La VR mobile è un mercato fondamentale per tutti i produttori di smartphone, e Samsung lo ha capito mesi prima degli altri lanciando in collaborazione con Oculus il suo Gear VR, visore che ha avuto il merito di introdurre una larghissima fetta di pubblico alla realtà virtuale, riscuotendo un enorme successo. L’headset, però, aveva un limite niente affatto trascurabile: non possedeva uno schermo, e ciò costringeva quindi ad una non immediatissima operazione di montaggio e smontaggio del proprio smartphone sul dispositivo. Questo sminuiva le caratteristiche del visore a livello pratico e soprattutto ideologico, andandone a ridurre almeno in parte l’immediatezza d’uso. Per sopperire a questa mancanza, in occasione dell’annuale conferenza dedicata agli sviluppatori tenutasi pochi mesi fa, Samsung ha annunciato di essere al lavoro per rimpiazzare il suo visore con un nuovo hardware dotato di display, in grado quindi di funzionare in maniera indipendente, almeno fisicamente, dal telefono. Recentemente il sito GalaxyClub.nl ha svelato numerosissime informazioni tecniche sul dispositivo, mostrandone alcuni possibili loghi ufficiali ma soprattutto, basandosi su un trademark da poco registrato in Corea del Sud, annunciandone il nome.
Poco importa se tale dicitura dovesse rivelarsi un nome in codice piuttosto che quello definitivo e ufficiale: è lì, è stato registrato, e non si può fare a meno di notarlo, anche perché, volenti o nolenti, stuzzica la memoria storica di tutti gli appassionati di videogiochi. Il successore del Gear VR si chiamerebbe infatti Odyssey, proprio come la prima console videoludica casalinga prodotta da Magnavox, per la gioia di tutti i retrogamer. Anzi, degli esperti di storia del videogioco, in questo caso, dato che più che in polverosi solai essa si trova ormai nelle sale dei musei. Alla fine degli anni Sessanta, nell’epoca in cui Ralph Baer (chissà quale opinione il geniale inventore avrebbe avuto sulla realtà virtuale?) ed il suo team lavoravano alacremente, un’azienda coreana fondava la sua divisione elettronica. Quell’azienda, oggi un colosso mondiale dell’elettronica, era proprio Samsung. Corsi e ricorsi storici, dite? Beh, francamente ci sembra improbabile che la denominazione, sempre se si dovesse rivelare ufficiale, sia stata scelta per omaggiare la storica console, eppure, da inguaribili nostalgici e sentimentali, perché non decidere di crederci?
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