L’interesse di Crytek per la VR è cosa ormai nota a gran parte degli appassionati del settore. La software house ha avviato dallo scorso gennaio un’iniziativa, denominata VR First, allo scopo di promuovere e far conoscere la realtà virtuale all’interno delle università di tutto il mondo. Crytek si è impegnata a portare all’interno dei college che hanno partecipato all’iniziativa tutto il necessario a livello hardware e software per sviluppare videogiochi ed esperienze in VR, inclusa l’ultima versione del CryEngine. Fino ad oggi, non erano stati rivelati particolari dettagli sull’andamento del progetto, ma ora Crytek ha deciso di uscire allo scoperto e pubblicare una pioggia di informazioni su quanto maturato nei primi mesi. Secondo la compagnia, VR First ha visto la partecipazione di 201 istituti; ben 400 avevano fatto richiesta di adesione al programma, ma per motivi logistici ed organizzativi oltre che economici (sostenere simili costi non sarebbe stato facile) soltanto la metà hanno potuto essere ammessi. Crytek ha condotto un sondaggio fra le varie università partecipanti, pubblicando online i risultati, che potete consultare nel dettaglio a questo indirizzo.
VR First ha visto la partecipazione di 155 università su 201 soltanto fra Europa (98, con 5 laboratori di sviluppo) e Nord America (57, con però ben 8 laboratori). Il resto degli istituti partecipanti sono stati così suddivisi: 15 in Australia (con un lab), 18 in Asia, 3 in Africa e 10 in Sud America. Fra le altre analisi, il dato più interessante è senza dubbio giunto dai visori impiegati. Oculus Rift è primo con addirittura il 67% di percentuale di impiego, lasciando le briciole agli altri: il Gear VR è secondo con il 15%, mentre HTC Vive si è dovuto accontentare di un magro 11% ed altri visori del restante 7%. Oculus Rift, sicuramente, è avvantaggiato dal fatto di essere conosciuto da più tempo, in particolare nelle università: molte di esse, infatti, avevano accesso anche ai suoi dev kit. Ciò non toglie, comunque, che al momento esso continua ad essere il visore preferito dagli studenti in ambito universitario. VR First ha raccolto grandissimi consensi a livello globale, e addirittura l’88% delle università coinvolte starebbero pensando di inserire all’interno dei loro programmi corsi specifici dedicati alla formazione in VR. Mica male per un medium che ancora deve farci vedere molto del suo potenziale. D’altronde, lo abbiamo sempre detto: il bello deve ancora venire!