di gente che è riuscita ad avere effetti benefici sul proprio corpo facendo esercizi in VR, come Tim Donahey, personal trainer ed ex ginnasta. In seguito alla nascita del proprio figlio, Tim ha deciso di volersi rimettere in forma, senza per questo rinunciare a provare il suo nuovo visore, un HTC Vive. 50 giorni fa ha dunque postato su Reddit, con il nome leppermessiah1, lanciando a sé stesso una sfida:

Secondo Joe Rogan (telecronista sportivo americano, n.d.r.) in futuro i videogiocatori saranno in ottima forma. Questo mi ha fatto riflettere. Quindi, indossato un cardiofrequenzimetro e il mio HTC Vive, ho deciso di provare a fare i seguenti “esercizi”:

10 Minuti di The Lab – Longbow (riscaldamento)

20 minuti di Thrill of the Fight

20 minuti di Holopoint

10 minuti di Holoball

Conclusa l’ora di “allenamento” ho controllato il cardiofrequenzimetro e non potevo credere ai miei occhi: avevo bruciato 866 calorie in 64 minuti e 45 secondi. Ho deciso, quindi, di fare di questi esercizi una routine per i prossimi 50 giorni, per provare a perdere un po’ di peso. Attualmente peso 81,8 chili. Spero di raggiungere dei risultati utilizzando la sola realtà virtuale e stando un po’ più attento a cosa mangio.

Mantenendo fede alle sue parole, Tim si è quindi attenuto al programma per 50 giorni, e ha infine scritto nuovamente sul forum per mostrare i suoi risultati. Il 9 agosto pesava 180,4 libbre, ovvero 81,8 kg. Il 26 settembre la bilancia segnava 166 libbre esatte, ovvero poco più di 75 chilogrammi, il che vuol dire che Donahey è riuscito a perdere quasi 15 libbre (circa 6 kg e mezzo) utilizzando esclusivamente il suo programma di esercizi in VR. Insomma, una sfida riuscita oltre che una bellissima storia, che finalmente dà un riscontro pratico sugli effettivi benefici della VR a livello fisico. Chissà se altri decideranno di seguire il suo esempio?

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