Nella corsa alla VR, molte aziende stanno cercando di ritagliarsi un fetta di mercato nella speranza che, una volta maturato, si possano trarre quei guadagni degni di attenzioni che cercando tutti. Samsung Gear VR domina il territorio della realtà virtuale su mobile, anche se l’ombra del Google Daydream si avvicina minacciosa e agguerrita. Per la VR più sofisticata abbiamo invece Oculus Rift e HTC Vive che si contendono il pubblico, col secondo il vantaggio, malgrado anche qui abbiamo un nuovo elemento che potrebbe scuotere non poco la situazione, ovvero l’Oculus Touch. Sotto di loro, ci sono quelle versione sperimentali, che puntano a offrire qualcosina di diverso, come un  FOV più ampio, oppure altri sistemi integrati, ma superare i due titani sembra una sfida impossibile. La Cina, intanto, è probabilmente il territorio più VR enthusiastic, e sta rivolgendo una quantità impressionante di attenzioni al nuovo media. Tra i numerosissimi esperimenti che l’oriente sta svolgendo sul settore, ce ne è uno particolarmente curioso, l’Hypereal Pano. Fondamentalmente, è il risultato della fusione tra Oculus Rift e HTC Vive, prendendo il meglio dei due visori, ovvero il sistema di motion control del primo e il room scale del secondo. Questo visore è stato annunciato da poco durante il ChinaJoy 2016, in cui hanno mostrato una versione prototipale, e promette cose alquanto impegnative per un HMD.
Anzitutto, Hypereal Pano sarà compatibile, a detta degli sviluppatori, con SteamVR grazie all’Open VR SDK, condividendo quindi tutti i contenuti disponibili per HTC Vive e alcuni dell’ Oculus Rift. Il visore è fornito di display OLED da 2k di risoluzione e un refresh rate di 90Hz, che permette di raggiungere gli 11ms di latenza e un FOV di 110 gradi. A livello di requisiti, non richiede nulla di più rispetto al Vive e al Rift, e anzi, sembra anche che il suo costo totale sarà  una via di mezzo tra i due visori, circa 700€, ma non è ancora nulla di confermato. Ciò che sorprende di più è la commistione dei due sistemi che più caratterizzano i due celebri antagonisti, ed è più che naturale porsi il dubbio: stiamo parlando di plagio? Il team dietro Hypereal Pano si difende affermando che questo non lo è: la tecnologia utilizzata sia dall’Oculus che dal Vive è in circolazione, in realtà , già da molti anni, e qualsiasi istituto tecnologico sarebbe in grado di riprodurlo. I risultati che hanno portato alla realizzazione dell’ HyBeacon e di HyFeel, rispettivamente lighthouse e motion controller, sono frutto esclusivo delle loro ricerche. Alvin Graylin, general managerv di HTC Vive in Cina, non è proprio d’accordissimo, e non solo afferma che questo è un chiaro esempio di plagio, ma che intende indagare sulla questione. Era prevedibile che qualcuno prima o poi tentasse di fondere insieme il meglio della tecnologia VR in solo visore, e al momento stiamo solo parlando di chiacchiere e prototipi. Bisogna anche sottolineare che alla dimostrazione durante il ChinaJoy, non vi erano prototipi dei controller, che erano sostituiti da alcuni decisamente molto più simili a quelli del Vive. Chi lo sa, se malgrado tutto queste promesse dovessero rivelarsi vere e se l’azienda riuscisse a difendersi dalle accuse di plagio, potrebbe essere la via di mezzo che tutti noi stavamo aspettando.
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