Icaros: l’hands-on di VR Gamer dalla Gamescom di Colonia

Io e Alessandro Sion Senes ci eravamo ormai completamente abbandonati all’idea di poterci svagare e aver terminato il nostro lavoro per quel giorno. Agilmente, ci muoviamo da uno stand all’altro, attratti da tutto ciò che riusciva a catturare la nostra attenzione. Ad un certo punto però, mentre vagavamo incantati tra i prodotti realizzati dagli sviluppatori indipendenti (abbiamo un debole per le scelte artistiche e di stile degli indie), il mio sguardo si posa su un aggeggio davvero bizzarro: una specie di piattaforma, su cui stavano sdraiate sopra delle persone con indosso un Samsung Gear VR. Mi avvicino completamente rapito, e noto che in realtà non erano sdraiate, ma si reggevano sugli stinchi e gli avambracci.


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Michael Schmidt spiega ad un impaziente FedeRasta cos’è Icaros e come funziona.

Hype: dovevo provarlo assolutamente. Facciamo quindi la conoscenza di Michael Schmidt e Johannes Scholl, designer e sviluppatori di Icaros, i quali ci spiegano che questo attrezzo non è nient’altro che una piattaforma pensata per rivoluzionare il modo in cui la gente può fare attività fisica. La piattaforma è molto robusta e perfettamente regolabile, in modo da adattarsi a qualsiasi tipo di fisico. All’interno del Gear VR, viene fatto girare un gioco piuttosto semplice: a bordo di un drone, dovremo volare lungo un percorso attraverso dei cerchi. Nulla di rivoluzionario, è vero, ma vi garantisco che mi sono divertito così tanto che quando sono sceso dall’Icaros, ho sofferto davvero tanto a separarmene, sentivo di voler continuare a giocarci ancora e ancora.

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La struttura di Icaros permette di allenare un notevole numero di muscoli attraverso un’esperienza in VR.

Cos’è che ha generato in me tutto questo entusiasmo? E’ semplice: Icaros è tutt’altro che una struttura stabile, e una volta saliti sopra, è stato mio dovere trovare l’equilibrio distribuendo correttamente il peso del corpo. Facendolo inclinare nelle varie direzioni, potevo direzionare i movimenti del mio veicolo, e col visore addosso, avevo davvero la sensazione di pilotare un mezzo volante. Michael si è anche premurato di generare il vento sventolandomi in faccia una brochure, giusto per aggiungere quel tocco di realismo in più. Magari d’estate, con un ventilatore, fare esercizio fisico potrebbe essere anche piacevole e divertente.

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Nella realtà, mi trovato su una piattaforma con un visore addosso, ma nella mia testa, io mi libravo tra maestose montagne innevate.

All’inizio l’impatto è stato traumatico: guidare l’Icaros, all’inizio, si è rivelata una vera impresa, entrare dentro i cerchi non era affatto facile. Mi sbilanciavo troppo, oppure non trovavo l’equilibrio giusto, e ciò risultava in una navicella impazzita che andava da tutte le parti. Ma alla fine, capii che era un pò come guidare una macchina nuova: basta cogliere la sensibilità dei comandi, e nel giro di poco tempo, l’avrei manovrata come se fosse stata mia da sempre. Dopo qualche minuto, eccomi che mi libravo nel cielo con agilità, e Alessandro Sion, che assisteva alla prova, non poteva fare a meno di sottolineare il sorriso ebete che avevo per tutta la durata della mia sessione. Qualche volta ho sbattuto contro le montagne, è vero, ma il gioco gestiva tutto in maniera ottima, facendomi scivolare dolcemente lungo il pendio e lasciandomi illeso, proprio come nella realtà!

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Eccolo in tutto il suo splendore! Chiaramente, sto parlando dell’Icaros, eh… Per chi mi avete preso?

L’esperienza è stata assolutamente entusiasmante. L’aspetto migliore di tutto ciò è che, essendo ogni movimento reale e virtuale perfettamente coerente, il motion sickness non mi ha sfiorato neanche lontanamente. Icaros, certamente, non è qualcosa che chiunque di noi comprerebbe, è un attrezzo costoso, ma l’obiettivo di Michael e Johannes è quello di venderlo alle palestre. Dopo questa esperienza, non è difficile immaginare molti altri strumenti che possono fondere il divertimento e l’immersività della VR con l’attività fisica mirata. Per quanto mi riguarda, posso affermare che Icaros funziona alla grande, e che non vedo l’ora di veder nascere le prime palestre in realtà virtuale.

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