Siamo appena tornati dalla Gamescom, pronti a fiondarci in questa chiusura di 2016 molto importante per la VR: nell’evento tenutosi a Colonia è stata palpabile la sensazione che qualcosa sia cambiato. Molti stand infatti, nei vari padiglioni, erano dedicati quasi completamente alla realtà virtuale, portando da sconosciuti giochi indie (molto interessanti, dei quali troverete i nostri hands on su vrgamer.it) a titoli attesissimi. Di conseguenza, complice il fatto che a breve inizieranno ad essere sempre più presenti visori per la VR nelle case, 3 prodotti hanno ricevuto un premio per i Gamescom Awards, e ne parleremo nel dettaglio qui sotto.
Il PlayStation VR ha vinto il premio di miglior hardware: Oculus Rift e HTC Vive sono già sul mercato e hanno puntato tutto sulla qualità, a discapito di un prezzo alto. PS VR invece è riuscito a creare un buon prodotto ad un prezzo contenuto, capace di offrire una realtà virtuale all’altezza degli standard di mercato. Oltre alla periferica Sony, la realtà virtuale ha vinto i suoi due premi con altrettanti titoli ben distinti, Wilson’s Heart e Battlezone: entrambi dedicati alla realtà virtuale, Wilson’s Heart è un thriller psicologico in bianco e nero che arriverà sul mercato nel 2017, il quale utilizza Oculus Touch (i controller creati appositamente per il Rift) durante tutto il gameplay, per aprire una porta o semplicemente toccare un corpo esanime da analizzare. Questo titolo è stato scelto come miglior gioco VR, tra un centinaio di titoli in lizza per il premio.
Il secondo videogioco VR che ha vinto un premio, precisamente il titolo di miglior gioco casual, è Battlezone: in arrivo per PlayStation VR il 13 ottobre, e a seguire su Steam, il titolo si ispira al genere multiplayer carri armati, simile a World of Tanks o al più recente Tanki X. Se il primo premio è stato concesso ad una periferica in uscita, mentre il secondo ad un titolo VR nella categoria VR, il terzo premio simboleggia l’avvento di una tecnologia molto attesa: migliaia di titoli mobile casual potevano vincerlo, ma a riuscire nell’ardua impresa è stato un prodotto per realtà virtuale. C’è da dire che il gioco potrebbe arrivare in futuro anche per piattaforme non VR, ma questo traguardo rimane al momento molto importante.
Questi premi, che per molti potrebbero risultare dei semplici titoli assegnati, fanno invece capire quanto la realtà virtuale stia iniziando a farsi conoscere come una tecnologia accettata e confermata nel settore, in modi molto più veloci di altre tipologie di hardware (vi basti pensare alla realtà aumentata). Crediamo vivamente che questa sua veloce salita ai vertici di un sistema così malleabile sia dovuto tanto alla VR stessa quanto a tutte quelle case di sviluppo che stanno investendo, a fondo perduto, per portare avanti un mercato che ancora deve nascere, ma che potrebbe tranquillamente fare numeri da capogiro.