Ogni evoluzione tecnologica atta a migliorare l’esperienza in realtà virtuale e a rendere il visore più performante sfruttando meno risorse possibile sono sempre ben accolte da noi appassionati, per due semplici motivi: la VR diventerà sempre più efficace a immergerci nel mondo digitale e, soprattutto, spesso queste ricerche possono portare ad un abbassamento dei costi di produzione e, conseguentemente, di vendita. Valve ha iniziato quella che sembra essere una proficua collaborazione con Triad Semiconductor, un’azienda specializzata nella produzione di circuiti integrati per la ricezione di segnali. I loro sforzi combinati hanno portato alla prototipazione del circuito TS3633, cosa che permetterà ai futuri visori di ottenere numerosissimi vantaggi in termini di costi e di efficienza. Attualmente, l’HTC Vive è costellato da tanti piccoli sensori (in totale circa 80) montati all’interno dell’HMD e dei controller, i quali permettono alle base station di individuare in ogni momento la posizione degli apparecchi entro un range definito. Grazie al TS3633 invece, questo numero potrà essere drasticamente ridotto a 9 mantenendo un livello di prestazione ugualmente molto elevato, se non di più. Ovviamente, ciò significa che il costo dei materiali andrà calando.
Il beneficio tecnico però non si limita a questo: minore è il numero di pezzi, minori saranno le probabilità di guasti e malfunzionamenti. Il chip sembra anche in grado di migliorare il già ottimo tracking system del visore, grazie alla sua capacità di ricezione superiore della versione attuale in sensibilità sulla distanza, ricezione angolare, sistema di optical sync detection, start sync detection e localizzazione. In tutto ciò, anche il consumo energetico dei controller e in seguito, si spera, dei visori wireless, verrà ridotto grazie ad una modalità standby dinamica dei sensori che permette ai controller di utilizzare circa il 50-70% di energia in meno. Parallelamente a questo chip, Triad e Valve stanno lavorando su una base station compatibile con questa generazione di circuiti, che porta il nome di TS3633-CM1. In virtù di tutti questi enormi vantaggi offerti dal chip, è facile capire perchè Valve incoraggi così tanto gli sviluppatori a utilizzare questa tecnologia per la seconda generazione di visori, ed è facile sospettare che queste interessanti migliorie possano strizzare l’occhio ad un eventuale HTC Vive 2.
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