Come ormai praticamente tutti gli appassionati sapranno, Mark Zuckerberg è da tempo fortemente interessato alla realtà aumentata e a quella virtuale, ritenendole, come molti altri, i medium del futuro, ed essendosi assicurato una posizione importante nel settore con l’acquisizione di Oculus. Il buon Mark è invece andato controcorrente per quanto riguarda il potenziale che VR e AR possono avere nel mondo dei videogiochi, almeno fino a qualche mese fa. Egli, infatti, fiutando un possibile pozzo di soldi, sembra ironicamente aver cambiato idea dopo il rilascio di Pokémon Go. In una recente riunione finanziaria con lo scopo di analizzare commercialmente il Q2 2016 insieme ai principali investitori di Facebook, Zuckerberg si è concentrato nuovamente sulla realtà aumentata, dopo averne già parlato negli ultimi tempi. Stando alle sue parole, è fondamentale prendere a modello il successo del titolo della Niantic per capire che l’AR avrà molto più successo e seguito da parte del pubblico direttamente sugli smartphone. Certo, simili dichiarazioni sono assolutamente sensate, ma passare in pochi mesi dal dire che i videogiochi non sono la priorità in questo settore (virtual o augmented che sia) all’affermare che bisogna addirittura prenderli a modello, non è un tantino esagerato? Almeno, lasciatecelo dire, egli avrebbe potuto evitare di esternare le sue opinioni in acque calme per poi cambiarle al primo, grande ciclone che ha scosso il settore.
Zuckerberg ha dichiarato di giocare lui stesso a Pokémon Go, e di ritenere lo smartphone il dispositivo senza dubbio più adatto a contenuti AR per via del fatto che si tratta del prodotto forse più mainstream di tutti nell’intero settore della tecnologia: chiunque, ormai, può avere accesso a un telefonino, e in pochi casi ci sarebbe reale necessità  di comprare un nuovo hardware. Che fosse voluto o meno, è evidente il riferimento a progetti in sviluppo come HoloLens e Magic Leap, i quali obbligherebbero gli utenti ad altri esborsi, ma siamo certi che anche in quel caso, dovessero questi ultimi rivelarsi realmente utili, qualcuno cambierebbe idea. Pur mostrando maggior interesse per la realtà aumentata, però, Zuckerberg non si è dimenticato di quella virtuale: anche se Oculus, sta di recente facendo alcune ricerche sulla AR e starebbe pensando di espandersi anche nel settore, la compagnia di proprietà Facebook Inc resta perlopiù concentrata su progetti VR. Insomma, la situazione resta non del tutto chiara: il boss di Facebook continua a sostenere l’importanza della realtà aumentata, pur avendo in casa propria una compagnia dedita alla virtual reality. Chissà se le recenti dichiarazioni di Tim Cook sulla AR spingeranno definitivamente Facebook a mettere un piede in due scarpe?