Palmer Luckey riceve un altro importante riconoscimento

Dopo quanto successo al Tokyo Game Show, dove si è reso protagonista di simpatici siparietti provando nientemeno che il rivale HTC Vive, la popolarità di Palmer Luckey sembra non voler minimamente scemare durante questo settembre, mese in cui è rimasto praticamente sempre sulla cresta dell’onda. Stavolta, però, a differenza di qualche giorno fa, non c’è alcun risvolto comico. Luckey è noto per aver ottenuto numerosi riconoscimenti da diverse istituzioni nella sua ancora breve carriera nel mondo della realtà virtuale. La scorsa settimana ne ha vinto uno alla fotografia, e non perché sia un bravo fotografo o perché nell’ultimo anno abbia passato 24 ore su 24 a raccogliere immagini per hobby nei luoghi più esotici del globo. Il premio, conferitogli dalla Royal Photographic Society d’Inghilterra, è un riconoscimento al progresso tecnologico che l’eccentrico co-fondatore di Oculus ha saputo apportare al settore della realtà virtuale. Questa vera e propria medaglia al progresso viene assegnata a chi inventa, compie ricerche o scrive pubblicazioni che sono in grado di far avanzare drasticamente lo sviluppo scientifico nel settore della fotografia o dell’imaging in generale. Il premio è stato istituito nel lontano 1878, e da allora diverse importanti personalità sono state in grado di vincerlo: quando è toccato a lui, però, Palmer non è stato in grado di ritirarlo, trovandosi in Giappone, quasi agli antipodi rispetto al Regno Unito!

La motivazione per cui Palmer Luckey è stato insignito dell’importante riconoscimento, oltre a diventare automaticamente socio onorario della RPS, è la seguente:

Il suo lavoro nella realtà virtuale ha fatto compiere enormi progressi al settore e alla tecnologia che lo muove, portandolo all’attenzione mondiale proprio come George Eastman [passato vincitore del premio, n.d.r.] fece con la pellicola fotografica. La realtà virtuale è ancora in evoluzione, e non sono ancora state scoperte tutte le possibili applicazioni e le opportunità che questo nuovo medium può spalancare per il mondo dell’intrattenimento. Considerato ciò, è confortante che Palmer Luckey sia ancora all’inizio della sua carriera.

Insomma, il povero Palmer paragonato nientemeno che a George Eastman! Un parallelo il cui peso è davvero semplice da sostenere, non vi pare? D’altronde stiamo parlando di quello che fu uno dei pionieri della fotografia, che contribuì in maniera esponenziale alla sua diffusione nel mondo fondando, nel 1888, la Kodak. Chissà se tra qualche anno o decennio potremmo dire la stessa cosa di Palmer Luckey? Noi ci auguriamo di si! La strada da lui intrapresa è quella giusta, secondo voi?