Lytro mostra cos’è in grado di fare una light-field camera in VR


I più accaniti tra gli appassionati di fotografia conosceranno sicuramente Lytro, una piccola startup che si occupa della produzione e della commercializzazione di videocamere plenottiche (in inglese light-field camera), fondata nel 2006 dal malesiano Yi-Ren Ng, all’epoca ricercatore all’università di Stanford. Riprendendo concetti vecchi di un secolo ed applicandoli alle tecnologie moderne, Lytro è riuscita in un piccolo miracolo: rinchiudere la fotografia plenottica in normali videocamere e fotocamere di pochi centimetri di lato. In sostanza, l’assunto su cui essa si basa è riuscire a catturare non tanto un singolo flusso di luce, ma la sua stessa propagazione nell’aria, dando poi la possibilità di lavorare in post produzione su un ambiente, di fatto, quadridimensionale. Ma evidentemente alla startup californiana non basta essersi posta come una delle più serie candidate a rivoluzionare il prossimo futuro della fotografia. Combinando le meraviglie tecniche di questa peculiare tecnologia con la VR, quei geniacci di Lytro potrebbero aver trovato il modo di rendere, se possibile, ancor più immersiva l’esperienza utente durante la visione di un film o di un album di fotografie. Come? Offrendo anche ad un semplice spettatore la possibilità di muoversi realmente in quell’ambiente, senza limitarsi ad osservare la scena da un unico punto di vista.


https://vimeo.com/179832733

Il merito è tutto di una videocamera che Lytro ha battezzato Immerge, una light-field camera a 360 gradi, che consente di catturare la luce proveniente da tutte le direzioni e, quindi, non soltanto di trasportare l’utente in un mondo virtuale in 3D con una visuale completa sull’ambiente circostante, ma anche di consentirgli di interagire con esso, osservandolo da più angolazioni. Il video, che dura più o meno 30 secondi, vede l’utente osservare un realistico modello dello sbarco sulla luna, con Neil Armstrong che pronuncia le fatidiche parole un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità. Il tutto si rivela ben presto una reinterpretazione in chiave parodistica della teoria del complotto che vorrebbe la missione Apollo 11 girata interamente in uno studio cinematografico, quando un perentorio stop! riporta bruscamente alla realtà e costringe a voltarsi, mostrando una fusione quasi disarmante tra mondo reale e mondo virtuale.

https://vimeo.com/179944822

Secondo Lytro, quello odierno è un giorno storico per la realtà virtuale. La compagnia sembra intenzionata a presentare la breve clip a diversi studi di Hollywood, piccoli studi di sviluppo in VR e altri potenziali clienti che potrebbero farne largo uso. Essendo ancora in sviluppo, però, la tecnologia dietro la Immerge Camera ha al momento ancora un limite: non consente spostamenti troppo elevati. La demo, infatti, era visualizzabile esclusivamente da seduti, per evitare di incappare in qualche problema che potesse rovinare l’esperienza e spezzare, di fatto, la magia. Questo non ci impedisce, tuttavia, di fare congetture su come una simile tecnologia potrebbe essere utilizzata nei videogiochi, adottando qualche accorgimento per implementarla a dovere. Potrebbe essere del tutto rivoluzionato il modo in cui interagiamo con le cutscene, normalmente semplici filmati statici. Vi sembra poco? A noi, sinceramente, no, e siamo curiosissimi di assistere alle prossime implementazioni di una simile tecnologia, potenzialmente rivoluzionaria, negli anni a venire.

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