Microsoft arricchisce Edge del supporto a WebVR

Fin dall’introduzione di Windows 10, Microsoft ha costantemente cercato di spingere gli utenti ad utilizzare il browser integrato nel suo sistema operativo, provando in diversi modi a convincerli ad abbandonare concorrenti affermati come Chrome o Firefox. Riconquistare una cospicua fetta di mercato dopo gli errori commessi negli ultimi anni di vita di Internet Explorer è un’operazione niente affatto semplice, ed il colosso di Redmond lo sa bene. Edge, però, è partito da basi del tutto diverse rispetto al suo sfortunato genitore, ed ha una filosofia completamente agli antipodi, puntando tutto sulla user experience e senza aver paura né di innovare, né di sbagliare. È di ieri la notizia, annunciata da Microsoft stessa con un post sul suo blog ufficiale,  secondo cui in una delle prossime versioni di Edge sarà implementata WebVR, API di Javascript che permetterà al browser di poter ospitare e gestire contenuti in VR direttamente all’interno di una pagina web. WebVR è un progetto attualmente in sviluppo condiviso da Google, Mozilla, Opera ed altre aziende, ed ora anche Edge si unisce all’elenco dei browser che stanno attivamente lavorando per implementare tra le loro principali funzionalità questa nuova tecnologia.

Questo non è che un esempio delle possibilità offerte da WebVR.
Questo non è che un esempio delle possibilità offerte da WebVR.

WebVR si appoggia su WebGL, una API ampiamente supportata a livello mondiale e dedicata specificamente alla renderizzazione di contenuti 3D in una pagina web. L’obiettivo finale di WebVR, stando al team di sviluppo, è di mettere direttamente in comunicazione gli headset VR e i browser, senza altri intermediari a livello software, in modo da consentire anche a contenuti impegnativi a livello di performance di poter essere visualizzati correttamente in una qualsiasi pagina di rete. Insomma, stiamo parlando di una funzionalità piuttosto avanzata e ancora non supportata in maniera ottimale dalla gran parte dei dispositivi presenti sul mercato, ma è anche vero che, se vogliono rimanere costantemente sulla cresta dell’onda, i browser devono necessariamente dare l’impressione di essere sempre un passo avanti a livello prestazionale, e non, semplicemente, di saper arrangiarsi con la tecnologia che hanno a disposizione. Anche Microsoft lo ha capito: che questa sia la volta buona per riconquistare la fiducia dell’utenza?

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